Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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A quasi un anno esatto dall’avvio della privatizzazione, il Tesoro vende la terza tranche di Mps. Mercoledì 13 via XX Settembre ha collocato il 15% della banca senese incassando 1,1 miliardi di euro, a un prezzo che incorpora un premio del 5% sulla chiusura di 5,52 euro. L’istituto senese si ritrova con un importante nuovo socio forte: Banco Bpm. Con accanto Anima, la sgr su cui l’istituto milanese ha appena lanciato un’opa sul 100%, che ha preso un’altra quota del 3% (pari a 219 milioni) portando così al 4% la sua partecipazione in Siena. E anche Francesco Gaetano Caltagirone ha rilevato il 3,5%.
La Commissione spagnola per i mercati e la concorrenza (Cnmc) ha infatti reso noto di aver bisogno di più tempo per decidere in merito all’offerta dell’istituto di Bilbao guidato da Carlos Torres sulla banca di Barcellona, ritardando di fatto l’operazione annunciata a maggio e che a questo punto, al netto di un intervento da parte del governo, potrebbe sfociare nel lancio dell’opa solo a metà del 2025. Si tratta di un periodo supplementare di almeno tre mesi che l’Antitrust si è preso per valutare nel dettaglio l’impatto sulla concorrenza della fusione post-opa, soprattutto nel settore dei prestiti alle piccole e medie imprese.

L’appaltatore paga il pedone in buca. Non si può escludere la responsabilità penale, oltre che civile, del titolare della ditta per la caduta del passante solo perché al momento del sinistro ha già consegnato l’opera al Comune: è escluso che si possa ritenere interrotto il nesso causale se la strada rimasta piena di insidie per gli utenti. Quando l’obbligo d’impedire l’evento connesso a una situazione di pericolo grava su più persone obbligate a intervenire in tempi diversi, l’accertamento del nesso causale rispetto al sinistro verificatosi deve essere compiuto con riguardo alla condotta e al ruolo di ciascun titolare della posizione di garanzia. Così la Corte di cassazione penale, sez. quarta, nella sentenza n. 41391 del 12/11/2024.

 

Fino a cinque anni di reclusione per chi danneggia strutture e attrezzature destinate al Servizio sanitario nazionale e l’introduzione dell’arresto in flagranza differita nella sanità. Tutele estese non solo ai professionisti del Ssn, ma anche al personale che svolge servizi di sicurezza complementari. Sono queste le novità introdotte dal disegno di legge di conversione del decreto-legge 137/2024, approvato ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati. Il provvedimento ha avuto l’ok dell’Aula senza voti contrari (le opposizioni si sono astenute).

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Un cip (ma da mezzo miliardo) sul futuro della banca più antica del mondo. Dopo due anni di corteggiamenti quasi settimanali del governo – latrice la Lega, forte in Lombardia e Veneto dove nacquero le popolari fuse in Banco Bpm – e dopo puntuali smentite, l’ad Giuseppe Castagna cede alla suggestione del terzo polo bancario. Però a modo suo: niente nozze, tanto meno salvifiche, piuttosto «nel contesto più ampio dell’Opa annunciata su Anima, e in coerenza con la strategia di rafforzare le fabbriche prodotto». Sui 1.300 sportelli senesi, infatti, transita un terzo dei ricavi di Anima, di cui Mps è «il primo distributore di prodotti dopo Banco Bpm». Un partner «strategico per la crescita futura di Anima», riporta una nota. Al punto che Anima, prima di diventare un mare interno di Banco Bpm si comprerà un 3% di Mps dal Tesoro. Altri 219 milioni, che portano all’8% il pacchetto del nuovo partner industriale. Un asse rilevante, perfino se è vero che Banco Bpm «non intendepresentare alle autorità competenti le istanze per poter eventualmente superare la soglia del 10%». Se son rose, fioriranno: c’è tempo.

Il violento nubifragio che in 12 ore ha scaricato su alcune zone della Sicilia orientale fino a 500 litri d’acqua al metro quadro (quasi la stessa quantità registrata a Valencia a fine ottobre: ma lì l’area coinvolta era maggiore) si è lasciato dietro paura, fango e distruzione. A Giarre, tra i centri più colpiti, per fortuna però, come ha rassicurato ieri sera la Prefettura, non ci sono né dispersi né feriti.

La spinta del Danni si fa sentire sui conti di Allianz che, complice un impatto delle catastrofi naturali più contenuto rispetto al terzo trimestre del 2023, ha chiuso i tre mesi con numeri in crescita a doppia cifra e ha alzato le stime per fine anno. In particolare, tra luglio e settembre la compagnia ha registrato un utile netto di 2,6 miliardi (+22,6%) e un utile operativo di 3,94 miliardi (contro un consensus del mercato fermo a 3,8 miliardi), in aumento del 13,6%, grazie soprattutto, come si diceva, «ai risultati molto positivi del ramo Danni». Sul fronte Vita e Salute, invece, la compagnia ha registrato un aumento dell’utile operativo del 5,2%, con una crescita «ampiamente distribuita tra le diverse attività», ha sottolineato Allianz..
Il prelievo straordinario richiesto alle compagnie assicurative riguarda soltanto il comparto del vita con riguardo ai rami III e V e si configura nella sostanza come un’anticipazione dell’imposta di bollo rispetto al sistema attuale in cui il versamento avviene solo al momento del rimborso o del riscatto. In questo modo il comparto assicurativo viene equiparato agli altri ambiti per i quali il bollo sui prodotti finanziari viene riscosso annualmente.
Finalmente approvato dai ministeri competenti (Economia e Imprese) il Dm attuativo dell’obbligo di assicurazione degli immobili delle imprese sulle catastrofi naturali, destinato a scattare il 1° gennaio (articolo 1, comma 105 della legge 213/2023). Il Dm è ora al vaglio del Consiglio di Stato. Il Sole 24 Ore è in grado di anticiparne il testo, migliorato rispetto alle bozze circolate nei mesi scorsi e molto atteso perché non c’è più molto tempo per conformarvisi. Spuntano vantaggi per le imprese che adottano misure di prevenzione dei rischi. Resta attenuato l’obbligo a contrarre in capo alle assicurazioni. Il lavoro dei ministeri è stato lungo perché complessi sono i meccanismi tecnici e attuariali per rendere sostenibile proprio l’obbligo a contrarre: il dissesto idrogeologico del territorio nazionale e l’incalzare dei cambiamenti climatici determinano rischi tali da mettere potenzialmente in crisi la capacità assuntiva delle compagnie operanti nel settore e il principio di mutualità. Per agevolare l’assunzione di quei rischi la legge ha introdotto la compartecipazione pubblico-privato, col sostegno riassicurativo che la Sace è autorizzata a concedere, sino a 5 miliardi di euro, stipulando con gli assicuratori una convenzione da approvare con l’entrata in vigore del Dm.