Per semplificare, è stata ribattezzata “messa alla prova” per le aziende. In realtà non ha nulla a che fare con l’istituto previsto per la persona fisica. Più precisamente, l’ipotesi su cui sta lavorando la commissione ministeriale di riforma del dlgs 231/2001 sulla responsabilità amministrativa dell’ente, è una valorizzazione del modello post–factum, un modello organizzativo aggiornato dalla società alla luce delle contestazioni mosse dall’autorità giudiziaria. Una prospettiva premiale e riparativa per le imprese impegnate nella prevenzione degli illeciti: se i giudici considerano idoneo il nuovo modello presentato dall’ente, che dimostra di volersi adeguare alle prescrizioni, cadono le accuse e la società esce dal processo. L’idea deve essere ancora sviluppata dal gruppo di lavoro, istituito dal ministro della giustizia Carlo Nordio e guidato da Giorgio Fidelbo, presidente della VI sezione penale della Corte di cassazione, che già anni fa indicava questa strada in un articolo.