Il periodico Dati Inail esamina l’andamento infortunistico e tecnopatico nel 2024, tenendo distinte le denunce di infortunio dei lavoratori, analizzate per modalità di accadimento, e quelle degli studenti

Sono stati resi disponibili dall’Inail i primi dati (seppur provvisori) infortunistici relativi al 2024 che consentono un primo bilancio degli infortuni sul lavoro e un confronto col 2023.

Le denunce di infortunio, al netto di quelle degli studenti pubblici e privati, scendono dalle
515.141 denunce di gennaio-dicembre 2023 a 511.688 di gennaio-dicembre 2024 con una
diminuzione pari al -0,7%.
La distinzione per modalità di accadimento evidenzia un calo per i casi in occasione
di lavoro ancora più consistente: -1,9% con le denunce che diminuiscono dalle 422.880 del 2023 a 414.853. Viceversa, le denunce di infortuni in itinere (riconducibili sostanzialmente al rischio da circolazione stradale) sono aumentate nel 2024 e consistentemente: +5,0% passando dalle 92.261 del 2023 (il 18% del totale delle denunce dell’anno) alle 96.835 del 2024 (19% del totale).

Sempre al netto degli studenti, il calo degli infortuni ha interessato sia la gestione principale (che concentra il 90% degli infortuni), l’Industria e servizi (-2,0%), che l’Agricoltura (-1,8%), mentre per i dipendenti del Conto Stato si conferma il dato dell’anno precedente.

Tra i principali settori di attività economica per numerosità infortunistica, il calo è circoscritto all’Industria manifatturiera (-4,7%), con consistenti riduzioni nella Fabbricazione di autoveicoli (-16,8%), Fabbricazione di macchinari-apparecchiature (-11,1%), Metallurgia e Fabbricazione di prodotti in metallo (rispettivamente -7,7% e -5,5%) e alla Sanità e assistenza sociale (-11,7%, ma da attribuirsi al definitivo calo dei casi da contagio). In aumento invece le denunce nelle Costruzioni (+2,8%) così come nel Commercio (+3,9%), Servizi di alloggio e ristorazione (+2,8%) e Trasporti e magazzinaggio (+2,5%). Rilevante l’aumento nel settore dell’Istruzione, conseguenza dell’estensione della tutela per gli insegnanti, pienamente efficace nell’anno solare 2024 rispetto al precedente.

Dal punto di vista anagrafico, il calo degli infortuni in occasione di lavoro, al netto degli
studenti, ha riguardato sia gli uomini (-2,2%) che, in minor misura, le donne (-1,3%), accomunando le fasce di età dai 30 ai 59 anni, mentre dai 60 anni in su si rileva un aumento di alcuni punti percentuali (mediamente del 5%); in leggero aumento i dati degli under-30.

Guardando al paese di nascita, se i lavoratori nati in Italia vedono gli infortuni diminuire del 2,9%, quelli nati all’estero invece registrano un aumento nel 2024 del +1,4%, con un’incidenza sul totale degli infortuni che passa dal 23% del 2023 al 24%.

L’analisi territoriale mostra una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del
Paese, tranne che nelle Isole dove sostanzialmente si conferma la numerosità dell’anno
precedente (+0,1%): i cali più marcati si registrano al Nord (-3,0% al Nord-Ovest e –2,2% al Nord-Est), seguito dal Sud (-1,3%) e infine dal Centro (-0,9%). Tra le regioni, i decrementi percentuali maggiori si rilevano in Molise e Basilicata (rispettivamente -7,3% e -5,5%), mentre cali intorno al 4% riguardano Liguria, Emilia-Romagna e Abruzzo; viceversa, dati in aumento per le province autonome di Trento e Bolzano (gli incrementi maggiori, rispettivamente +4,4% e +3,6%) e a seguire Umbria, Calabria, Puglia e Sardegna.

Per quanto riguarda gli studenti, pubblici (la maggior parte, il 95%) e privati, le denunce nel 2024 sono consistentemente aumentate rispetto al 2023 (+10,9%, da 70.215 a 77.883, dati provvisori) per effetto dell’estensione della tutela assicurativa.

L’estensione è stata prevista dall’articolo 18 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85 – e attuata in forma sperimentale per l’anno scolastico 2023-2024. Prorogata, col decreto legge n. 113 di agosto 2024 anche per l’anno scolastico 2024-2025, l’estensione è risultata quindi pienamente efficace nell’anno solare 2024 rispetto al 2023, coinvolto solo per pochi mesi.

L’ampliamento allarga ora la tutela anche alle attività di insegnamento/apprendimento nei vari ambienti scolastici (nonché uscite didattiche, viaggi d’istruzione e visite guidate). La tutela del personale opera per tutti gli eventi lesivi occorsi per finalità lavorative, sia interne alla scuola che esterne, incluso l’infortunio in itinere (per gli studenti limitatamente al percorso tra la scuola e il luogo in cui lo studente svolge un’esperienza di lavoro), anche se non collegati con il rischio specifico dell’attività assicurata, con il solo limite del rischio elettivo.

I decessi sul lavoro

Escludendo dal conteggio i decessi degli studenti, le denunce di infortunio con esito mortale
presentate all’Istituto entro il mese di dicembre 2024 sono state 1.077, in aumento solo rispetto al pari periodo del 2023 (1.029; +48 casi) e in calo rispetto agli anni precedenti 2019-2022. Tale aumento è il risultato di 7 casi in più avvenuti in occasione di lavoro (da 790 del 2023 ai 797 del 2024) e di 41 in più in itinere (da 239 a 280: +38 per i lavoratori e +3 per le lavoratrici).

Per gli studenti sono state registrate 13 denunce mortali tra gennaio e dicembre 2024 contro le 12 dell’analogo periodo del 2023.