Il settore della componentistica automotive in Italia ha attraversato un 2024 difficile, con una contrazione del fatturato del 6% e una riduzione della marginalità del 20%, secondo lo studio di PwC Strategy & Italia sulla filiera.

Le difficoltà sono legate al calo della produzione di veicoli in Europa e in Italia, aggravato dall’incapacità dei fornitori di assorbire i costi fissi a fronte di un mercato in contrazione.

Il costo del venduto rimane al di sopra dei livelli pre-pandemia, per via della difficoltà dei fornitori automotive ad adeguare i prezzi di vendita al costo crescente delle materie prime che, seppur presentando un trend al ribasso, si mantiene su livelli di prezzo ancora superiori rispetto al 2019.

Le attuali condizioni di sofferenza del mercato della componentistica automotive in Italia persisteranno anche nel 2025 per effetto del calo della produzione di veicoli in Europa, che scenderà’ di oltre il 4% rispetto al 2024. In Italia la produzione di veicoli e’ ai minimi storici rispetto agli ultimi 25 anni e nessuno dei principali 10 modelli di auto che saranno venduti in Europa nel prossimo biennio sarà prodotto nel nostro Paese”, ha spiegato Francesco Papi, partner PwC Italia.

La transizione verso la mobilità elettrica sta mettendo in difficoltà le aziende italiane legate alla componentistica per motori endotermici, che rappresentano il 30% del settore e rischiano di vedere il loro mercato dimezzarsi entro il 2030, mentre la componentistica per veicoli elettrici crescerà del 30% annuo. Il comparto dei veicoli medio-pesanti e off-road mostra maggiore resilienza, mentre la produzione di auto in Italia è ai minimi storici e calerà ulteriormente nel 2025.

Il mercato delle fusioni e acquisizioni potrebbe riprendersi, ma finora è rimasto stagnante. Per sopravvivere, i fornitori italiani dovranno diversificare l’offerta e puntare su segmenti più redditizi, mentre la pressione sui margini continuerà, con un’ulteriore contrazione del fatturato prevista tra il 2 e il 3% nel 2025. Questo scenario avrà inevitabili ripercussioni anche sul settore assicurativo, che dovrà adeguare le proprie strategie di copertura del rischio per le aziende della filiera, sempre più esposte alle incertezze del mercato. Il calo della produzione e i cambiamenti tecnologici potrebbero inoltre influenzare la domanda di polizze specifiche, come quelle per la responsabilità civile dei fornitori, le coperture contro l’interruzione dell’attività e le soluzioni per la gestione dei rischi connessi alla transizione verso la mobilità elettrica.