Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Sul fatto che l’ex capo di Generali in Germania, Giovanni Liverani, sarà il prossimo presidente di Ania non sembrano esserci dubbi. Oggi si voterà la sua nomina a capo dell’associazione degli assicuratori per i prossimi tre anni. Al consiglio direttivo di Ania che lo scorso novembre ha candidato il manager come prossimo timoniere si erano astenuti Intesa Sanpaolo e Allianz che vorrebbero modificare lo statuto dell’associazione: la prima chiede per Ania un direttore generale di peso e la seconda di sancire, nero su bianco, un avvicendamento al vertice dell’associazione di tutte le più grandi compagnie che operano in Italia per i mandati a venire.
Creare un sistema assicurativo a livello europeo per la copertura dai danni provocati dalle catastrofi naturali, sia nel privato sia nel pubblico. Questa la proposta congiunta formulata ieri da Bce ed Eiopa, l’autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali.
Azimut Holding è entrata in trattative esclusive con il fondo Fsi di Maurizio Tamagnini per proseguire il processo di scissione dei 1.000 consulenti finanziari che nasce con l’idea di creare una nuova banca, per ora battezzata Tnb. Il cda del gruppo milanese del risparmio gestito ha deliberato quindi di continuare nel processo di scissione annunciato a fine marzo e iniziato operativamente a maggio. Il valore dell’operazione «è previsto nella forchetta indicata all’annuncio dell’operazione», ovvero tra 1,8 e 2,2 miliardi, al lordo delle tasse. Al netto Azimut dovrebbe incassare, secondo i calcoli di Equita sim, fra 1,26 e 1,54 miliardi di euro. Giuliani: Ora due nuove iniziative, in Africa e in Asia

Dal 1° gennaio 2025 le somme liquidate dalla compagnia assicurativa ai soggetti danneggiati devono essere inviate all’Anagrafe tributaria entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento, utilizzando il sistema di interscambio dati (Sid). Con un provvedimento dell’Agenzia delle entrate n. 450686 del 17/12/2024, il fisco ha stabilito le modalità ed i termini di comunicazione all’Anagrafe tributaria dei dati relativi alle somme di denaro erogate, a qualsiasi titolo, da imprese, intermediari e ogni altro operatore del settore delle assicurazioni. Le novità introdotte si rivolgono alle imprese, agli intermediari ed a tutti gli altri operatori del settore assicurativo, di qualsiasi ramo, che versano, in base a contratti di assicurazione, denaro a favore dei danneggiati e comunicano i relativi dati all’Anagrafe tributaria, comprese le stabili organizzazioni in Italia di imprese di assicurazioni residenti all’estero o che operano in Italia in libera prestazione di servizi. Tra i dati comunicati rientrano anche le erogazioni effettuate da altri in loro nome o per loro conto. Sono, invece, esonerati dall’obbligo di comunicazione gli intermediari e gli altri operatori del settore che liquidano denaro in nome o per conto di imprese di assicurazione.
La previdenza integrativa aiuta a pensionarsi. Nel 2025, con 67 anni d’età e 20 di contributi, si potrà cumulare pensione e rendita integrativa per arrivare al minimo di 538,69 euro mensili (c.d. importo soglia), che dà diritto alla pensione di vecchiaia. A prevederlo è la Manovra 2025, come facoltà riservata ai soli lavoratori del regime contributivo (che hanno iniziato a lavorare dal 1996 e a tale data non hanno contributi per la pensione). La stessa facoltà (di cumulare la pensione e la rendita integrativa per arrivare a 1.616,07 euro mensili) può essere utilizzata anche per la pensione anticipata, cioè a 64 anni, ma 20 anni di contributi non bastano: ce ne vogliono 25.

Dal primo gennaio 2025 i lavoratori del contributivo che siano anche iscritti a un fondo pensione possono far valere la rendita maturata, sommandola a quella raggiunta nel regime obbligatorio, per superare le soglie richieste per accedere alla pensione a 64 anni. Per esempio, se un lavoratore ha 64 anni e presso l’Inps ha maturato una pensione di 1.300 euro al mese, se ha raggiunto con il suo fondo pensione privato una rendita di 350 euro al mese, potrà lasciare il lavoro a 64 anni, perché sommando le due quote (Inps e fondo) ha un totale di 1.650 euro. La manovra, però, se da un lato facilita l’accesso alla pensione anticipata dall’altro la frena sotto due aspetti. Il primo con l’aumento, sempre a partire dal 2025, del requisito degli anni di contributi versati, che sale da 20 a 25 e poi, dal 2030, a 30 anni. E tale requisito sarà adeguato agli incrementi della speranza di vita. Il secondo aspetto che frena i pensionamenti anticipati è l’aumento, disposto dallo stesso emendamento, della soglia d’importo da raggiungere da 3 volte a 3,2 volte l’assegno sociale a partire dal 2030.

Repubblica_logo

Elsa Fornero, l’ex ministra del Lavoro autrice di una riforma del sistema previdenziale aspramente criticata da destra, riflette sulla novità inserita in manovra: il cumu lo tra pensione pubblica e privata per uscire a 64 anni. «Più che una svolta, vedo una sconfessione aperta del vicepremier Salvini», dice subito.

La crisi dell’automotive? «In Europa sono state fatte scelte estreme in modo ideologico e non realistico». Le azioni da mettere in campo? «Maggiori investimenti nella tecnologia e sostegno al produttore e al consumatore». L’uscita di Brembo? «Ne abbiamo preso atto. Abbiamo studiato possibili combinazioni con loro, ma senza successo». Il rinnovo dei patti con Sinochem in scadenza nel 2025? «Il contesto e le condizioni sono cambiate. Ma è presto per dirlo». Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli, ha una ferma convinzione: le difficoltà che sta incontrando il settore dell’automotive possono essere superate solo con massicci investimenti nella tecnologia. Parte da qui, a suo avviso, la strada per portare le grandi case europee e più in generale l’Europa a tornare ad essere competitiva con le altre regioni del mondo