Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Mps non deve più sottostare ai vincoli europei sugli aiuti di Stato e quindi avrà le mani libere per l’ops appena lanciata su Mediobanca. Ad annunciarlo ieri è stato un portavoce della Commissione Ue: «Dal punto di vista del controllo delle concentrazioni, l’offerta di Mps di acquisire Mediobanca non è stata notificata alla Commissione. Come sempre, spetta alle parti valutare se un’operazione debba essere notificata a Bruxelles ai sensi delle norme Ue sulle concentrazioni». La portavoce ha anche aggiunto che «in seguito alla cessione della maggior parte della partecipazione pubblica in Mps, che ha portato alla perdita del controllo sulla banca, l’istituto senese non è più vincolato al suo impegno ai sensi della decisione sugli aiuti di Stato di astenersi dalle acquisizioni e ciò le consente d’intraprendere le azioni aziendali che riterrà appropriate per perseguire i propri interessi commerciali», ha concluso il portavoce. La decisione – attesa entro il 31 dicembre scorso – non era mai stata comunicata dalle istituzioni europee né da quelle italiane.
Entro il 2026 il private banking gestirà il 36% della ricchezza investibile delle famiglie italiane rispetto al dato inferiore al 30% registrato nel 2022. Questa la previsione che Aipb, l’associazione di categoria presieduta da Andrea Ragaini (Banca Generali), ha formulato per l’andamento dell’industria nel prossimo biennio.
- CNP VITA ASSICURA
Chiude il 2024 con una raccolta premi in crescita del 25% a 3,36 miliardi.
Semaforo verde alla copertura assicurativa contro infortuni sul lavoro e malattie professionali dei condannati a lavori di pubblica utilità sostitutivi (dal 29 novembre 2024) e dei condannati con affidamento in prova ai servizi sociali (dal 10 agosto 2024). In entrambi i casi, per attivare la tutela, per la quale non opera il principio di automaticità della prestazioni, va fatta richiesta almeno 10 giorni prima all’Inail. A spiegarlo è lo stesso istituto assicuratore nella circolare n. 3/2025, con il placet del ministero del lavoro.
La trattativa per l’accordo sulla settimana corta nel gruppo Unipol è partita ieri con la prima giornata di incontro con Uilca, Fisac, First, Fna e Snfia. La distanza tra le parti non ha però consentito di immaginare, almeno per ora, un’agenda negoziale. Rispetto allo scorso 6 dicembre, quando la compagnia ha inviato ai lavoratori la comunicazione aziendale in cui annunciava che la sperimentazione dello smart working sarebbe terminata a fine 2024 e proponeva un nuovo modello di organizzazione del lavoro, innovativo e distintivo, improntato sulla settimana corta, la macchina si è messa in moto (si veda IlSole24Ore del 12 dicembre). Ma l’unico passo avanti concreto è stato la fine della sperimentazione dello smart working.
L’assemblea dei soci Generali del prossimo 8 maggio sarà una sorta di referendum, non solo sulla governance ma anche sulla strategia della società. E la speculazione che si è innescata ieri sul titolo del Leone, con le azioni che sono salite dell’1,92% a 30,25 euro e volumi per 11,4 milioni di azioni (2,7 milioni la media degli ultimi 30 giorni), sono la dimostrazione che il mercato ha fiutato il prossimo terreno di scontro. Tanto che sono in molti a credere che in vista di quell’appuntamento si assisterà a possibili riposizionamenti dei fronti contrapposti. Il rischio, infatti, è che le azioni debbano essere contate una ad una. Così, se è possibile che il gruppo Caltagirone e Delfin arrotondino le proprie partecipazioni – con il primo che può salire a ridosso del 9,99% e il secondo che, incassate la autorizzazioni, può spingersi qualche punto percentuale sopra il 10% – è altrettanto immaginabile che anche il mondo che ruota attorno a Mediobanca serri le fila. Perché lo scenario, in poche settimane, è radicalmente mutato.
Il disegno di legge 1155 sulla responsabilità dei sindaci, che modifica l’articolo 2407 del Codice civile, potrebbe vedere la luce entro febbraio. Gli emendamenti e gli ordini del giorno vertono, essenzialmente, sull’estensione di un limite alla responsabilità anche ai revisori legali e alle società di revisione e sull’applicazione retroattiva della nuova norma ai procedimenti pendenti.