Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il verificarsi di un evento simile al disastro del Vajont che nel 1963 causò la morte di più di 1.900 persone per una frana nella diga artificiale non sarebbe ricompreso nelle coperture assicurative previste dalla nuova polizza anticastrofi che le imprese dovranno sottoscrivere obbligatoriamente entro la fine del mese. Perché si trattava di un’opera artificiale.
A maggio prossimo andrà in pensione il segretario generale di Ivass, Stefano De Polis, mentre a giugno scadrà l’incarico del consigliere Riccardo Cesari, non più rinnovabile dopo aver portato a compimento due mandati. L’Istituto di vigilanza assicurativa rischia così di rimanere in stand by in un momento particolarmente delicato per il settore, mentre si è accesa la competizione per il controllo di Generali e si registrano pure nuovi casi di compagnie in difficoltà (come Fwu e Novis) che mettono a rischio il risparmio dei clienti italiani. A sistemare la situazione potrebbe essere la definitiva integrazione di Ivass in Banca d’Italia, più volte ventilata negli ultimi mesi.
Nel 2024 la rata rimborsata dagli italiani a livello pro-capite ogni mese è stata pari a 277 euro (-0,2% rispetto all’anno precedente). Al contempo, nell’ultimo anno si è registrato un allargamento della platea dei cittadini maggiorenni con un mutuo o un prestito, che arriva al 59,1%, con un +12,8% rispetto all’anno precedente. L’importo residuo – inteso come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare per estinguere i contratti in essere – risulta in calo rispetto all’anno precedente (-9,8%), risultando pari a 31.653 euro. Queste sono le principali evidenze della Mappa del Credito realizzata da Mister Credit – l’area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – partendo dall’analisi dei dati disponibili in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif.
C’è anche Generali nella gara per diventare partner di MasOrange, l’operatore di telecomunicazioni nato dalla fusione tra Orange e MasMovil che è alla ricerca di un alleato per potenziare la propria offerta assicurativa in Spagna.

Sempre più persone chiedono un mutuo o un prestito, quasi 6 italiani su 10. Nel 2024 sono stati il 13% in più rispetto all’anno prima. Le rate seguono andamenti diversi a seconda delle regioni: il Trentino-Alto Adige è il posto dove si paga di più, mentre al sud, Calabria, Molise e Sicilia, le rate sono più basse. I contratti attivi sono aumentati e hanno riguardato quasi per la metà i prestiti finalizzati (47,6%), per il 28,9% prestiti personali e per il 23,5% mutui. Queste sono alcune delle evidenze della Mappa del Credito realizzata da Mister Credit di Crif. Nello specifico, lo studio fornisce semestralmente una fotografia dei principali indicatori relativi all’utilizzo del credito rateale da parte degli italiani, evidenziando le principali differenze a livello territoriale.
  • POTERE DELL’ASSEMBLEA DI STIPULARE UNA POLIZZA PER LA TUTELA LEGALE
“L’assemblea condominiale ha il potere di stipulare una polizza per la tutela legale
nell’ambito della propria discrezionalità gestionale”. L’art. 1132 c.c., infatti, non può essere invocato per invalidarne la stipula, giacché detta polizza “non impone ai condòmini dissenzienti di contribuire alle spese processuali di una controversia specifica, ma ha una finalità più generale di tutela del condominio”. E trattandosi di una spesa afferente alla gestione comune dell’edificio, essa va ripartita tra tutti i condòmini in base ai criteri
stabiliti dall’art. 1123 c.c. Così la Cassazione civile, con ordinanza n. 4340 del 19.2.2025

Da oggi entrano in vigore le nuove regole per le Rc auto sulla liquidazione dei danni non patrimoniali da lesioni di «non lieve entità», che comportano menomazioni gravi comprese tra 10 e 100 punti di invalidità biologica. I parametri sono contenuti nella Tabella Unica (Tun) e si applicheranno ai sinistri e agli eventi verificatisi da oggi in avanti. Subentrano dunque novità nel risarcimento del danno morale e temporaneo. Si tratta di una tabella, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, e allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 12 del 13 gennaio 2025, che fornirà certezza alle valutazioni economiche dei danni fisici. Per capire meglio bisogna evidenziare come oltre ai danni subiti dal veicolo ci sono anche i danni fisici da incidente stradale, ma anche morali ed esistenziali (qui una distinzione tra le principali categorie).
L’export agroalimentare italiano negli Stati Uniti lo scorso anno ha toccato i 7,8 miliardi. Un dazio del 25% sulle esportazioni italiane potrebbe costare ai consumatori americani fino a 2 miliardi di euro in più. Il costo per le singole filiere sarebbe di quasi 500 milioni solo per il vino, circa 240 milioni per l’olio d’oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi, secondo le stime di Coldiretti. «Oltre a compromettere la competitività delle nostre eccellenze, si rischierebbe di favorire ulteriormente la già dilagante diffusione delle imitazioni, arrecando un doppio danno sia alle imprese italiane sia ai consumatori», evidenzia il presidente Ettore Prandini.

Un sistema, quello dei Confidi italiani, che vede diminuire il numero delle società di più piccole dimensioni e che registra un ulteriore calo dello stock di garanzie, pari a 7,7 miliardi, l’8% in meno rispetto all’anno prima, con un trend negativo delle garanzie emesse, pari a circa 2,7 miliardi, in calo del 23% sull’anno prima.
Aon catastrophe report. Le catastrofi naturali sono sempre più frequenti e devastanti per colpa del climate change. Complessivamente nel 2024, l’anno più caldo mai registrato, le perdite economiche sono ammontate a 368 miliardi di dollari, in calo del 7% rispetto ai 397 del 2023 ma in aumento del 14% rispetto alla media del XXI secolo. A conti fatti il 2024 si attesta come il nono anno consecutivo con perdite economiche superiori a 300 miliardi e il sesto più costoso mai registrato per quelle assicurate. Queste ultime hanno superato del 54% la media del secolo arrivando a coprire 145 miliardi. Anche se i danni assicurati hanno superato di gran lunga la media il divario di protezione si è attestato al 60% (era del 68% nel 2023) rappresentando un freno finanziario significativo per comunità, imprese e governi.
Tutte le imprese e le attività produttive, anche i negozi o gli studi professionali se iscritti nel registro delle imprese, sono tenute a stipulare una polizza contro le calamità naturali entro la fine del mese di marzo. Il decreto attuativo che stabilisce le regole operative per questo tipo di coperture è entrato in vigore la scorsa settimana. Ormai tutte le compagnie assicurative in grado di coprire questa tipologia di rischio sono pronte a sottoscrivere i contratti, in linea con quanto previsto dal decreto. Il provvedimento, riprendendo quanto previsto dalla legge Finanziaria del 2023, stabilisce che «le imprese con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del codice civile, sono tenute a stipulare, entro il 31 marzo 2025, contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni che sono cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Per eventi da assicurare si intendono i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni».
L’imprenditore agricolo di cui all’articolo 2135 del Codice civile è escluso dall’obbligo assicurativo contro il rischio catastrofale cui, entro fine mese, deve adempiere la generalità del mondo produttivo. L’articolo 1 del Dm 30 gennaio 2024 («Gazzetta Ufficiale» 27 febbraio 2025), infatti, nel definire l’«assicurato», non contempla le imprese agricole. La cosa, in verità, non era scontata. L’articolo 1, comma 101, della legge 213/2023, infatti, impone l’obbligo indistintamente alle realtà «tenute all’iscrizione nel registro delle imprese in base all’articolo 2188 del Codice civile». Orbene, il Dpr 581/1995, con l’articolo 7, obbliga all’iscrizione nel Registro delle imprese «gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice civile». Oltretutto tra i beni da assicurare di cui all’articolo 2424, comma 1, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3) del Codice civile, figurano cespiti utilizzati dalle aziende agricole, tra i quali gli stessi terreni.
La data per l’assemblea di bilancio e di rinnovo del board delle Generali verrà fissata definitivamente in occasione del consiglio di amministrazione del prossimo 12 marzo (le opzioni sul tavolo sono diverse). Nel mentre, però, in vista di quell’appuntamento il mercato ha alzato il livello di attenzione sui movimenti attorno al titolo. E diverse fonti indicano UniCredit tra i soci attivi sul Leone di Trieste. A tal proposito la banca ha già fatto sapere di detenere il 5,229% della compagnia assicurativa (4,18% dei diritti di voto). Tuttavia, in vista dell’assise, secondo fonti, l’istituto si è attrezzato per portare la partecipazione a un passo dal 10% del capitale. Il 13 febbraio scorso, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, l’amministratore delegato Andrea Orcel aveva risposto così riguardo alla ratio dell’investimento nel Leone: «Generali è una partecipazione importante ma finanziaria, senza risvolti industriali».
I Paperoni nel mondo aumentano e investono sempre di più nel mattone. Secondo il consueto Wealth Report di Knight Frank, che analizza a 360 gradi la ricchezza e gli investimenti privati a livello globale, gli individui con un patrimonio oltre dieci milioni di dollari oggi sono 2.341.378, in aumento del 4,4% da inizio 2024, quando erano 2.243.300, mentre quelli con almeno 100 milioni sono aumentati del 4,2%, superando per la prima volta le 100mila persone. In Italia risiedono 41.080 individui con patrimonio oltre dieci milioni di dollari, l’1,8% dei HNWI (High net worth individual) globali.