Elaborato in occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo, il Dossier donne 2025 dell’Inail propone un’analisi statistica di infortuni e malattie professionali delle lavoratrici

Inail ha pubblicato il Dossier donne 2025, la consueta pubblicazione elaborata dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto in base ai dati mensili provvisori del biennio 2023-2024 e a quelli consolidati del quinquennio 2019-2023.

Nel 2024 in calo gli infortuni femminili in occasione di lavoro

Nonostante i dati ancora provvisori, tra gennaio e dicembre 2024 si registra, rispetto allo stesso periodo del 2023, un lieve calo delle denunce di infortunio in complesso (-0,7%), saldo di una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro (-1,9%) e di un aumento di quelli in itinere (+5,0%). La componente maschile ha contribuito in misura maggiore al calo, con un -1,0%, mentre la componente femminile è rimasta in sostanziale stabilità, con 10 casi in più rispetto al 2023. Distinguendo, però, per modalità di accadimento, la conferma del dato femminile tra i due anni è media di una diminuzione degli infortuni in occasione di lavoro (-1,3%) e di un aumento di quelli in itinere (+3,9%).

Nel tragitto tra casa e lavoro le donne rischiano di più

I dati del triennio 2021-2023 confermano che la modalità di infortunio in itinere, ossia nel percorso casa-lavoro-casa, vede la donna più penalizzata rispetto agli uomini. In termini relativi, la quota degli infortuni in itinere è stata sempre più elevata per le donne lungo tutto il periodo, con un andamento altalenante dovuto alle restrizioni adottate durante la pandemia: per le donne, dal 27,2% del 2019 si è scesi al 26,4% del 2023, passando per il minimo di periodo registrato nel 2020 (13,6%). Per gli uomini, invece, la quota degli infortuni in itinere si è attestata al 14,8% nel 2023, in crescita rispetto all’iniziale 13,7% e con una incidenza minima nel 2020 (10,6%). Anche per le denunce con esito mortale, nel 2023 l’incidenza è più elevata tra le lavoratrici, con oltre un decesso su tre (34 su 92), mentre per gli uomini il rapporto scende a oltre uno su cinque (241 su 1.087).

Gli infortuni “fuori azienda”

La differenza di genere si conferma anche nella più ampia categoria degli infortuni “fuori azienda”, che comprende sia gli infortuni in itinere, sia quelli avvenuti in occasione di lavoro con mezzo di trasporto coinvolto. Nel 2023 l’incidenza è stata, infatti, di oltre il 28% per le donne e di circa il 19% per gli uomini. Per i casi mortali, la percentuale femminile sale al 56,5% (52 decessi sui 92 del 2023) e quella maschile al 39,7% (432 su 1.087), con incidenze leggermente più basse rispetto al 2019 (rispettivamente 68,0% e 44,6%).

Tra i 55 e i 59 anni il maggior numero di infortuni

Il 15,7% del totale degli infortuni femminili del 2023 ha riguardato donne con un’età compresa tra i 55 e i 59 anni, che risultano le più colpite. All’interno di questa fascia d’età gli infortuni delle lavoratrici costituiscono il 41,2% del totale riferito ai coetanei di entrambi i generi. Inoltre, dei 92 decessi femminili avvenuti nel 2023, il 25,0% ha riguardato la classe di età 55-59 anni con 23 casi, in diminuzione del 9,5% rispetto al 2022. Seguono la fascia delle 60-64enni con 14 casi e quella delle 50-54enni, nella quale si sono verificati 12 decessi.

Violenza sul lavoro, più a rischio il personale sanitario

Nel 2023 le lavoratrici vittime di aggressioni o violenze rappresentano il 5,3% di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro, riconosciuti dall’Inail e codificati secondo la variabile ESAW/3 Deviazione. Tra queste, oltre il 44% svolge professioni sanitarie e assistenziali. Seguono le specialiste dell’educazione e della formazione (6,1%), le insegnanti di scuola primaria (5,1%) e le impiegate postali (4,7%). Inoltre, nel periodo 2019-2023, circa sei casi di violenza a donne su dieci sono stati denunciati al Nord. Seguono Centro e Mezzogiorno entrambi con circa un quinto dei casi.

Nel 2024 aumentano le denunce di malattie professionali

Dai primi dati provvisori del 2024 si evince un aumento del 21,6% rispetto all’anno precedente delle denunce di malattia professionale protocollate dall’Istituto. Per quanto riguarda le donne, l’incremento rilevato rispetto al 2023 è stato del 20,8%, mentre le denunce maschili sono cresciute del 22,0%.

Dorsopatie e sindromi del tunnel carpale le patologie più diffuse

Nel 2023 le malattie più diffuse si confermano essere quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo che, insieme a quelle del sistema nervoso, superano l’85% del totale delle denunce. Ma la differenza tra uomini e donne è evidente: queste patologie rappresentano il 95% delle denunce delle lavoratrici e l’82% di quelle dei loro colleghi. Fra le patologie del sistema osteo-muscolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli (90%) e, fra quelle del sistema nervoso la quasi totalità è rappresentata dalla sindrome del tunnel carpale. Queste tre patologie rappresentano il 78% delle denunce totali, ma la quota per le lavoratrici è quasi dell’89% contro il 74% degli uomini.