L’ISTAT ha pubblicato le tavole relative alle stime relative ai conti economici per l’anno 2023 e alcuni indicatori della dinamica 2022-2023.
Il valore aggiunto complessivo, con l’esclusione della sezione K relativa alle “Attività finanziarie e assicurative”, si attesta su oltre 927 miliardi di Euro con un incremento di quasi il 5% rispetto al 2022 e tale incremento è pressoché analogo nei due macro settori con un leggero vantaggio per i Servizi (+5,2%) rispetto all’Industria (+4,5%).
Il settore dell’Industria che registra il maggiore incremento è quello delle Costruzioni (+9,0%), spinto anche dall’utilizzo del super bonus del 110% nel settore edilizio così come avvenuto nel 2022, mentre rispetto al precedente anno, cala il settore dell’energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, che registra un decremento del 14,2%, influenzato dalla decrescita dei prezzi.
La manifattura ha un incremento del valore aggiunto pari a 5,4% leggermente superiore a quello dell’Industria nel suo complesso. Spiccano in positivo i settori “tradizionali” come quello dell’“Industria delle bevande” (+25,4%), “La fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semi-rimorichi” (+21,8%) e i settori “Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici”, “Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a.”, “Industria alimentare”, “Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche”, tutti con una crescita intorno al 13%. Solo alcuni settori evidenziano una decrescita del valore aggiunto nel settore manifatturiero, tutti con percentuali inferiori al 3% ad eccezione del settore della “Fabbricazione di articoli in pelle e simili” (-6,0%) e del settore della “Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio”, a causa della diminuzione dei prezzi nel settore.
Il settore della “Fornitura di Energia Elettrica, Gas, Vapore e Aria Condizionata” mostra un decremento in linea con gli altri settori dell’energia; in leggera crescita invece il settore della “Fornitura di acqua: reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento”.
Come anticipato, il settore delle costruzioni ha fatto registrare una variazione del valore aggiunto superiore al 9%: il maggior incremento si è avuto nella “Costruzione di Edifici” (divisione 41) con +17,5% e specialmente nello “Sviluppo di progetti immobiliari” (gruppo 411) che ha fatto registrare un aumento di oltre il 200%. In crescita anche il settore dell’”Ingegneria civile” (divisione 42 con +7,5%) e dei “Lavori di costruzione specializzati” (divisione 43 con +5,4%); in quest’ultima divisione si ha la variazione più alta negli “Altri lavori specializzati di costruzione” (gruppo 439) con un aumento che va oltre il 12%.
I settori dei servizi con un maggiore incremento del valore aggiunto sono rappresentati dal “Trasporto marittimo e per vie d’acqua” (divisione 50 con quasi il 43%) per il quale ha inciso soprattutto la crescita dei ricavi (+13,2%) rispetto ad una lieve decrescita dei costi per beni e servizi (-1,7%) e dai “Servizi veterinari” (divisione 75 con oltre il 30%), nonché dalle “Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse” (divisione 79, oltre il 25%). In controtendenza il settore del “Trasporto aereo” (divisione 51) che ha subito un calo di oltre il 25% e il settore delle “Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco” (divisione 92) con più del 13% di valore aggiunto in meno rispetto al 2022.
In termini dimensionali si può notare che tutte le classi di addetti individuate forniscono il loro contributo alla crescita del dato nazionale. In particolare, le classi che mostrano un aumento del valore aggiunto superiore alla media generale sono le classi più grandi, tra i 100 e 249 addetti e 250 addetti e oltre, che si attestano su incrementi rispettivamente del 5,5% e 7,4%; le classi più piccole (da 0 a 9 e da 10 a 19 addetti) mostrano una crescita inferiore rispetto alle altre classi (meno del 3%).
Il numero di imprese totali con dipendenti è in leggera diminuzione rispetto al 2022, così come già evidenzialo dal Registro anticipato delle unità giuridiche con dipendenti (ASIA Anticipato); si ha infatti un calo di circa lo 0,4% e questo dato è fortemente influenzato dal dato delle imprese più piccole (classe dimensionale 0-9 addetti) che è l’unico in decrescita (-1,1%) ma che rappresenta la classe numericamente più importante; le altre classi si assestano su una crescita compresa tra il 3% e il 5% con l’aumento più alto registrato nella classe 250 addetti e oltre del 4,7%.