Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Cambiano i finanziamenti presi di mira dai truffatori a seguito del furto d’identità di ignari consumatori. In crescita esponenziale le frodi sui mutui (+64,5%), in aumento anche le truffe su prestiti personali (+7,4%), sul credito revolving (+31,6%) e sul Buy now pay later (+60%). Peraltro, le frodi sono sempre più difficili da rilevare tempestivamente, infatti le categorie con i maggiori aumenti nei tempi di scoperta sono quelle tra 1 e 2 anni (+78%) e tra 3 e 4 anni (+44,2%). Si tratta del poco rassicurante scenario delineato dai dati contenuti nell’analisi curata dall’osservatorio Crif – Mister Credit sulle frodi creditizie secondo cui, nel primo semestre dell’anno appena trascorso, in Italia si sono registrati oltre 17.200 casi (+0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023), con un importo medio per frode di 4.568 euro (-5,7%) e un valore economico complessivo che sfiora i 79 milioni di euro (-5,1%). Le frodi creditizie basate sul furto di identità continuano, quindi, a rappresentare una sfida rilevante per il settore del credito, con particolare impatto sul credito al consumo. E sebbene si osservi un calo degli importi medi e complessivi, a giudizio degli esperti deve preoccupare il cambio di strategia criminale che punta ad aumentare l’importo frodato.
Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette al 2050 servono investimenti aggiuntivi per 226 miliardi di euro. A carico di chi? Sono le imprese italiane che operano nei settori maggiormente impattati dalla transizione ecologica, ossia 73 mila imprese, le più esposte al rischio climatico. Di queste sono 15 mila (quindi 1 su 5) quelle che potrebbero investire nella transizione senza perdere la propria stabilità finanziaria. Le altre, invece, potrebbero riscontrare non pochi problemi nei bilanci. È quanto emerge dal focus curato da Cerved, basato sull’analisi dei dati relativi all’anno 2023 delle società di capitali italiane (circa 750 mila aziende).
Per il terzo anno consecutivo in Italia si sono registrati oltre 300 eventi estremi. In particolare, il 2024 è stato l’ennesimo anno difficile per l’Italia, sempre più alle prese con piogge, mareggiate e venti forti: si sono verificati 351 gli eventi meteo estremi, con un aumento del 485% rispetto al 2015, quando ne furono registrati “solo” 60. A pesare sono stati, soprattutto, l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+24%) e allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%). Un’Italia, in pratica, divisa in due tra poca e troppa acqua. A delineare lo scenario è lo studio condotto dall’osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol.
Non solo l’assicurazione rc auto registra un aumento medio rispetto all’anno passato, ma anche i pedaggi su alcune tratte e i carburanti seguono la stessa tendenza al rialzo, rendendo la gestione di un veicolo più onerosa. I rincari delle rc auto. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima. Dall’analisi del comparatore, realizzata su un campione di oltre 955 mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024, è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale.
La previdenza integrativa aiuta a pensionarsi. Nell’anno 2025, a 67 anni d’età e con almeno 20 di contributi, infatti, si può cumulare la pensione e la rendita integrativa per arrivare al minimo di 538,69 euro mensili (c.d. importo soglia), che dà diritto di accesso alla pensione di vecchiaia. La stessa facoltà (di cumulare la pensione e la rendita integrativa per arrivare a 1.616,07 euro mensili) può essere utilizzata anche per la pensione anticipata, che si matura a 64 anni d’età, con 25 anni di contributi (anziché 20 anni come previsto ordinariamente). A prevederlo è la Manovra 2025, come facoltà riservata soltanto ai lavoratori del regime contributivo (che hanno iniziato a lavorare dall’anno 1996 e a tale data non hanno contributi versati o accreditati per la pensione). Questa è la principale novità in tema di pensioni.
Con un più 7,5% annuale a settembre 2023, un altro aumento del 7% a settembre 2024 (dati Ivass) e una coda prevista dagli operatori per il 2025 di un altro 3%, si arriverà intorno al 20% nel triennio. Non ci voleva proprio l’alta inflazione, che è poi l’elemento che ha fatto da detonatore per un nuovo ciclo di rialzo delle tariffe dopo otto anni (dal 2013 al 2021) di continue riduzioni che avevano fatto avvicinare l’Italia alla media Ue, tuttora più bassa. Cali di cui l’Ivass, l’ente di vigilanza sulle assicurazioni, si è attribuito il merito per una serie di misure messe in campo del tempo. Adesso gli strumenti a cui sta pensando l’Ivass per sostenere la riduzione delle tariffe sono nuovi interventi mirati per rilanciare la competizione, partendo proprio dal Ddl sulla Concorrenza n. 2022, che però secondo l’istituto di vigilanza deve essere rivisto in alcune sue parti per raggiungere i suoi obiettivi
Come spesso accade, sarà una questione di prezzo. L’offerta di acquisto che Unicredit ha avviato sul capitale del Banco Bpm si deciderà sul quantum. E i mesi che sono davanti porteranno a una più corretta valutazione di quanto veramente vale la banca guidata da Giuseppe Castagna. Archiviato un terzo trimestre brillante, Banco Bpm presenterà attorno al 10 febbraio, la data non è ancora stata comunicata, il bilancio dell’intero 2024. Parallelamente alla preparazione dei conti dei dodici mesi appena conclusi, Castagna sta lavorando alla revisione del piano industriale e alla proposta di acquisto avanzata nei confronti del gestore del risparmio Anima. L’obiettivo è chiaro: far risaltare il valore intrinseco del Banco Bpm al momento attuale, nei prossimi anni e alla luce della possibile acquisizione di Anima. È il gioco delle parti. Unicredit, da parte sua, per voce dell’amministratore delegato Andrea Orcel, ha più volte sottolineato la congruenza dell’offerta. Peccato che il mercato non creda a questa tesi. Unicredit offre 6,6 euro per ogni azione di Banco Bpm, mentre venerdì scorso quei titoli venivano scambiati a 7,94 euro.
La nuova prestazione universale. Per ottenere gli 850 euro che si aggiungono all’indennità di accompagnamento è necessario avere un Isee fino a 6mila euro e un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato in base a parametri sanitari e sociali