IVASS ha pubblicato il bollettino sull’attività assicurativa nel comparto auto delle imprese vigilate. Continuiamo con gli approfondimenti commentando l’analisi dei sinistri per regione
di Leandro Giacobbi
Il Bollettino Statistico di IVASS su “L’attività assicurativa nel comparto auto (2018-2023)” pubblicato il 21 gennaio 2025 merita un’attenzione particolare sia sui contenuti, dato che sono riportate e commentate tutte le componenti dell’andamento tecnico R.C.Auto e CVT, ma soprattutto sulle tavole allegate in formato excel perché su queste si possono fare delle interessanti riflessioni.
In questo spazio approfondiremo una specifica tabella, proprio riportata negli allegati al Bollettino IVASS, denominata “Indagine sui dati tecnici rca – settore autovetture tot. mercato – anno 2023”. Si tratta di un’analisi sui sinistri gestiti (CARD subiti NO CARD) che riporta in percentuale la tradizionale tripartizione tra:
- sinistri gestiti con solo danni alle persone;
- sinistri gestiti con solo danni a veicoli/cose
- sinistri gestiti con danni misti;
conteggiando per area geografica (regione e singole province) le grandezze “numero sinistri” e “importo sinistri”.
Riportiamo, per dare un’immagine immediata del report, le risultanze di due province limitrofe: Milano e Monza e Brianza:
da cui appare una corrispondenza di risultanze. D’altra parte, la frequenza dei sinistri R.C. Auto dovrebbe tendere a essere analoga in alcune aree omogenee per vari motivi, tra cui la densità di traffico, l’urbanizzazione e le condizioni stradali, aspetti assolutamente presenti nelle due province lombarde.
Quali considerazioni possiamo trarre?
Veramente predominante la percentuale in numero dei soli danni a cose, ma, d’altra parte, in aree ad elevato volume di traffico a basse velocità il solo danno a veicolo è quello che ci si può aspettare. Allo stesso tempo, questo elevato numero di sinistri si traduce in una percentuale del pagato/riservato pari al 50%, mentre al numero dei sinistri con solo danni a persone, che è molto basso con una percentuale dell’1,70%, si scompagna un importo pagato/riservato superiore al 10%, pari ad un quinto del corrispondente importo dei soli danni a cose. Analoga considerazione potrebbe essere fatta per i sinistri gestiti con danni misti.
Andando, poi, ad analizzare i totali complessivi di ciascuna regione italiana, ci si aspetterebbe una analogia di percentuali sulla base di queste cinque direttrici che influenzano fortemente le dimensioni della frequenza R.C.Auto delle autovetture:
- Grandi città e aree metropolitane: poiché il volume di traffico è più elevato, aumenta anche la probabilità di incidenti.
- Zona con un traffico intenso: incroci affollati, zone commerciali o strade principali possono vedere una maggiore frequenza di sinistri.
- Aree turistiche: dove un numero elevato di conducenti meno familiari con le strade locali può aumentare il rischio di incidenti.
- Strade ad alta velocità: le autostrade e le strade veloci possono registrare un numero elevato di incidenti, specialmente in caso di distrazioni o guida spericolata.
- Aree caratterizzate da condizioni climatiche avverse: regioni con frequenti piogge, neve o ghiaccio possono vedere un aumento dei sinistri a causa della scivolosità delle strade.
Fatta questa premessa, vediamo le risultanze per regione:
La prima evidenza è dedicata alla regione Trentino-Alto Adige che presenta dei risultati sul numero sinistri molto positive, tenuto conto che la percentuale di sinistri con danni a persona, sommando le percentuali dei sinistri gestiti con solo danni a persona e quelli misti, ammonta a 7,8%.
L’utilizzo dell’aggettivo “positivo” è connesso al fatto che la stragrande maggioranza dei sinistri non ha comportato alcuna conseguenza a livello fisico, ma solo il pregiudizio al veicolo.
La seconda evidenza, totalmente opposta, riguarda la regione Puglia che raggiunge per i danni a persona il peggiore risultato con il 21% (3,20%+17,80) che si traduce in un pagato/riservato del 66,50%.
La terza evidenza è la percentuale del numero dei sinistri con solo danni a persona decisamente più elevata nel centro-sud, dato confermato anche nei danni misti.
Sulla regione Puglia possiamo osservare che il dato è abbastanza omogeneo sul territorio, salvo la provincia di Foggia che vede un picco sulla percentuale dei soli danni a persona del 4,5%.
È ovvio che queste percentuali devono poi essere confrontate con i costi medi dei sinistri gestiti per verificare se una maggiore presenza di danni a persona si traduca in risarcimenti più elevati. In tal senso, ci viene in soccorso la tavola 29 degli allegati al Bollettino IVASS che per il 2023 precisa per regione il pagato e riservato medio, distinguendolo tra i sinistri di generazione corrente e quelli anni precedenti.
Innanzitutto, va segnalata la regione Liguria con dei costi medi veramente eccellenti, segnalando che questo non comporta automaticamente una situazione di profittabilità, perché questo dato deve essere poi confrontato con il premio medio.
Soffermiamoci, invece, sulle due regioni Trentino-Alto Adige e Puglia e, qui, appare in modo molto evidente, come la maggiore presenza di sinistri con danni fisici comporti un aumento del costo medio in misura rilevante.
Difficile concludere questa analisi, ma forse è possibile trarre due conclusioni. La prima è che sul mercato italiano R.C.Auto la zona territoriale ha una valenza ancora molto, molto significativa, per cui le imprese con maggior portafoglio distribuito sul territorio possono sviluppare delle tariffe molto più profilate.
La seconda riguarda le indagini sui dati cosiddetti “anomali”. Pur ammettendo che sulle iniziative antifrode si è operato già tantissimo, soprattutto implementando il data base della Banca Dati Antifrode IVASS, sarebbe indispensabile partire da queste risultanze per accertare se si tratta di contingenze o casualità oppure se dietro queste anomalie non si celi un piano fraudolento.
Anche per questo Bollettino, utilissimo, sarebbe necessaria una pubblicazione più tempestiva, magari in forma ridotta, ma nel terzo trimestre dell’anno successivo.
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