Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Durerà tre anni la procedura di accertamento al passivo per i clienti che hanno comprato polizze vita dell’assicurazione lussemburghese Fwu (Fwu Life Insurance Lux). Si preannuncia così lunghissima la trafila che dovranno fare gli assicurati, tra cui 110 mila italiani, per tentare di riavere indietro i loro risparmi. Il liquidatore nominato dal Tribunale del Lussemburgo è Yann Baden, che era già stato scelto come commissario durante la crisi, e lo stesso tribunale ha nominato Anick Woolf come commissario per vigilare sulla procedura. Sono gli elementi emersi ieri durante la riunione organizzata con le associazioni dei consumatori per informare gli assicurati e il mercato.
Ecco quattro consigli utili che l’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore prodotti finanziari di Confconsumatori, fornisce a MF-Milano Finanza per recuperare il denaro investito. 1)  «Conviene inviare al commissario domanda di ammissione al passivo della procedura e raccogliere i documenti utili per preparare una domanda corredata dalle prove documentali del proprio credito».  2) Il diritto di credito che potrà esser «recuperato effettivamente è pari al valore della polizza e non già al valore di quanto investito». 3) Quando il commissario renderà noti i dati di contatto ufficiali della procedura, sarà utile fornire i dati personali aggiornati, evitando la pec, che in Lussemburgo non esiste. 4) «Monitorare l’evoluzione della vicenda attingendo a fonti attendibili».
Il mercato italiano dell’auto inizia il 2025 con il freno a mano tirato. A gennaio sono stati immatricolati 133.692 veicoli, il 5,86% in meno rispetto ai 142.010 di gennaio 2024. Il mese che si è appena concluso è il sesto di fila con il segno negativo, considerando anche gli ultimi del 2024. Il contesto economico «resta incerto» e «il peggioramento del quadro per il mercato auto, con un quarto trimestre 2024 al di sotto delle attese e un mese di gennaio alquanto negativo, impone una revisione al ribasso delle previsioni per l’intero anno 2025», secondo Unrae
Andrea Orcel sarà l’ago della bilancia nella partita Mediobanca-Generali. Con il 4,1% costruito sul mercato negli ultimi mesi e confermato domenica scorsa, Unicredit scompagina ancora una volta i piani dei competitor e le previsioni del mercato. La quota, che vale quasi due miliardi, è il risultato di una strategia di accumulazione che Orcel ha iniziato nel corso del 2023 con derivati. Solo negli ultimi giorni gli strumenti sono stati convertiti in azioni, costringendo la banca a uscire allo scoperto, dopo i rumors circolati nel weekend: «Unicredit non ha un interesse strategico in Generali e rimane pienamente concentrata sull’esecuzione del piano , sull’ops in corso su Banco Bpm e sull’investimento in Commerz», conclude la nota.
  • Che fine ha fatto l’aggregazione Ivass-Bankitalia?
Le complementarità delle due forme di supervisione sono alla base dell’ipotizzata aggregazione che rappresenterebbe la conclusione di un lungo processo di stretta coesistenza. Diversi mesi fa il direttore generale della Banca (che è ex officio presidente dell’Ivass) Luigi Federico Signorini aveva dichiarato che, per quel che concerneva le due istituzioni, il progetto era pressoché definito; il successivo passaggio sarebbe stata la promozione della legge per sancire l’integrazione. Poi si disse che la relativa normativa sarebbe stata inclusa nella Legge di Bilancio per il 2025, dimenticando che la disciplina dell’aggregazione, per la sua natura ordinamentale, mal si sarebbe conciliata con la predetta legge. E infatti la disciplina non è stata inclusa. Naturalmente, non esiste alcun automatismo: non si vende la pelle dell’orso. Una riforma del genere deve essere valutata e condivisa dal governo, poi dal parlamento e nulla può essere dato per scontato. Occorrono altresì il preventivo positivo parere della Bce e un confronto informativo con la corrispondente autorità europea, l’Eiopa. Ciò a maggior ragione se si pensa che il tema della riforma delle authority è all’ordine del giorno da tempo, ma è da attuare, anziché con scelte a pezzi e bocconi, con misure organiche complessive.

Quando Orcel sostiene che non «ha interesse strategico» per la compagnia triestina manda in realtà un messaggio sia ai contendenti che a parte della classe politica di governo che vorrebbe mettergli i bastoni fra le ruote nella sua proposta di acquisto della Banca popolare di Milano. Al contrario di quanto ci si poteva immaginare visti gli storici rapporti finanziari, in Generali, Unicredit non si schiera al fianco di Mediobanca. Ma non si schiera nemmeno con i suoi avversari, Caltagirone e Del Vecchio. Orcel lancia un messaggio chiaro: «non mi schiero, non entro strategicamente in una guerra, ma potrei farlo da un momento all’altro». Quel pacchetto è quindi una pistola messa sul tavolo, con la sicura ben innestata. Ma è pronta a sparare se dovessero essercene le condizioni.
Sanità privata, prestazioni aggiuntive con tassazione ordinaria. Il regime agevolativo che prevede un’imposizione sostitutiva al 15% sui compensi erogati per lo svolgimento di prestazioni aggiuntive del personale sanitario, dirigenziale e non, trova applicazione con esclusivo riferimento al Servizio Sanitario Nazionale ed alla relativa contrattazione collettiva. Lo stesso non è dunque estensibile agli operatori in forza a strutture private accreditate. La disciplina di riferimento (art. 7 del dl n. 73/2024), infatti, richiama espressamente il CCNL Area Sanità-triennio 2019-2021 nonché il CCNL relativo al personale del Comparto Sanità-triennio 2019-2021. In questi termini si è espressa l’Agenzia delle Entrate con la risposta ad istanza di consulenza giuridica n. 2 del 3 Febbraio 2025.
Anche a colf e badanti il bonus contributivo per il posticipo del pensionamento, previsto dalla Manovra 2025 (legge n. 207/2024). Infatti, i domestici che maturano quest’anno i requisiti per mettersi a riposo prima con quota 103 oppure con la pensione anticipata possono rinviare il prepensionamento e chiedere l’esonero dalla trattenuta della loro quota di contributo dovuto all’Inps, che finisce, esentasse, in busta paga. Lo precisa la circolare n. 29/2025 con cui l’Istituto di previdenza indica i contributi dovuti per il lavoro domestico nel 2025, saliti dello 0,8%. Il via libera al bonus, che porterà poca cosa nelle tasca dei lavoratori (da 0,31 fino a 0,58 euro per ora di lavoro), arriverà da una prossima circolare dell’Inps che detterà le istruzioni per la presentazione della domanda, nonché le modalità applicative dell’incentivo.

Repubblica_logo

L’Italia spende poco per la famiglia. Meno di altri Paesi europei: l’1,55% del Pil, quanto la Spagna, ma 0,7 punti meno della Francia, 0,8 punti sotto la media Ue, 1,1 punti meno della Svezia e quasi due punti meno della Germania. E soprattutto, spende male. Oltre il 90% viaggia come “trasferimenti monetari”, quindi bonus. Quando invece, dice un nuovo studio firmato dall’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica di Milano, bisognerebbe puntare tutto sui servizi: dagli asili nido ai congedi. E sul lavoro stabile delle donne.

UniCredit ha il 4,1% di Generali, una quota che ai prezzi di Borsa attuali vale 2 miliardi. Sul sito Consob ieri non compariva ancora la variazione dell’azionariato rilevante della compagnia triestina, ma la comunicazione della banca dovrebbe arrivare a breve. Secondo le regole in vigore, entro quattro giorni di Borsa aperta, le partecipazioni vanno comunicate quando superano il 3% del capitale, oppure se superano il 5% nel caso in cui la partecipazione sia “potenziale” tramite derivati. La quota, presumibilmente frutto dell’esercizio di derivati, oggi dovrebbe essere interamente costituita da azioni.
Fwu Life Insurance Lux S.A. è stata posta in liquidazione. Ne dà notizia un comunicato pubblicato dalla Caa (Commissariat aux Assurances), l’Authority assicurativa lussemburghese che riferisce che il 31 gennaio il Tribunale del Lussemburgo ha sciolto la compagnia e ha avviato l’iter liquidativo. Sono circa 120mila coloro che hanno sottoscritto le polizze della società lussemburghese che operava in Italia tramite broker e reti finanziario-assicurative. Proprio stamattina all’Ivass si è tenuta una riunione sul dissesto tra i vertici dell’Authority italiana e i rappresentanti dei consumatori programmata da tempo. Ivass, che ha le armi spuntate visto che la compagnia è vigilata dal Lussemburgo, ha ovviamente aggiornato sulla situazione e ha spiegato che attende il testo della sentenza completa che dovrà essere tradotta e pubblicata. Il testo dovrebbe auspicabilmente contenere anche il percorso per essere ammessi al passivo. Di certo c’è che è stato nominato il Giudice Commissario Anick Woolf ed il Commissario liquidatore Maitre Baden (lo stesso che negli scorsi mesi era stato chiamato a provare a disporre un salvataggio per il gruppo).

L’assicurazione kasko è diventata più costosa per il 70% degli automobilisti. Ma secondo uno studio, i premi potrebbero continuare a salire. Questo perché i costi degli assicuratori stanno aumentando.