Generali France ha intenzione di presentare un ricorso civile contro la Francia, per richiedere il rimborso delle somme versate agli assicurati colpiti dai recenti disordini verificatisi in Nuova Caledonia. Lo ha dichiarato oggi in una intervista rilasciata dal presidente di Generali Francia, Jean-Laurent Granier, all’agenzia di stampa francese AFP. “La situazione in Nuova Caledonia è estremamente preoccupante”, con danni stimati in 2,2 miliardi di euro, A carico di Generali “sono rimasti 50 milioni di euro”, ha detto Granier. “Il mantenimento dell’ordine pubblico non è responsabilità delle compagnie assicurative, ma dello Stato”, ha sottolineato Granier per motivare la futura richiesta di rimborso.

Allianz, che ha 260 milioni di euro di danni da risarcire in Nuova Caledonia, aveva già ventilato quest’estate la possibilità di citare in giudizio lo Stato francese per negligenza, insieme ad altri assicuratori, stimando che alcuni danni fossero avvenuti in aree disertate da organi dello Stato (polizia, esercito, servizi sanitari, vigili del fuoco, ecc.).

Granier ha spiegato che questo tipo di azione legale “è una pratica comune che fa parte del diritto” e ha ricordato che Generali aveva già intrapreso simili azioni dopo le rivolte a La Re’union, ottenendo ragione nei tribunali.

Tuttavia, Generali France va oltre e mette in discussione la presenza di assicuratori nei territori d’oltremare che a causa degli eventi climatici, stanno già registrando un elevato tasso di sinistralità. Soprattutto da quando i riassicuratori hanno espresso la loro preoccupazione per l’aumento dei disordini sociali e delle rivolte in tutto il mondo. “Affinché ci siano assicuratori, devono esserci riassicuratori”, ma a causa dei recenti disordini in Francia “oggi i riassicuratori mettono la Francia allo stesso livello di rischio del Sudafrica o della Nigeria”, ha spiegato Granier. “Siamo felici di fare il nostro lavoro finché sarà possibile”, ma “lo Stato deve trovare soluzioni altrimenti, a lungo termine, non ci saranno più assicuratori nei territori d’oltremare”.