Intervento del segretario generale dell’Ivass Stefano De Polis sul tema “la vigilanza del mercato assicurativo di fronte all’evoluzione tecnologica e al principio di sostenibilità”
di Leandro Giacobbi.
Il 7 febbraio 2025 si è tenuto a Firenze il convegno “La vigilanza del mercato assicurativo di fronte all’evoluzione tecnologica e al principio di sostenibilità” organizzato da Fondazione CESIFIN, AIDA Sezione Toscana e l’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze giuridiche. Il Convegno aveva l’obiettivo di stimolare una riflessione ed un dibattito sulle nuove istanze e i nuovi scenari che la Vigilanza si trova ad affrontare per poter garantire la stabilità del mercato assicurativo e la tutela di tutti gli attori che lo compongono: in primis i consumatori e gli investitori senza la cui fiducia non ci può essere crescita. In questo contesto vi è stato il contributo di Stefano De Polis – Segretario Generale IVASS sul tema: “La Vigilanza assicurativa nel contesto dell’evoluzione tecnologica e della sostenibilità”.
All’inizio del suo intervento De Polis ha descritto uno scenario molto preciso, in quanto la vigilanza assicurativa ha, oggi, una priorità: deve adattarsi e rispondere in modo proattivo alle novità dell’evoluzione tecnologica e della sostenibilità, stimolando e accompagnando i cambiamenti nel settore. Questa priorità si deve coniugare con l’obiettivo della Vigilanza, delineato dal Codice delle Assicurazioni Private, che è quello di garantire un corretto esercizio dell’attività delle imprese e degli intermediari che si declina in un insieme integrato di vigilanza regolamentare, informativa e ispettiva.
D’altra parte, i problemi esistono, perché, se è pur vero che IVASS, con una consolidata cultura della vigilanza in Italia, ha svolto con efficacia il ruolo che il Codice delle Assicurazioni Private gli ha attribuito, gli ambiti e i profili di rischio con cui si misura l’attività di vigilanza si evolvono in complessità e in una dimensione sempre più globale.
VIGILANZA E RISCHI DELL’EVOLUZIONE TECNOLOGICA
Su questo specifico tema la posizione di De Polis è molto determinata perché l’intelligenza artificiale generativa è la vera innovazione tecnologica e per IVASS, in un’ottica di tutela degli assicurati, l’imperativo è di capitalizzare i benefici di questa evoluzione senza compromettere la tutela degli utenti finali e la piena affidabilità e la funzionalità del sistema assicurativo.
Le regole ci sono perché dal 17 gennaio 2025 è applicabile il Regolamento sulla resilienza operativa digitale del settore finanziario (Digital Operational Resilience Act, DORA), che introduce norme armonizzate a livello europeo in materia di gestione dei rischi legati all’utilizzo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT), ma De Polis sottolinea che tutte le attività richiedono professionalità specifiche, allo stato da formare; situazione che per lo scrivente contraddistingue tutto il settore assicurativo, ma è corretta questa precisazione del Segretario IVASS perché indica un processo da portare avanti, dove la Vigilanza, per poter svolgere il proprio ruolo, dovrà investire rilevanti importi in formazione, se vorrà essere un protagonista attivo e adeguato alle trasformazioni tecnologiche.
Di questo contesto ne è prova il fatto che, secondo De Polis, si sta sempre più consolidando nei servizi finanziari ed assicurativi la tendenza ad un massiccio ricorso all’esternalizzazione di funzioni di elaborazione dati, di gestione delle piattaforme tecnologiche e di sviluppo delle applicazioni aziendali verso operatori specializzati. Diventa, quindi, fondamentale per la stabilità e l’integrità del mercato presidiare le scelte strategiche e i rischi connessi alla esternalizzazione dei servizi ICT a fornitori terzi, soprattutto per la stessa resilienza del sistema (con il termine ICT si indica l’insieme delle tecnologie sia hardware che software che consentono di raggiungere, archiviare, trasmettere e manipolare le informazioni – vedi Regolamento DORA). Nel modello descritto IVASS non esclude di attivare i propri poteri di intervento che possono arrivare a richiedere alle imprese vigilate la modifica o la rescissione del contratto di fornitura dei servizi ICT.
VIGILANZA E SOSTENIBILITÀ ESG
Premesso che il settore assicurativo riveste un’importanza cruciale per la realizzazione delle politiche ESG, in ragione sia dell’offerta di protezione a fronte dei rischi fisici connessi con il cambiamento climatico, sia del ruolo che svolge in qualità di investitore istituzionale e nell’offerta di prodotti di investimento sostenibili, De Polis ha sottolineato due iniziative della Vigilanza già in corso.
In primo luogo, IVASS ha adeguato la normativa secondaria, integrando i temi di sostenibilità nella governance delle imprese di assicurazione; in secondo luogo, ha messo in atto indagini sistematiche per valutare come le imprese assicurative adeguano i processi di governo, l’informativa al mercato, gli investimenti e i prodotti alle novità regolamentari. In questo senso, va ricordato che nel 2022 ha preso le mosse una rilevazione annuale dei rischi da catastrofi naturali e di sostenibilità che coinvolge tutte le compagnie che operano in Italia.
Ma la situazione anche in questo settore è in piena evoluzione e, infatti, è recente l’annuncio della Commissione Europea di procedere a consolidare in una regolamentazione c.d. Omnibus buona parte dei Regolamenti e delle Direttive richiamate; l’obiettivo è quello di ridurre il regulatory burden per gli operatori economici, ritenuto da più parti eccessivo, procedendo a una razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo.
CONCLUSIONE: OCCORRONO SIGNIFICATIVI INVESTIMENTI
Il Segretario Generale IVASS ha concluso il suo intervento con una preoccupazione. Infatti, la Vigilanza in un mondo contraddistinto da mutamenti nella società, nella tecnologia, negli scenari geopolitici e nel clima del pianeta dovrà sviluppare dei nuovi compiti, ma questo richiederà significativi investimenti in risorse professionali, manageriali e organizzative e, qui, la nota dolente espressa da De Polis: “benché le normative prevedano ormai costantemente che le nuove attività siano svolte a invarianza di risorse umane e di oneri per il bilancio dello Stato”.
Una riflessione al termine di questo intervento. Innanzitutto, per tutti gli addetti ai lavori l’intervento del Segretario Generale dell’IVASS costituisce un piccolo pilastro per interpretare i nuovi scenari. È indubbio che nel prossimo quinquennio la classe dirigente delle imprese assicurative dovrà operare su due livelli distinti: preservare l’esistente, ma adeguandolo con le trasformazioni in atto. Quindi uno sguardo verso il futuro in modo proattivo che, con onestà intellettuale, non è proprio nel DNA delle imprese assicurative.
La seconda considerazione è sulla preoccupazione espressa dal Segretario Generale sulla mancanza di risorse. Anche qui una piccola smorfia di amarezza, quando il mondo politico non comprende che la complessità richiede investimenti e che la buona volontà degli addetti ai lavori non può essere la soluzione “definitiva”.
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