L’Italia compie significativi passi avanti nella trasformazione digitale grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con 69 milestone e target già raggiunti su 172, il nostro Paese si colloca tra i più virtuosi in Europa per avanzamento dei progetti digitali, superato solo da Francia (67%) e Danimarca (47%), sebbene questi abbiano complessivamente meno obiettivi da conseguire. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, che ha presentato oggi un bilancio aggiornato sugli sviluppi.
L’Italia rimane nella parte bassa della classifica dei paesi più digitalizzati, piazzandosi 19esima su 27 nell’ultimo ranking della Digital Decade 2030, perdendo tre posizioni rispetto all’anno precedente. Un dato che evidenzia un progresso operativo ma all’interno di una persistente difficoltà nell’integrare pienamente le soluzioni digitali nel tessuto sociale ed economico.
Tra i traguardi più significativi, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA) emerge come uno dei settori trainanti. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è ormai attivo in tutte le regioni italiane, con 21 milioni di cittadini che hanno almeno un documento pubblicato. Tuttavia, solo il 40% ha dato il consenso alla consultazione dei documenti da parte dei medici del Servizio Sanitario Nazionale.
Il sistema PagoPA ha visto l’adesione di oltre 16.000 PA, superando già il target fissato per il 2026 (14.100). Con più di 420 milioni di pagamenti digitali effettuati, sono stati transati oltre 300 miliardi di euro. Anche l’App IO conferma il suo successo con oltre 42 milioni di download e la partecipazione di 15.000 PA che offrono più di 335.000 servizi.
Le credenziali digitali come SPID e la Carta d’Identità Elettronica (CIE) hanno raggiunto una diffusione capillare: 39 milioni di italiani utilizzano SPID almeno una volta all’anno, mentre le CIE attive superano i 49 milioni.
Significativi progressi sono stati compiuti anche nel campo delle infrastrutture digitali. Oltre 100 tra PA centrali, ASL e Aziende Ospedaliere hanno già migrato dati e applicativi al Polo Strategico Nazionale, progettato per ospitare dati e servizi critici.
La migrazione al cloud coinvolge più di 20.000 enti tra Comuni, Scuole e ASL, di cui oltre 4.000 hanno già completato il processo entro settembre 2024. Il sistema SEND per l’invio digitale di notifiche legali conta l’adesione di 4.000 PA e ha gestito finora 11 milioni di notifiche, di cui 2 milioni esclusivamente in digitale. Dei 194 miliardi di euro complessivi previsti dal PNRR, ben 48 miliardi sono destinati alla digitalizzazione, comprendendo una missione dedicata da 40 miliardi e ulteriori iniziative distribuite tra le altre sei missioni. Questo impegno pone l’Italia in testa per spesa prevista nella trasformazione digitale del Next Generation EU, superando paesi come Germania (15,5 miliardi) e Francia (8,7 miliardi), avvicinandosi solo alla Spagna con 42 miliardi.
Il percorso è ancora lungo: solo 52 dei 1.250 progetti di intelligenza artificiale censiti a livello internazionale risultano pienamente operativi in Italia. Tuttavia, i progressi compiuti rappresentano un segnale positivo di un paese che sta cercando di colmare il gap digitale e modernizzare il proprio sistema pubblico ed economico. Il cammino verso una piena digitalizzazione non è privo di ostacoli, ma l’Italia sembra finalmente avere le carte in regola per trasformare questa sfida in un’opportunità concreta per cittadini e imprese. Rimane fondamentale che il Paese continui a investire nel potenziamento delle competenze digitali, nella semplificazione normativa e nella sicurezza informatica. La collaborazione tra pubblico e privato potrebbe accelerare ulteriormente la transizione e garantire che le risorse disponibili vengano sfruttate al meglio per creare un ecosistema digitale inclusivo e resiliente