Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Calano leggermente i prestiti nel 2024, con una domanda in contrazione dell’1,6%. Ma i finanziamenti stanno anche cambiando natura: si contraggono quelli finalizzati in modo importante (-11,5%), rimpiazzati in larga parte da quelli personali (+11,3%) grazie al cambio delle modalità di pagamento degli italiani. L’andamento divergente delle due tipologie di prestiti, finalizzati e personali, rispecchia lo spostamento delle famiglie italiane verso le dilazioni di pagamento o la formula del buy now pay later.
Banco Bpm potrebbe usare anche la carta dividendi per convincere i soci a resistere all’ops di Unicredit. Una politica di remunerazione più generosa dovrebbe essere uno dei punti chiave nell’aggiornamento del piano industriale previsto entro marzo. Ieri il ceo Giuseppe Castagna ha informato il consiglio di amministrazione sull’andamento dei lavori che dovrebbero concludersi a febbraio dopo la presentazione dei risultati del 2024.
«Un’occasione unica per l’Italia che consentirà di creare una piattaforma globale, leader in Europa per ricavi, capace di competere con i grandi gestori mondiali. Risparmio degli italiani ai francesi? È una bufala, resterà in Italia e non cambierà nulla nelle decisioni della compagnia. Asset allocation e tutti gli investimenti sopra i 250 milioni di euro continueranno a dover esser approvati dal cda di Generali». Con queste parole il ceo del Leone, Philippe Donnet, ha presentato l’operazione che dovrà data vita alla joint venture nell’asset managemet tra la compagnia e Natixis (controllata da Bpce) che vede però l’opposizione dei grandi soci privati: Francesco Gaetano Caltagirone da una parte, azionista con il 6,9% e la Delfin della famiglia Del Vecchio dall’altra, che del gruppo ha il 9,9%, nell’operazione vedrebbero proprio i rischi di una fuga all’estero del risparmio nazionale.
Come ha insegnato Enrico Cuccia, le azioni si pesano e non si contano. Sarà una consuetudine che può far storcere il naso ai puristi del mercato e a qualche grande azionista ma l’assunto vale anche per le Generali. La domanda che si è posto un azionista di peso del Leone come Francesco Gaetano Caltagirone, che si oppone alla nascita del polo Generali-Natixis, è legata alle vere mire dei francesi che non si capisce perché dovrebbero regalare una quota delle loro (superiori) masse di risparmio agli alleati italiani, per creare una base da 1.900 miliardi di euro. La risposta arriva dal diverso peso che ha il risparmio della compagnia assicurativa rispetto a quello del gruppo di asset management francese nell’alleanza.
Le vulnerabilità zero-day, quei difetti nei sistemi informatici sconosciuti persino a chi li ha creati fino a quando non vengono sfruttati, sono ormai una realtà costante nel panorama digitale. Non sono un’eccezione né un imprevisto: sono una certezza con cui tutti devono fare i conti. L’accelerazione tecnologica e l’esplosione degli oggetti connessi hanno trasformato l’ecosistema digitale in un campo minato, dove ogni dispositivo può rappresentare una falla da scoprire, sfruttare e manipolare. Appena qualche settimana fa sono stati diffusi illegalmente oltre 15.000 configurazioni sensibili e credenziali di accesso a firewall di mercato, che ha esposto in modo particolare le pmi, spesso meno preparate ad affrontare queste minacce.

Il 10% degli infortuni sul lavoro nella sanità deriva da un’aggressione, il triplo di quanto registrato nella gestione industria e servizi. A sancirlo è l’Inail, nel periodico statistico dedicato agli infortuni e alle malattie professionali del personale sanitario. Lo studio contiene anche un approfondimento sulle recenti iniziative legislative per contrastare il fenomeno delle aggressioni, oltre a quelle indirizzate alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione a sostanze cancerogene.
Caos cookie sui siti internet: manca il tasto per rifiutare il consenso a quelli pubblicitari, mancano le informative o sono incomplete o incomprensibili (scritte, ad esempio, solo in inglese), lo scroll sulla pagina web è scambiato per consenso e qualche volta dire di no è del tutto irrilevante (i cookie rimangono sempre gli stessi). È questo il quadro che emerge dai provvedimenti di fine 2024 del Garante della privacy, all’esito di una campagna di controlli, tesa a verificare quanto siano effettivamente rispettate le sue “Linee guida in materia di cookie” del 10/6/2021.

Nel 2023 sono stati raccolti premi nel comparto auto per 16,1 miliardi, il 42,4% della produzione danni, si legge nel bollettino statistico Ivass (nella foto il presidente, Luigi Federico Signorini). L’incidenza delle garanzie accessorie, pari al 24,6% dei premi, è in aumento rispetto alla componente obbligatoria.

Il faro del Governo è già acceso. A Palazzo Chigi si attende la documentazione da parte di Generali sull’operazione che ha portato il colosso triestino a dare il via libera alla joint venture con Natixis controllata del gruppo francese Bpce. Non appena arriverà si aprirà l’istruttoria . Alla Presidenza del Consiglio le bocche restano cucite e dunque ipotizzare fin d’ora l’esercizio del golden power è prematuro ma l’attenzione è massima.
Il ruolo delle Generali in Italia? È tutto nelle parole pronunciate la settimana scorsa da Giancarlo Fancel, amministratore delegato di Generali Italia. «Siamo una delle principali casseforti del Sistema Paese con oltre 150 miliardi di euro tra risparmi e investimenti in gestione nel 2023. Strutturalmente destiniamo risorse all’investimento in BTp che, a livello di Gruppo, oggi è pari a circa 37 miliardi di euro, confermando Generali tra i principali sostenitori delle strategie di crescita del nostro Paese. Siamo il riferimento di oltre 11 milioni di clienti: una famiglia su 3 e un’impresa su 4 è assicurata con noi».
La finanza cavalca con sempre maggior convinzione la blockchain in chiave di trasparenza ed efficacia. In un clima di apparente immobilismo per la tecnologia a registri distribuiti, è proprio il settore dei servizi finanziari a fare da pioniere con la tokenizzazione degli strumenti finanziari a fare breccia, grazie anche al quadro regolamentare europeo.

Il numero di reclami presentati all’ombudsman delle assicurazioni è aumentato di quasi un quinto nel 2024. L’organo di conciliazione del settore assicurativo ha ricevuto un totale di 21.548 reclami. Nei due anni precedenti erano stati ricevuti solo 18.037 e 15.907 reclami. Uno dei motivi dell’aumento è il maggior numero di reclami nel settore delle assicurazioni auto. Solo in questo settore sono pervenuti 4.990 reclami. L’ombudsman assicurativo è un’associazione fondata dagli assicuratori come punto di contatto per i consumatori per risolvere le controversie in via extragiudiziale. Dallo scorso aprile, l’associazione è guidata dalla mediatrice Sibylle Kessal-Wulf. Dei reclami ricevuti nel 2024, 20.805 riguardavano gli assicuratori e 334 gli intermediari. L’associazione può prendere decisioni vincolanti fino a un valore di 10.000 euro se l’assicuratore interessato è membro dell’associazione.