Il Financial Stability Board (FSB) – organismo istituito in occasione del G-20 di Londra nel 2009 allo scopo di promuovere la stabilità del sistema finanziario internazionale – ha introdotto un approccio innovativo per affrontare i rischi climatici, combinando l’analisi tradizionale della stabilità finanziaria con strumenti prospettici.
Il nuovo quadro analitico, pubblicato il 16 gennaio, propone metriche avanzate per identificare vulnerabilità legate ai cambiamenti climatici e prevenire potenziali crisi sistemiche con gravi ripercussioni sull’economia globale.
Gli shock climatici, come eventi estremi e transizioni economiche legate alla sostenibilità, possono amplificare vulnerabilità finanziarie già esistenti, tra cui rischi di credito, di mercato e di liquidità. La natura incerta e non lineare di tali fenomeni rende inadeguati i soli dati storici, richiedendo strumenti capaci di anticipare e mitigare i rischi futuri.
Elemento centrale del nuovo approccio è l’analisi prospettica, che si basa su scenari futuri per valutare l’impatto degli eventi climatici sugli indicatori di stabilità economica. Questi scenari includono proiezioni di emissioni, stress finanziari legati al clima e narrazioni concettuali per esplorare le possibili implicazioni sul sistema economico globale. Il quadro analitico considera anche gli effetti di spillover tra paesi e settori economici, così come i feedback tra economia reale e settore finanziario, per monitorare come le crisi climatiche possano propagarsi e intensificarsi.
Sarah Breeden, vicegovernatrice della Bank of England e presidente del gruppo FSB responsabile del rapporto, ha elogiato questo approccio, definendolo innovativo e capace di catturare gli aspetti unici dei rischi climatici, pur rimanendo radicato nell’analisi finanziaria tradizionale. Le metriche introdotte si articolano in tre categorie principali:
- proxy, indicatori anticipatori che segnalano i rischi fisici e di transizione legati al clima;
- metriche di esposizione, che valutano la portata delle esposizioni finanziarie e il loro impatto sui settori economici;
- metriche di rischio, che quantificano l’impatto degli shock climatici analizzando sensibilità dei portafogli, leva finanziaria e liquidità.
Un esempio concreto dell’applicazione di queste metriche riguarda il settore assicurativo, particolarmente esposto agli eventi climatici estremi come gli incendi in California, che hanno avuto impatti diretti sul mercato assicurativo e creato effetti a catena su altri settori economici. Tuttavia, il rapporto evidenzia che persistono lacune nei dati, che rappresentano la sfida centrale per l’implementazione del nuovo strumento.
La qualità e la standardizzazione delle informazioni rimangono prioritarie e i piani di transizione rappresentano una soluzione potenziale per colmare queste lacune. Questi piani, che includono obiettivi di sostenibilità e investimenti pianificati, possono fornire dati preziosi per migliorare l’analisi prospettica. Nonostante il loro utilizzo sia ancora nelle fasi iniziali, l’FSB sottolinea la necessità di standardizzazione e adozione più ampia per migliorarne l’efficacia. L’iniziativa rappresenta un progresso significativo per affrontare i rischi climatici, promuovere la stabilità economica globale e rafforzare la capacità di prevenire crisi future in un contesto sempre più interconnesso.