Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Con il collocamento del 15% di Mps il governo Meloni ha ridisegnato gli equilibri della finanza italiana. L’intervento di Banco Bpm, Anima, Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin nel capitale della banca senese si è rivelato avere una valenza non solo industriale ma anche politica. Che può avere conseguenze a lunga gittata, e di lunga durata, sul panorama del potere finanziario.
Finora hanno fatto felici gli azionisti con buyback e dividendi. Adesso però buona parte di quel capitale in eccesso potrebbe trovare una destinazione diversa. La molla è scattata grazie al Danish Compromise, che ha innescato il tanto atteso risiko bancario. Unicredit ha aperto le danze in Europa con Commerzbank. In Italia, invece, la doppia mossa in una settimana di Banco Bpm – l’opa su Anima da 1,1 miliardi e la presa del 5% di Mps – potrebbe aver posto le basi per la nascita del terzo polo. Quelli di Piazza Gae Aulenti e Piazza Meda potrebbero non rimanere casi isolati, ma l’eventuale accelerazione del risiko di certo non porterà le banche italiane a dimenticarsi degli azionisti. Anche dopo le ultime trimestrali non sono mancati gli annunci di buyback e dividendi. E i conti dei nove mesi hanno evidenziato un settore ancora in salute, tanto che i profitti dei sette maggiori istituti tricolore hanno raggiunto un nuovo record a 20,2 miliardi (+22%).
Dalla crescita dell’asset management fino alla spinta sulla redditività di Vita e Danni: il Leone prepara il nuovo piano. Focus sul dividendo: si mira a superare i 5,5 miliardi pagati negli ultimi 3 anni. Questo sarà il terzo piano firmato da Donnet. Il primo era stato caratterizzato dal riassetto internazionale del gruppo, passato per l’uscita dai Paesi meno profittevoli e la crescita dove Generali vedeva opportunità. Nel secondo, a lasciare il segno, è stata l’accelerazione sull’asset management, passata per l’acquisizione, a luglio dello scorso anno, di Connings che ha consentito a Generali di crescere sia negli Usa sia in Asia. Una strategia che ha già iniziato a dare i suoi frutti come evidenziato dai risultati dei primo nove mesi del 2024 illustrati al mercato venerdì 15 novembre: il risultato operativo del segmento asset & wealth management è passato infatti da meno di 700 milioni di settembre 2023 a 837 milioni, con una crescita del 20%, mentre quello dell’intero gruppo, nello stesso periodo, è salito a 5,4 miliardi, in aumento del 7,9%.
Il trust rappresenta uno strumento flessibile e allo stesso tempo complesso, capace di rispondere a molteplici esigenze di gestione e pianificazione patrimoniale, anche e soprattutto in ottica successoria. In Italia, pur essendo il trust un istituto di derivazione anglosassone, il suo utilizzo è divenuto sempre più diffuso grazie alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 1985 (resa esecutiva con la legge 364/1989).
Dal 1° al 30 novembre 2024 si svolge la settima edizione del mese dell’educazione finanziaria, promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, di cui anche Covip fa parte. In particolare, dal 18 al 24 novembre si svolgerà la Settimana dell’educazione previdenziale che quest’anno sarà dedicata agli “Open days della previdenza”. Quanto sono consapevoli i cittadini italiani della funzione dei fondi pensione? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Mariacristina Rossi, commissaria Covip, che nel proprio percorso accademico ha approfondito questi temi.
  • La stabilità di Level 2024
Bcc Vita Level 2024 è un prodotto di investimento assicurativo misto a premio unico e con data di scadenza prefissata, con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte. A fronte del versamento iniziale di importo minimo pari a 15030 euro, il prodotto mira al pagamento, alla scadenza prevista dal contratto, del capitale assicurato, che verrà rivalutato di anno in anno in funzione dei risultati conseguiti dalla Gestione Separata Bcc Vita Garantita. Il premio massimo è pari a 1,5 milioni di euro, e passati 30 giorni dalla decorrenza – e fino al termine del quinto anno – il contraente potrà versare successivi premi aggiuntivi, di almeno 2500 euro. La polizza non è a vita intera in quanto ha una durata fissa pari a 15 anni, ed è previsto il differimento automatico della scadenza per ulteriori 5 anni, senza alcuna formalizzazione da parte del contraente; quest’ultimo può decidere di inibire il differimento automatico facendone richiesta scritta alla compagnia, qualche giorno prima della scadenza originaria del contratto
  • Previdenza, il 78% della popolazione dichiara di non pensarci affatto
    La Gen Z è attratta dalla speculazione e dagli asset digitali
La difficoltà nell’accantonare dei risparmi, per raggiungere una serenità economica, si riflette sull’ansia finanziaria, di cui si dice affetta circa il 70% della popolazione in Italia. Le motivazioni sono molteplici: caro vita, incremento degli interessi su mutuo o debiti,
maggiore paura di non essere in grado di sostenere eventuali spese straordinarie, timori per la pensione. In generale, il livello di ansia finanziaria appare proporzionale all’educazione finanziaria: quanto più è scarsa la conoscenza della materia, tanto inferiori sono i rischi economico-finanziari percepiti. Questa correlazione è ben evidente anche nel caso della previdenza complementare, dove il 78% del campione dichiara di non pensarci minimamente, sebbene oggigiorno si comunichi moltissimo sull’importanza di una pensione integrativa, in particolar modo per le giovani generazioni che, dal canto loro, non sembrano preoccuparsene; il 55% di GenY e GenZ afferma di non averci ancora pensato

Balzo dell’utile operativo consolidato di Generali nel terzo trimestre, con un incremento del 25% annuo a 1,67 miliardi di euro. A sostenere il risultato sono tutti i segmenti, a partire dal Vita con 1,08 miliardi (+10,9%), dal Danni con 481 milioni (+59,6%) e dall’Asset & wealth management con 271 milioni (+21,6%). L’utile netto normalizzato è salito del 30% a 855 milioni. Il mercato ha premiato i numeri, con il titolo che ha chiuso in rialzo del 4,84% posizionandosi come miglior blue chip. Gli analisti hanno parlato di cifre superiori alle attese.
Buone notizie peri futuri pensionati. Chi incrocerà le braccia il prossimo anno vedrà rivalutare del 3,66% il montante contributivo (è la base su cui si calcola l’assegno di pensione, pari ai contributi versati durante la vita lavorativa). A renderlo noto è il ministero del lavoro che ieri ha pubblicato sul sito internet la nota prot. 2545394/2024 dell’Istat che ufficializza il tasso medio annuo di variazione del Pil (prodotto interno lordo) nei cinque anni precedenti il 2024, da applicare al montante contributivo maturato al 31 dicembre 2023. Un esempio: 250mila euro di contributi diventano 259.156 euro e, di conseguenza, l’importo della pensione per chi va a riposo a 67 anni d’età passa da 14.307 a 14.831 euro annui.