Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Eiopa, l’autorità europea delle assicurazioni, allerta i clienti di Novis invitandoli a rivolgersi a «intermediari, avvocati o associazioni dei consumatori». Si tratta della compagnia vita slovacca, cui l’autorità di Bratislava, Nbs, a giugno 2023, ha revocato l’autorizzazione a operare perché, tra le altre cose, non rispettava i requisiti patrimoniali Solvency II. In Italia ad essere coinvolte sono più di 18.800 polizze, per un totale di 36 milioni di risparmi, con i clienti che, ad oggi, non hanno ancora alcuna certezza sul loro destino. Il fatto è che nella legislazione slovacca la procedura di revoca dall’autorizzazione, decisa dalla Nbs, è separata dalla messa in liquidazione dell’assicurazione, che potrebbe consentire ai clienti contezza della situazione ma deve essere decretata da un tribunale.
Tra gli incendi in California, con le abitazioni rimaste senza copertura assicurativa, e le alluvioni che solo qualche mese fa hanno devastato l’area di Valencia in Spagna, non stupisce che i temi delle catastrofi e del cambiamento climatico siano al centro dell’ultimo barometro sui rischi realizzato da Allianz. Si tratta della classifica annuale dei rischi aziendali, stilata dal gruppo assicurativo tedesco che ha raccolto le opinioni di 3.778 esperti di gestione del rischio aziendali, tra cui ceo, risk manager, broker ed esperti di assicurazioni di 106 Paesi. La preoccupazione maggiore, nell’edizione 2025 dell’indagine rimane il cyber risk, ma la percezione di un pericolo crescente legato all’ambiente è evidente.
Generali aspira a diventare entro il 2027 il primo assicuratore estero in Spagna, superando nella corsa Zurich, Axa e Allianz. Ad annunciarlo è stato il ceo di Generali Spagna, Carlos Escudero, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi ad Expanción, dove rivela anche l’intenzione del gruppo di firmare nuove alleanze bancassicurative in Spagna. La Spagna è oggi il quarto Paese per Generali, con 2,6 miliardi di premi (fonte Icea, l’Ania spagnola) alle spalle di Italia, Germania e Francia. Da portare a regime c’è l’integrazione con Liberty Seguros, che Generali ha rilevato nel 2023 per 2,3 miliardi di euro, con presenze non sono in Spagna, ma anche in Portogallo, Irlanda. E’ stata la più grande acquisizione realizzata da Generali negli ultimi 20 anni

Il sistema previdenziale in senso stretto è sostenibile, ma vanno evitati altri provvedimenti per mandare i lavoratori in pensione prima; la spesa assistenziale cresce senza soste e va governata; il declino demografico metterà sotto pressione l’equilibrio dello Stato sociale; è necessario aumentare il tasso di occupazione e riequilibrare il carico fiscale che oggi insiste su una minoranza di contribuenti che dichiarano più di 35mila euro lordi all’anno mentre la maggioranza dei cittadini beneficia delle prestazioni senza contribuire adeguatamente. Sono le principali conclusioni del Rapporto sul sistema previdenziale italiano presentato alla Camera dal presidente del centro studi Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla. Il Rapporto ha il merito di dettagliare i conti. La spesa previdenziale 2023 scende così da 267,1 a 244,3 miliardi di euro una volta depurata dalle voci assistenziali (integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali e altro) e addirittura a 182 miliardi al netto dei 62,2 miliardi di ritenute Irpef, «che in molti Paesi dell’Ue o di area Ocse sono molto più basse, quando non del tutto assenti sulle pensioni». Considerando i contributi previdenziali effettivamente pagati da imprese e lavoratori sempre nel 2023, pari a 224,6 miliardi (al netto dei contributi figurativi), il saldo tra entrate e uscite è positivo per 42 miliardi e mezzo.

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È un precedente destinato a fare giurisprudenza. Per la prima volta Autostrade per l’Italia deve risarcire le vittime di uno scontro mortale per non avere installato il guardrail su un tratto di strada ritenuto pericoloso. A deciderlo è stata la Cassazione con un’ordinanza in cui condanna al pagamento di 150mila euro Autostrade per l’Italia, insieme con la compagnia assicurativa. L’incidente mortale l’11 giugno del 2005: un’auto con a bordo due donne venne tamponata e finì in una scarpata. In quel punto non c’era il guardrail.

Una vera “giungla pensionistica”. È quella favorita dall’elevato numero di norme che hanno previsto anticipi rispetto all’età legale di pensionamento: dalle cosiddette Quote all’Ape sociale. Anche per questo motivo le soglie di accesso alla pensione in Italia restano basse, soprattutto nel caso dei trattamenti anticipati. Almeno secondo “Itinerari previdenziali” che nel suo dodicesimo rapporto sulla previdenza evidenzia come le numerose deroghe alle riforme varate, ultima in ordine cronologico la Monti-Fornero, abbiano «da una parte allungato la durata delle pensioni, lì dove sotto il profilo attuariale la durata corretta di una prestazione non dovrebbe superare i 20-25 anni, e dall’altra abbiano prodotto un abbassamento dell’età effettiva di pensionamento, di cui spesso però non si tiene conto nel dibattito pubblico». Nel dossier si sottolinea che «nel corso degli ultimi anni, per effetto di diversi canali di uscita introdotti, l’età media effettiva alla decorrenza per la pensione di anzianità/anticipata si è costantemente ridotta»: nel 2022 si è attestata a 61,6 anni per gli uomini e a 61,1 per le donne (era rispettivamente di 61,8 e 61,3 anni nel 2021), e nel 2023 è ulteriormente scesa a 61,5 anni per i maschi, mentre è leggermente risalita a 61,2 anni per donne.
Il percorso verso le nozze tra Generali e la francese Natixis nel risparmio gestito procede a passo spedito e si avvicina sempre più il passaggio forse più delicato, il test del Governo. L’attenzione a Palazzo Chigi è alta, ma allo stato attuale tutto è fermo perché tecnicamente l’avvio di qualsiasi procedura dovrà avvenire non appena l’atto sarà notificato. Il documento dell’operazione, sulla carta, arriverà sul tavolo del cda della compagnia triestina lunedì 20 gennaio. In caso di un via libera dal board verrà posta la firma al memorandum of understanding che potrà portare un accordo finale, vincolante, in un percorso che durerà diversi mesi. Sarà a questo punto che il fascicolo verrà trasmesso e notificato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Palazzo Chigi valuterà se ci sono gli estremi per attivare la procedura del golden power.
Per Generali-Natixis ormai è conto alla rovescia. Come previsto da copione, sul dossier verrà alzato il velo prima dell’Investor day del 30 gennaio. E in quest’ottica dovrebbe essere centrale il consiglio di amministrazione messo in agenda lunedì 20 gennaio, che sarà preceduto da un apposito comitato investimenti. Il quadro, d’altra parte, sta lentamente prendendo forma e dunque c’è attesa perché le carte vengano messe sul tavolo. Al momento, il progetto, è un memorandum of understanding non vincolante. Al contempo, però, con l’emergere dei dettagli, sta crescendo il malumore dei grandi azionisti privati, in particolare il gruppo Caltagirone e Delfin, che non vedono di buon occhio l’operazione. Per questo è facile prevedere un acceso dibattito in occasione dell’imminente board, con potenziali ulteriori ricadute. A partire dalla possibile convocazione, su iniziativa degli stessi soci dissenzienti, di un’assemblea straordinaria.
Poco meno di vent’anni fa, il 17 novembre 2006, dalla fusione delle attività di gestione patrimoniale e investment banking di Natexis Banque Populaire (gruppo Banque Populaire) e IXIS (Groupe Caisse d’Épargne) è nata Natixis, società finanziaria controllata dal terzo gruppo bancario francese Bpce (Gruppo Banque Populaire et des Caisse d’Épargne). Gli inizi hanno coinciso con un paio di tempeste perfette che nei primi anni d’attività si sono fatte sentire, da un lato la crisi dei subprime (che colpì principalmente la controllante) e dall’altro il caso Bernard Madoff che all’epoca costò alla finanziaria 450 milioni di perdite. Un conto smaltito poi negli anni a venire durante i quali, pezzo per pezzo, ha preso forma una realtà che, secondo l’ultima classifica stilata da Kpmg in base ai numeri del 2023, è ora il terzo asset manager europeo forte di 1.300 miliardi di capitali in gestione. Beni che sono solo in parte frutto della raccolta di risparmio promossa dall’istituto che la controlla. La maggior parte degli asset, infatti, proviene da clienti terzi.
Bayer condannata a pagare 100 milioni di dollari in un procedimento legale in cui è accusata di aver provocato malattie a studenti e personale scolastico di una scuola pubblica nell’area di Seattle a causa dell’esposizione ai PCB, avvenuta attraverso vecchi dispositivi di illuminazione fluorescente contenenti il composto. In realtà la divisione Monsanto del gruppo tedesco ha smesso di produrre i tossici PCB (bifenili policlorurati) mezzo secolo fa, ma le conseguenze legali continuano a pesare sulla società, nonostante molti dei materiali da costruzione contenenti queste sostanze non siano più utilizzati in case, scuole e fabbriche statunitensi.