Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il consiglio direttivo dell’Ania, con l’astensione di Intesa Sanpaolo Vita e l’assenza di Allianz, converge sulla candidatura di Giovanni Liverani come nuovo presidente dell’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazioni. Candidatura che a questo punto sarà ratificata dall’assemblea già convocata per martedì 10 dicembre. Una decisione, quella di ieri, che, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, è stata quasi unanime ma che ha registrato l’astensione di Intesa Sanpaolo Vita, che nel consiglio direttivo di Ania è rappresentata da Virginia Borla, e l’assenza dell’amministratore delegato di Allianz Italia, Giacomo Campora, che ieri era impegnato nell’evento di presentazione della partnership ufficiale del gruppo della Prima della Scala.
Il cda di Banco Bpm boccia l’ops da 10,1 miliardi presentata lunedì da Unicredit e si tiene aperte tutte le opzioni per difendere l’autonomia all’interno dei paletti imposti dalla passivity rule, la normativa che tutela la contendibilità delle società quotate. Nella nota diffusa ieri Piazza Meda ha elencato le motivazioni per respingere la proposta di Unicredit, a partire dal prezzo. L’ops prevede un corrispettivo in azioni con un premio dello 0,5% rispetto al prezzo di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto a lunedì 25.
Questa volta è bastato un post del presidente eletto sul suo sito di social media Truth, con il quale ha ripetuto di voler imporre tariffe (anche del 25%) su Canada e Messico al suo primo giorno in carica «su tutti i prodotti in arrivo negli Stati Uniti». E di voler ampliare i dazi alla Cina. Parole che hanno messo in agitazione ieri gli investitori da est a ovest, dove le borse europee hanno seguito l’esempio degli indici asiatici finendo in rosso. A trascinare in rosso i listini europei è stata soprattutto l’auto, uno dei settori che rischia di pagare di più una eventuale guerra commerciale. L’indice del comparto, l’Euro Stoxx Auto, ha lasciato sul terreno l’1,7%. A Milano hanno sofferto soprattutto Stellantis (-4,8%) e Pirelli (-4,6%), ma in negativo è finita anche Ferrari (-1,3%). Nel resto d’Europa la giornata è stata pesante anche Volkswagen (-2,8%), Porsche (-1,3%), Renault (-1%) e Volvo (-2,9%). Ma l’effetto dazi si è fatto sentire sull’auto anche a Wall Street, con Ford in calo di oltre il 2% e General Motors di più del 6%.

Stop all’assoluzione del conducente che correva troppo dall’accusa di omicidio stradale. Sbaglia la Corte d’appello a riformare la condanna inflitta dal Tribunale sul rilievo che il superamento del limite di velocità nel tratto “incriminato” non avrebbe introdotto alcun fattore di rischio correlabile al sinistro: dai rilievi della Stradale e dalle relazioni dei consulenti tecnici in primo grado emerge che l’osservanza della regola cautelare avrebbe consentito al guidatore di compiere manovre per evitare l’ostacolo sulla carreggiata. Così la Corte di cassazione penale, sez. quarta, nella sentenza n. 42952 del 26/11/2024. Accolti i ricorsi del pm e delle parti civili contro la sentenza di secondo grado, che aveva assolto l’imputato perché il fatto non sussiste, annullando la revoca della patente e il risarcimento.
Una tabella per calcolare il danno morale in aggiunta a quello biologico. Il 25 novembre 2024 il consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il regolamento recante la tabella unica del valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità tra dieci e cento punti, comprensivo dei coefficienti di variazione corrispondenti all’età del soggetto leso ai sensi dell’articolo 138, comma 1, lettera b), del codice delle assicurazioni private di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (si veda quanto anticipato su ItaliaOggi del 21 novembre 2024). Il provvedimento individua dunque una tabella unica nazionale per indennizzare le lesioni, anche in base all’età del danneggiato. Ma oltre al danno biologico, si forniscono indicazioni anche per il calcolo del danno morale: la tabella riporta, dunque, l’importo del danno biologico maggiorato del danno morale distinto in valori minimi, medi e massimi, accordabile in base ai punti di invalidità e all’età del danneggiato. Non solo. Il regolamento individua anche una regola di calcolo per l’incremento del danno morale. Al regolamento, che uniforma la trattazione dei sinistri sul territorio italiano, sono interessati avvocati, giudici, compagnie di assicurazioni, medici legali e professionisti del settore. La tabella unica nazionale si applica ai sinistri verificatisi successivamente alla data della entrata in vigore del dpr.

Integrazione è la parola chiave, il concetto su cui si poggia l’intero modello di sostenibilità di Reale Group che diventa quindi lo strumento per sostenere non solo la competitività e la reputazione del gruppo, ma anche la sua redditività. È a partire da questo concetto quindi, che Reale Group ha deciso di confermare il proprio impegno verso la sostenibilità con l’iniziativa Impact innovators board, un progetto internazionale che ha coinvolto l’intera popolazione aziendale e ha selezionato 13 dipendenti per simulare un incontro del consiglio di amministrazione, ispirandosi alle dinamiche delle Nazioni Unite.

Per il 97 per cento delle aziende italiane è importante garantire il benessere dei propri dipendenti. Le strategie di wellbeing sono centrali non solo per i direttori delle risorse umane ma anche per i Ceo perchè il benessere dei dipendenti è una leva che influenza direttamente l’incremento delle performance aziendali. È quanto emerge dal quarto Report Benefits and Trends della divisione Health&Benefits di Aon Italia che rileva le politiche aziendali ed i trend in ambito benefit e people management. Lo studio, realizzato in collaborazione con l’Università di Pavia ha sondato 5mila aziende tra Pmi e multinazionali. Nel 2024 il 76 per cento delle aziende italiane ha implementato una strategia di benessere attiva, sottolineando l’importanza di politiche strutturate. Il 70 per cento delle aziende intervistate ha un piano di Flexible Benefits attivo. Polizze come quella Rimborso Spese Mediche, integrative a quelli che sono gli accordi di categoria, sono implementate dal 73 per cento delle aziende.
Il mondo dei sistemi di pagamento avanza spedito e l’innovazione sarà ancora la parola d’ordine nel 2025. Con l’evoluzione di questo importante ambito di attività del mondo finanziario non passano in secondo piano gli investimenti necessari per sostenere questo processo destinato a proseguire e di cui la voce principale è quella nell’Information tecnology. Nel 2024 la spesa in IT complessiva, secondo l’indagine Cipa-Abi sull’IT nel settore bancario italiano, ha superato i 6 miliardi di euro per rafforzare le infrastrutture a supporto dell’operatività bancaria, garantendo solidità e flessibilità.
Si tratta di una serie di norme per il settore dei pagamenti, concepiti per migliorare e sviluppare ulteriormente gli obiettivi delle direttive precedenti, la Psd1 del 2007 e la Psd2 del 2015. Tutti questi regolamenti mirano a rendere i pagamenti transfrontalieri snelli e sicuri come quelli nazionali, standardizzando la normativa sui pagamenti elettronici e promuovendo un ambiente che faciliti la concorrenza e l’innovazione. «Come tutte le direttive la Psd2 ha in sé una clausola di revisione che ha portato la Commissione Ue a redigere un rapporto al Parlamento e al Consiglio Ue per la sua revisione», sottolinea Rita Camporeale, responsabile del Servizio sistemi di pagamento in Abi .
Un mondo senza contanti non è, forse, dietro l’angolo. Ma ogni anno è più vicino. Nell’ultimo anno, il 90% degli italiani (e il 95% dei millennial) ha aumentato il ricorso a strumenti di pagamento digitali, e uno su tre utilizza più spesso le carte di credito e di debito rispetto al passato. È quanto emerge dalla nuova ricerca realizzata da Nielsen per American Express, condotta su un campione di 750 individui e presentata in anteprima dal Sole 24 Ore.
I reati informatici sono molteplici e in grado di colpire una platea vastissima di utenti: tra quelli più diffusi in Italia compaiono il furto di dati personali come password, codici bancari, numero di carte di credito, con relativi codici che colpisce il 17,8% dei cittadini, mentre il 14% circa ha subito un furto di identità (social, mail, ecc.).