Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Ue studia un nuovo piano sull’auto che prevede un deciso cambio di rotta: congelare le nuove multe sulle emissioni che potrebbero costare miliardi alle case europee già nel 2025 e dare il via libera all’utilizzo dei carburanti green per i motori termici dopo il 2035, quindi senza più imporre solamente auto elettriche da quella data in poi.
L’attenzione del vertice di Agricole per la partita è alta. La banque verte è socio del Banco dalla primavera del 2022 quando acquistò la partecipazione per circa 350 milioni di euro. Oggi la quota vale oltre un miliardo grazie al rally messo a segno dal titolo negli ultimi due anni. Ma per Parigi quello in piazza Meda non è solo un investimento finanziario. In gioco ci sono importanti alleanze commerciali nel credito al consumo (attraverso la controllata Agos Ducato di cui Banco Bpm detiene il 39%) e nelle polizze danni (attraverso Banco Bpm Assicurazioni). Al centro delle interlocuzioni con Unicredit potrebbe finire proprio il futuro di queste fabbriche ad alto contenuto di commissioni che per il business italiano dell’Agricole saranno un tassello importante in uno scenario di tassi più bassi.
  • LA POLIZZA VA ALLO SPORTELLO
In un panorama in cui la protezione finanziaria è fondamentale, sorprende scoprire che il 37% degli italiani non sa di poter acquistare servizi assicurativi presso una banca.
Nonostante il 63% sia a conoscenza di questa opzione, ben il 28% ne ha solo una comprensione superficiale. Questo divario informativo si traduce in una scarsa propensione a tutelarsi contro gli imprevisti, evidenziando un paradosso: mentre il 78% riconosce l’importanza di pianificare il futuro, solo il 50% sa come farlo. Tra le principali preoccupazioni
degli italiani per il futuro c’è l’invalidità (55%) e la stabilità lavorativa per i giovani (36%) e
gravare sui loro cari per gli over 55 (52%). È quanto emerge dall’indagine «Bancassicurazione: la prospettiva dei clienti», realizzata da EY, in collaborazione con Swg, che è stata presentata ieri a Milano
  • Bancassicurazione, un partner per la crescita globale della famiglia Panarelli (EY): i giovani sono i più sensibili al bisogno di investimento
La bancassicurazione è una realtà consolidata in Europa ma nella percezione della popolazione italiana si tratta di un profilo di offerta ancora poco definito che richiede ancora oggi uno sforzo adeguato di comunicazione e di marketing da parte dei player dei
servizi finanziari e assicurativi. Lo sottolinea Nicola Panarelli, responsabile dei servizi di consulenza per i Financial Services di EY per l’Italia commentando i risultati del sondaggio condotto da EY in collaborazione con Swg e presentato ieri a Milano. Sebbene il 63% della
popolazione conosce il concetto, c’è un 28% che dichiara di averne solo sentito parlare.

Concertazione ministeriale approssimativa, rischio di illegittimità formale rispetto alla mancata scelta di affidare al Consiglio di Stato la revisione del d. lgs 36/2023; critiche alla disciplina della revisione prezzi e sulla contrattazione collettiva; da sopprimere, perché viola costituzione e direttiva ricorsi UE, la riduzione da 35 a 30 giorni del termine di “stand still”; da evitare l’introduzione degli accordi collaborativi e il criterio premiale connesso all’ottenimento dei premi di accelerazione. Sono questi alcuni dei rilievi più pesanti che formula il Consiglio di Stato con il parere n. 1364 del 2/12/2024 della Commissione speciale relativo allo schema di dlgs correttivo del Codice appalti (dlgs 36/2023), trasmesso a Palazzo Spada l’8/11/2024 e attualmente all’esame delle commissioni parlamentari che stanno svolgendo un nutrito ciclo di audizioni. Un primo rilievo riguarda l’aver scelto di non affidare al Consiglio di Stato, in sede consultiva, l’elaborazione dello schema di decreto correttivo, una scelta che per la Commissione “non si sottrae a qualche profilo di criticità logico-giuridica”.

È la storia di una flessione annunciata quella che investe il settore delle costruzioni nell’ultimo anno. Gli allarmi si sono trasformati in realtà con una chiusura del 2024 a -4,2% a valori costanti che proiettata nel 2025 porterà ancora più sott’acqua il settore con una stima di -6,2% degli investimenti. E come da previsione a crollare sotto il peso di un mercato senza più iniezioni massicce di incentivi è stato innanzitutto il settore residenziale privato che sconta le perdite più consistenti con -14,7 per cento. Il settore in generale perde 19 miliardi quasi tutti a carico della manutenzione straordinaria che da sola ne lascia per strada 18,2 a fronte di un mercato delle costruzioni che a valori correnti mette in circolo nel 2024 la bellezza di 292,1 miliardi di euro (nel 2023 aveva sfondato la soglia dei 300 miliardi attestandosi a quota 311). Sono solo alcuni dei numeri raccolti dal Cresme nel XXXVII Rapporto congiunturale che sarà presentato oggi a Milano e che il Sole24Ore anticipa nelle tendenze più generali.
La norma, così come prevista oggi, contempla la sostituzione del criterio collegato alle emissioni di Co? con quello basato sulla tipologia di alimentazione del veicolo e rivede i coefficienti di calcolo del valore imponibile del benefit, riducendoli per le vetture elettriche e ibride plug-in e prevedendo nel contempo un forte aumento per tutte le altre alimentazioni.
«Coinvolgeremo tutti, nessuna delle nostre persone verrà lasciata indietro sull’intelligenza artificiale generativa che chiede competenze più sofisticate rispetto al digitale o all’intelligenza artificiale tradizionale che già utilizziamo. Ne facciamo anche una questione di etica». Fabio Carsenzuola, ceo Mediterranean and Latam Region di Europ Assistance (gruppo Generali), conta di poter portare a termine un piano di formazione a tappeto «nell’arco di un paio di anni. Siamo partiti con i manager, a poco a poco arriveremo a tutte le nostre persone». Se non tutti hanno lo stesso slancio, tutti dovranno comunque avere nel loro bagaglio di conoscenze anche l’uso della GenAi che molti sperimentano ma pochi usano sfruttando al massimo le sue potenzialità.
Il nuovo piano industriale, atteso per il 30 gennaio, l’operazione con Natixis, per la quale è stato definito lo schema di partenza, e ora, a quanto si apprende, anche il tema governance in vista del prossimo rinnovo del consiglio di amministrazione della società. Sono parecchi i dossier sul tavolo delle Generali. E tutti con differenti profili di opportunità e criticità. Ma uno, più degli altri, risulta cruciale per gli equilibri interni del Leone ed è quello relativo al governo societario.
Itas Mutua è entrata nel capitale di Ima Italia Assistance, la filiale italiana del gruppo francese Inter Mutuelles Assistance. L’operazione porta Itas a detenere il 10% del capitale di Ima Italia Assistance, al fine di «creare sinergie tra due realtà che condividono una visione comune basata sulla costante ricerca di innovazione di prodotti e servizi, ma sempre nell’alveo di un approccio mutualistico e valoriale del proprio business», come ha comunicato la compagnia italiana.
Entrate contributive al di sopra di 1,8 miliardi e un avanzo economico di oltre 1,2 miliardi . Sono le previsioni del budget per il 2025, approvate dal Comitato nazionale dei delegati di Inarcassa, la scorsa settimana . A settembre 2024 il patrimonio dell’Associazione si è attestato a 15,2 miliardi a valori correnti di mercato, contro i 13,2 miliardi di euro riportati nel bilancio di previsione dello scorso anno, con impegni importanti a sostegno dell’economia reale. Il risultato gestionale lordo di questi primi nove mesi risulta quindi pari a circa un +5,94 per cento. Il numero degli iscritti a fine 2024 dovrebbe attestarsi a 174.500 unità (-0,5%), per scendere a 173.800 a fine 2025 (-0,4%), mentre i pensionati contribuenti, in linea con le previsioni attuariali, supereranno le 18mila unità (17.654 nel 2023). Le risorse destinate all’assistenza saranno oltre 37milioni