Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
PREVIDENZA
L’emendamento alla Manovra che consente per la prima volta di utilizzare le risorse della previdenza integrativa per andare anticipatamente in pensione a 64 anni, rendendo più flessibile l’uscita dal lavoro, è «il segnale» della direzione che vuole prendere il governo in tema previdenziale. In cantiere, come spiega a MF-Milano Finanza il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Claudio Durigon ci sono già altri provvedimenti che puntano ad aumentare le occasioni per i lavoratori di andare in pensione prima di quanto previsto dalle legge Fornero e, in parallelo, a favorire la crescita delle adesioni alla previdenza complementare. Prima di tutto con un nuovo semestre di silenzio-assenso che non è riuscito ad entrare in questa Manovra per le coperture finanziarie. «Ci riproveremo», dice Durigon annunciando anche un’altra iniziativa per andare incontro alle piccole imprese che fanno fatica a rinunciare alla liquidità del Tfr in azienda: «a dargli un sostegno potrebbero essere proprio i fondi pensione».
La previdenza professionale affronta, così come quella pubblica, le tendenze della curva demografica che produce sensibili impatti sui sistemi pensionistici a ripartizione, con la necessità di preservare in evoluzione prospettica sostenibilità finanziaria e adeguatezza delle prestazioni per i propri iscritti. Il tutto in un contesto di profonda evoluzione per l’universo delle libere professioni. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Ferdinando Boccia, nuovo presidente della Cassa dei dottori commercialisti.
Il sistema previdenziale italiano, negli ultimi decenni, è stato oggetto di numerose riforme che non hanno affrontato alla radice la questione della sostenibilità a lungo termine. La necessità di un ripensamento strutturale, che integri primo e secondo pilastro in una logica sinergica, è ormai evidente: un sistema previdenziale deve offrire stabilità e sicurezza sia alla generazione attuale che a quelle future, affinché l’equilibrio intergenerazionale diventi una realtà.
BANCHE
Si tratta di Francesco Gaetano Caltagirone che negli ultimi anni ha molto arricchito il proprio portafoglio finanziario, aggiungendo alla storica partecipazione in Generali, le quote in Mediobanca (oggi 7,76%), Anima Holding (3,46%), Banco Bpm (2%) e da ultimo Mps (5,03%). All’inizio l’interesse unico dell’ingegnere in ambito finanziario è stato il Leone di Trieste attorno al quale ha combattuto battaglie senza esclusioni di colpi. Pur sconfitto all’assemblea che nel 2022 sancì la vittoria del ceo Philippe Donnet e di Mediobanca, Caltagirone ha cercato sponde politiche per tentare la rivincita. Lo strumento messo sul tavolo sono le nuove regole per la lista del cda che hanno l’obiettivo di depotenziare le candidature del board uscente e accrescere il peso delle minoranze, con ricadute significative soprattutto su Generali. Lo strumento ha però suscitato una levata di scudi da parte di associazioni e investitori istituzionali, al punto da rendere necessario un intervento chiarificatore della Consob. L’esito dell’assemblea Generali del prossimo 8 maggio è quindi incerto e le manovre dei grandi azionisti potrebbero entrare nel vivo solo all’inizio del prossimo anno.
Il blitz di Unicredit su Commerzbank, l’ops su Banco Bpm, l’opa su Anima, per menzionare solo le operazioni principali, hanno aperto le danze del risiko bancario in Italia e in Europa. Per Marco Troiano, head of financial institutions di Scope Rating, la tempistica scelta degli intermediari è molto comprensibile: dopo una stagione di margini in forte crescita ora per le banche c’è la necessità di investire parte del capitale accumulato e di individuare una nuova storia di creazione di valore.
MERCATO
L’Italia è ferma, sotto vari punti di vista. La spinta propulsiva verso l’accrescimento del benessere, scrive il Censis, «si è smorzata». Negli ultimi vent’anni (2003-2023) il reddito disponibile lordo pro-capite si è ridotto in termini reali del 7%, mentre nell’ultimo decennio (2014-2024) anche la ricchezza netta pro-capite, come somma delle attività reali e finanziarie, è diminuita del 5,5%. Causa oppure effetto, o forse entrambe le cose: sta di fatto che l’85,5% degli italiani si è convinto che sia molto difficile salire nella scala sociale.
PRODOTTI
- I pregi di Traguardo Sicuro 7 Plus
Intesa Sanpaolo Vita Traguardo Sicuro 7 Plus è un contratto di assicurazione sulla vita di tipo rivalutabile, misto, a premio unico e con garanzie accessorie. La polizza non è a vita intera ma ha durata pari a 7 anni ed è rivolta a persone tra i 18 e i 65 anni. Il prodotto prevede una garanzia principale (alla scadenza, in caso di morte e riscatto) e la contestuale sottoscrizione di almeno una garanzia accessoria obbligatoria per la prima annualità di premio. La garanzia principale prevede l’investimento del premio unico al netto del costo
di ingresso in una combinazione predefinita di due gestioni separate: il 60% nella gestione separata Fondo Viva Più’ e il 40% nella gestione separata Fondo Base Solida; quest’ultima promuove anche caratteristiche ambientali o sociali o una combinazione di esse, soddisfacendo i requisiti dell’art. 8 del Regolamento Sfdr. La garanzia principale prevede una prestazione in caso di vita del cliente a scadenza: il cliente riceverà un importo pari alla somma per ciascuna gestione separata del maggiore tra il capitale investito e il capitale minimo garantito (l’importo investito al netto di eventuali uscite per riscatti parziali).
NORMATIVA
La Consob ha pubblicato un richiamo di attenzione in materia di informativa sul clima da rendere in bilancio. E questo in analogia con quanto effettuato da altre autorità europee, alla luce degli elementi emersi dalle analisi condotte sul tema e in vista dell’entrata in vigore degli obblighi sulla rendicontazione di sostenibilità richiesti dal dlgs 125/2024. Il richiamo di attenzione non introduce obblighi informativi nuovi, ma sottolinea prescrizioni già in vigore, al fine di promuovere la trasparenza delle informazioni fornite, garantire la loro conformità ai princìpi contabili internazionali e scoraggiare i fenomeni di greenwashing.
PRIVACY
ChatGpt, il chatbot di intelligenza artificiale (IA) generativa della società OpenAI, ha violato la privacy. È quanto stabilito dal garante della privacy con l’ingiunzione n. 755 del 2/11/2024, con la quale, a riguardo di violazioni interamente consumate fino al 15/2/2024, ha irrogato alla predetta società una sanzione di 15 milioni di euro, ordinando alla stessa di effettuare una campagna informativa su come funziona ChatGpt e su come opporsi ai trattamenti. Peraltro, alcuni problemi restano aperti e alcuni di essi sono stati rinviati dal provvedimento in esame al garante della privacy irlandese, divenuto competente da quando (15/2/2024) OpenAI ha aperto in Irlanda il suo quartier generale europeo. Da un lato, dunque, il garante italiano ha punito OpenAI, avendo accertato che, nel periodo indicato, con riferimento a ChatGpt, ha trattato abusivamente i dati degli utenti, non è stata trasparente sull’attività svolta, non ha controllato l’età degli utenti lasciando aperte le porte anche a bambini di 13 anni, ha prodotto risultati (output) inesatti (allucinazioni), non ha denunciato un attacco informatico e non ha eseguito un primo ordine del garante (n. 114 dell’11/4/2023) ad oggetto la realizzazione di una urgente campagna informativa. Dall’altro lato, le autorità europee della privacy non hanno, però, ancora affrontato alcuni profili.
WELFARE
Arischio le misure di welfare integrativo nella p.a. La legge di bilancio 2025 lega al fondo salario accessorio le risorse destinate a benefici di natura assistenziale e sociale previste per effetto della contrattazione integrativa o di analoghi accordi per il personale contrattualizzato in regime di diritto pubblico. Peccato però che il salario accessorio sia ancora soggetto ai limiti di spesa del 2016. A prevederlo un emendamento dei relatori alla Manovra 2025 approvata ieri in prima lettura dall’aula di Montecitorio. La misura, volta a determinare risparmi di spesa ancora non quantificati ma destinati in qualche modo a compensare la soppressione del tetto al turnover, non piace in particolar modo ai sindacati secondo cui l’emendamento, recepito nei commi 124 e seguenti della legge di bilancio contrasterebbe con il parere Aran 5911/2024 e con la delibera n.17/2024 della sezione autonomie della Corte dei Conti, che hanno escluso il welfare integrativo da tali vincoli.
Indennità di malattia; semplificazione della disciplina in materia di Iscro; istituzione di un fondo per il welfare per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps: sono alcuni dei temi presenti nell’articolato della proposta di legge “Istituzione del fondo per il welfare dei professionisti iscritti alla gestione separata Inps e misure per il consolidamento delle prestazioni di welfare” elaborata dalla consulta del lavoro autonomo del Cnel. “Promessa mantenuta dunque” ha chiosato Giorgio Berloffa presidente Assoprofessioni, la confederazione (di cui la Lapet è socio fondatore) che siede al tavolo della consulta.