Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il decreto-legge Milleproroghe approda in Senato con diverse novità e qualche promessa rimangiata. Sul testo il governo porrà la fiducia per abbreviare l’iter: il 18 il provvedimento arriverà alla Camera per la seconda lettura per riuscire a rispettare la scadenza per la sua conversione del 25 febbraio. Salta la richiesta di un ulteriore slittamento dell’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le calamità: per mettersi in regola con l’obbligo di stipulare contratti assicurativi per rischi catastrofali le aziende hanno tempo fino al 31 marzo 2025, termine previsto dal testo base del Milleproroghe che aggiorna la precedente scadenza del 31 dicembre 2024.
Delfin ha inoltrato all’Ivass la richiesta per salire «volontariamente» sino al 20% delle Generali. Lo ha detto al Sole 24 Ore Francesco Milleri, presidente della cassaforte della famiglia Del Vecchio che della compagnia è grande azionista con il 9,93%. «Stiamo completando il percorso di autorizzazione in tutte le giurisdizioni coinvolte. Noi abbiamo l’ok dell’Ivass a mantenere una quota sopra il 10%, a seguito del superamento di tale soglia per effetto del buyback delle Generali. Abbiamo poi chiesto l’autorizzazione per poter salire volontariamente sino al 20% e stiamo completando l’iter che richiede di ottenere il nulla osta dalle autorità di tutti i mercati in cui opera la compagnia», rivela Milleri.
La finanza sostenibile che lotta contro il cambiamento climatico non è ancora morta. E questo nonostante negli ultimi mesi le varie alleanze. Secondo quanto riportato dal Financial Times, un pool di investitori da 1.500 miliardi di dollari di masse in gestione, che comprende tra gli altri attori del calibro di Scottish Widows (90 miliardi di sterline di masse), ha chiesto ai propri gestori patrimoniali di impegnarsi più attivamente con le società in cui investono in merito al rischio climatico, considerato come un rischio finanziario (non soltanto ambientale o sociale) di medio-lungo periodo.
Dal risiko che si è scatenato nell’ex foresta pietrificata del sistema bancario italiano, che oggi sembra invece diventata un rigoglioso vivaio di incroci botanici se non addirittura un laboratorio sperimentale di genetica finanziaria, possiamo cominciare a trarre tre lezioni, nelle more delle evoluzioni in corso. La prima riguarda le caratteristiche che distinguono un’operazione «di mercato» da una presunta «minaccia alla sovranità nazionale». La seconda si riferisce ai criteri di valutazione di un progetto industriale, rispetto a quelli di un disegno di influenza politica. La terza concerne la convergenza – o la divergenza – rispetto ai piani di unione bancaria europea e mercato unico dei capitali.

Criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione degli autovelox per garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni. Ispezioni ministeriali per verificare che il singolo dispositivo sia conforme al prototipo omologato. Lo afferma il sottosegretario ai trasporti nella risposta del 11 febbraio 2025 all’interrogazione n. 5-03521, anticipando il contenuto del decreto ministeriale tanto atteso dopo le criticità negli accertamenti in seguito alle intepretazioni giurisprudenziali. Il 10 febbraio 2025 l’onorevole Elena Maccanti ha presentato l’interrogazione n. 5-3521 per sapere qual è la situazione dell’iter che dovrebbe portare all’adozione del decreto ministeriale sull’omologazione dei dispositivi e delle apparecchiature e dei mezzi tecnici di controllo per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.
Polizze catastrofali. Resta prorogato al 31 marzo 2025 il termine entro il quale le imprese con sede legale in Italia (o con sede all’estero ma stabile organizzazione in Italia) sono tenute a stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni dei beni iscritti a bilancio: terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali, direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Il termine originario era al 31 dicembre 2024. Non è passata un’ulteriore proroga per adempiere all’obbligo. La norma è pensata per offrire maggiore certezza nella liquidazione dei danni, consentendo alle imprese assicurate di accedere tempestivamente a risorse essenziali per una rapida ripresa dell’attività. Alle imprese inadempienti potrebbero esser negati contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.
Le pensioni dei giornalisti che esercitano l’attività autonomamente hanno un ammontare che, «in media, oscilla fra i 3.500 ed i 4.000 euro lordi annui», cifre che (negli ultimi anni) sono salite del 30% circa, grazie all’aumento della contribuzione in capo ai professionisti e al riversamento di un punto percentuale dell’aliquota integrativa sui montanti. E tali prestazioni altro non sono che il riflesso di un lavoro «ormai povero», svolto da una platea che incassa emolumenti «molto bassi». È un passaggio dell’audizione di ieri mattina nella Bicamerale sulle forme pensionistiche dei vertici dell’Inpgi, la Cassa privata che, confluiti i dipendenti delle aziende editoriali nell’Inps nel 2022, assicura la componente indipendente della categoria: gli iscritti, hanno riferito il presidente ed il direttore generale Roberto Ginex e Mimma Iorio, superano le 47.000 unità (27.143 uomini e 20.273 donne, la cui età media è di 53 anni), i contribuenti sono circa 26.000 e, mediamente, le entrate dichiarate all’Ente sono di 11.464 euro per i collaboratori coordinati e continuativi e di 16.454 euro per i liberi professionisti.
Condividere la strategia, coinvolgendo tutta la rete degli agenti Allianz, compresa una rappresentanza degli agenti Allianz Next, compagnia del gruppo nata dall’integrazione di Allianz Viva e Tua Assicurazioni. È stato questo l’obiettivo della convention «Slalom Gigante», che Allianz ha organizzato l’11 febbraio all’Allianz Mi-Co di Milano per incontrare la sua rete agenziale.
Microsoft Italia ha avviato una collaborazione con Banca Generali sul fronte dell’innovazione. Grazie alle soluzioni di intelligenza artificiale generativa del colosso di Redmond, l’istituto italiano accelera nell’utilizzo della tecnologia per sostenere gli obiettivi strategici: dalla valorizzazione del patrimonio dati al supporto nella gestione dei clienti, fino alla produttività dei private banker.

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Avevano tutti mangiato una cena preparata dalla stessa mensa. Tutte e quattro le Rsa coinvolte, due a Firenze e due nel Mugello, sono gestite dalla società friulana Sereni Orizzonti, un gigante nel settore. Il pasto, come da prassi, era stato preparato nella Rsa “Monsavano” a Pelago e poi distribuito nelle altre. Ma domenica il 65% degli ospiti ha avuto problemi di gastroenterite. E lunedì mattina i medici in ospedale hanno dovuto comunicare la prima vittima: un uomodi 88 anni. Nel pomeriggio poi il decesso di una 89enne e martedì quello di una paziente quasi novantenne.

Il decreto che deve dare attuazione alla norma prevista dalla legge di Bilancio 2024 è finalmente pronto. Ha superato l’esame della Corte dei conti – con la relativa registrazione – ed è stato firmato anche dal ministro per la Giustizia. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che probabilmente avverrà a fine mese, per allineare i tempi entro i quali le compagnie assicurative devono essere pronte a sottoscrivere polizze catastrofali nel rispetto delle nuove regole a quelli previsti dal Milleproroghe. La scadenza ultima prevista in questo veicolo normativo è il 31 marzo e, come anticipato da Il Sole 24 Ore, non ci saranno ulteriori slittamenti. Nel decreto i tempi di adeguamento consentiti sono stati ridotti da 3 mesi a 30 giorni: dunque la pubblicazione in Gazzetta a fine febbraio eviterebbe scollature temporali tra legge e decreto.
La ventesima edizione del Global risks report del World Economic Forum, con Marsh McLennan e Zurich in qualità di partner strategici, tratteggia un quadro a tinte fosche per il prossimo decennio. I rischi più ricorrenti – secondo il rapporto, che si basa sulle opinioni di oltre 900 esperti di rischi globali, responsabili politici e business leader intervistati a settembre e ottobre 2024 – sono quelli ambientali, che restano nei radar nel medio e nel lungo periodo. Nei prossimi due anni preoccupano soprattutto gli eventi meteo estremi (secondo posto) e l’inquinamento (sesto). Da qui al 2035, invece, tra le prime dieci minacce ben cinque riguardano il futuro del Pianeta: ai due rischi già citati (rispettivamente al primo e decimo posto) si aggiungono la scomparsa della biodiversità e il collasso degli ecosistemi (secondo), i cambiamenti critici dei sistemi terrestri (terzo) e scarsità di risorse naturali (quarto). Ambiente, ma non solo. Non stupisce che i conflitti armati tra Stati siano considerati il rischio globale immediato più urgente per il 2025. E per il secondo anno consecutivo misinformazione e disinformazione, alimentata anche dall’intelligenza artificiale, restano i principali rischi di breve periodo (da qui al 2027). Per i loro effetti diretti e indiretti, perché minacciano la coesione sociale e i sistemi governance, erodono la fiducia e inaspriscono le divisioni all’interno e tra le nazioni.

Gli assicuratori tedeschi guardano con fiducia al futuro. In tutti i settori, quest’anno il settore prevede un aumento dei premi del 5% fino a raggiungere i 250 miliardi di euro, trainato dall’aumento dei premi nell’assicurazione automobilistica. Lo ha annunciato giovedì l’Associazione generale dell’industria assicurativa tedesca (GDV) nel corso della sua conferenza stampa annuale.