Insurance Europe ha pubblicato un documento di sintesi in cui spiega perché è essenziale ridurre gli oneri normativi a carico degli assicuratori. Inoltre, sostiene un approccio diverso alla stesura della nuova legislazione europea
Insurance Europe prende nuovamente di mira la regolamentazione europea del settore assicurativo e propone una serie di aree di miglioramento.
Olav Jones, vicedirettore generale e direttore di Economia e Finanza della Federazione europea di assicurazione e riassicurazione, ha pubblicato un documento in cui accoglie con favore l’ambizione dell’Unione Europea di creare un quadro normativo che protegga gli individui e la stabilità finanziaria, ma critica la creazione di normative eccessivamente complesse e sovrapposte che generano costi finanziari significativi.
Come sottolinea Insurance Europe, la normativa UE che ha un impatto sugli assicuratori si è notevolmente ampliata, passando da 12 testi nel 2012 a circa 70 che sono o saranno applicabili in futuro. Anche la complessità e il livello di dettaglio di questi testi sono aumentati: alcuni regolamenti, compresi quelli attuativi e le linee guida, contano migliaia di pagine.
Secondo la federazione, l’onere normativo esistente deve essere snellito e ridotto in modo tangibile. Insurance Europe si dice “delusa” dal fatto che le proposte di razionalizzazione dei requisiti di rendicontazione presentate dalla Commissione europea nell’ottobre 2023 non avranno praticamente alcun impatto sul settore assicurativo. La principale iniziativa a cui la Commissione europea fa riferimento per gli assicuratori è il rinvio dell’aggiunta di standard specifici per il settore, che la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) aveva richiesto entro il 2024. Inoltre, il contesto normativo aggiunge costantemente nuovi requisiti: la revisione di Solvency II, il Digital Operational Resilience Act (DORA) e la Retail Investment Strategy (RIS).
In questo contesto, Insurance Europe presenta una serie di proposte su come ridurre l’attuale onere di rendicontazione, in particolare in relazione al quadro normativo prudenziale delle assicurazioni, Solvency II.
Oltre a ridurre gli attuali obblighi di rendicontazione, l’UE deve adottare un approccio diverso alla regolamentazione e introdurre nuove norme o modifiche solo se “realmente giustificate”, afferma John Berrigan, Direttore generale per la stabilità finanziaria, l’Unione per i servizi finanziari e i mercati dei capitali della Commissione europea.
Inoltre, Insurance Europe punta il dito contro una regolamentazione non ben concepita per il settore: duplicazioni e sovrapposizioni tra diversi atti legislativi, dovute alla mancanza di tempo per l’attuazione di tali requisiti e alla loro scarsa chiarezza.
Un ultimo punto importante per la Federazione europea è che le normative che hanno un impatto sul settore assicurativo devono essere adattate alle sue caratteristiche specifiche. Secondo Insurance Europe, è necessario evitare qualsiasi regolamentazione del settore assicurativo basata su preoccupazioni più generali relative alle banche e ad altri settori finanziari, o che non tenga conto dei principi fondamentali del modello di business, dei prodotti o dei mercati assicurativi.