Secondo il report FragilItalia “Il welfare del futuro”, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, per 9 italiani su 10 il welfare del futuro dovrà prevedere una maggiore integrazione tra servizi sociali, sanitari, educativi e per il lavoro e dovrà investire su prevenzione e promozione della salute, stimolando stili di vita corretti per ridurre i costi sanitari a lungo termine.
Sono invece 8 italiani su 10 a ritenere che il sistema dovrà supportare le persone e la loro resilienza ai disastri e alle crisi.
Secondo il report il Paese è diviso sull’opportunità di riformare il sistema previdenziale e sanitario a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Il 53% chiede riforme radicali, ma solo il 10% è d’accordo con tagli per rendere il sistema sostenibile, mentre il 43% pensa che si debbano tagliare i benefici di cui godono privilegiati, garantendo i minimi assistenziali per tutti. Il 47% è contrario alle riforme, con il 43% che richiede maggiori investimenti dallo Stato e una razionalizzazione dei costi, mentre il 4% vorrebbe continuare come ora.
Il report elenca anche le sfide che il sistema di protezione pubblica dovrà affrontare nei prossimi anni. La principale è la prevenzione e promozione della salute (50%); segue l’invecchiamento della popolazione (43%), le disuguaglianze sociali (40%), la sostenibilità finanziaria (37%), l’integrazione tra servizi sociali, sanitari, educativi e lavorativi (36%), le politiche di sostegno per difficoltà temporanee (34%) o calamità (33%), e i cambiamenti del mercato del lavoro (32%).
Simone Gamberini, presidente di Legacoop, afferma che il sistema del welfare è entrato nel futuro dopo la pandemia. “C’è molto lavoro da fare per riformarne le strutture, ovviamente, ma l’opinione pubblica mostra di avere compreso la strada da seguire e di avere le idee ben chiare, a partire proprio dall’esigenza di abbandonare schemi tradizionali per modernizzarne logiche e attività. Un welfare vicino alle persone e alle comunità, che si assuma la responsabilità di offrire soluzioni ai nuovi trend che segnano la vita reale delle persone, come l’invecchiamento e la denatalità, nel modo più efficiente e meno improduttivo possibile; queste le caratteristiche che emergono insieme a una disponibilità a vedere operare in un mix collaborativo e non esclusivo tutti gli attori esistenti, dal pubblico al privato fino, soprattutto al privato sociale”.
Inoltre, le istituzioni pubbliche devono collaborare con privati e imprese, migliorando la qualità dei servizi senza solo pensare ai tagli di bilancio e per un welfare sostenibile, il lavoro di assistenza deve essere riconosciuto e retribuito adeguatamente. Infine, il report mostra una divisione tra gli italiani sulle riforme del welfare. Molti sono a favore della cooperazione tra Stato e cooperative per migliorare il welfare, con il 65% che vede un ruolo importante per le cooperative nel futuro welfare.