Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

  • Catastrofali per le case
Mentre si lavora all’avvio delle polizze catastrofali obbligatorie per le imprese il ministro della Protezione Civile, Nello Musume ci, all’indomani della nuova alluvione in Emilia Romagna, torna a parlare di una copertura obbligatoria per le abitazioni. «Ci avvieremo, gradualmente, verso l’obbligo», ha detto Musumeci durante l’High-Level Insurance Conference, organizzata dall’Ania in partnership con la presidenza italiana del G7. «Le assicurazioni sono pronte», ha risposto la presidente di Ania, Maria Bianca Farina spiegando che, sul fronte imprese, dove l’obbligo (salvo rinvii) dovrebbe partire dall’1 gennaio «lavoriamo agli ultimi dettagli». Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, le polizze aumenteranno «la resilienza economica, finanziaria e sociale», mentre il presidente di Ivass, Luigi Federico Signorini, chiede rimborsi «rapidi e sicuri» e «coperture adeguate».
Da inizio anno il valore delle azioni Unipol, includendo i dividendi pagati, è raddoppiato. Ma il rally della compagnia assicurativa di Bologna a Piazza Affari non è finito. Ne sono convinti gli analisti di Mediobanca che in un report pubblicato nei giorni scorsi hanno proiettato le azioni dell’assicurazione verso un target price di 14 euro rispetto alla chiusura di venerdì 20 settembre a 10,29 euro. Lo ha promesso anche il presidente della compagnia, Carlo Cimbri, che mettendo sul tavolo le carte di Unipol nella partita Mps (l’assicurazione potrebbe investire al massimo fino al 10%, ma solo ed esclusivamente a suggello di un accordo bancassicurativo che oggi è solo un’ipotesi) ha sottolineato le alte potenzialità che il titolo della compagnia di Bologna ha ancora in borsa. C’è tanto valore inespresso in Unipol, ha detto Cimbri spiegando che «la compagnia viene spesso associata al settore bancario (viste le sue quote di poco meno del 20% in Bper e Popolare Sondriondr), ma «guardando i multipli di borsa rispetto ai competitor» delle polizze si scopre che «il titolo è sottovalutato e può fare ancora molto».
L’automotive è vittima di una tempesta perfetta, in cui la stagnante transizione verso l’elettrico e il raffreddamento del mercato riducono la domanda e incidono sui bilanci. Nel mese di agosto, in Europa, le immatricolazioni di nuovi veicoli a batteria elettrica si sono contratte del 43,9% su base annua. E se le vendite non decollano, è anche perché nell’offerta c’è un vuoto. Secondo Bloomberg, oggi i grandi europei vendono il 20% in meno rispetto ai livelli precedenti alla pandemia di covid-19 e hanno una trentina di impianti che lavorano in perdita.
Così come ha avuto modo di evidenziare in recenti interviste la ministra del Lavoro Marina Calderone è altamente probabile che nella prossima Legge di Bilancio che il Governo si accinge a varare in coerenza con le nuove regole di governance europee si intervenga anche sulla previdenza complementare. Si intende in questo modo rafforzare la diffusione del secondo e terzo pilastro previdenziale soprattutto tra i giovani e prevedere una nuova finestra di silenzio assenso generalizzata per il conferimento del trattamento di fine rapporto (tfr). Il tutto potrebbe accompagnarsi con la previsione di campagne informative e di educazione previdenziale istituzionali (va ricordato a tal proposito come nel prossimo novembre che quest’anno è il Mese nazionale dell’educazione finanziaria c’è una specifica settimana dedicata alla previdenza, dal 18 al 24 novembre).
L’alta velocità ha accorciato l’Italia, d’accordo. E se non ci fossero i treni milioni di pendolari sarebbero nei guai: poco ma sicuro. Il problema semmai è il costo di questo servizio, va detto, non sempre meraviglioso. Mai all’altezza del suo onere per la collettività. Analisi “indipendenti” citate dal giornale online Money.it hanno calcolato in 555 miliardi di euro la spesa per il funzionamento e gli investimenti delle Ferrovie dello stato a carico delle casse pubbliche nel periodo compreso fra il 1990 e il 2016, Che fa una ventina di miliardi l’anno. Una legge finanziaria, più o meno, tutti gli anni solo per le Fs. Siccome a fronte di quei 555 miliardi i ricavi hanno coperto poco più di un quinto (117 miliardi), se ne deduce che il resto, pari a 438 miliardi, ha gravato integralmente sul bilancio dello Stato. Parliamo di una cifra prossima al 15 per cento del mostruoso debito pubblico italiano.
  • Multiramo Platinum ad elevata flessibilità
CredemVita Multiramo Platinum è un contratto assicurativo sulla vita di tipo multiramo a vita intera e a premio unico, il cui valore è direttamente collegato ai rendimenti della gestione separata CredemVita I e all’andamento delle quote di alcuni fondi. La soluzione qui considerata si riferisce alla linea di investimento rappresentata al 50% dalla gestione separata CredemVita I e al 50% dal fondo Euromobiliare Euro Aggregate (IT0000380649). Il premio unico iniziale dovrà essere di almeno 100 mila euro, quelli aggiuntivi di almeno 10 mila euro. La parte di capitale investita nella gestione separata deve essere pari almeno al 5% e al massimo 50%, mentre il numero complessivo di fondi associato al contratto non
può essere superiore a 25 e ciascuno di essi deve essere sottoscritto per un controvalore superiore a mille euro. ll rendimento della gestione separata è legato all’andamento finanziario delle attività che la compongono, ma c’è la garanzia di conservazione del capitale investito in caso di decesso dell’assicurato e in caso di riscatto parziale o totale, se decorso un anno dalla data di decorrenza del contratto e se richiesto nelle finestre di riscatto garantito; ovvero entro 60 giorni da ciascuna ricorrenza annua dalla data di decorrenza di polizza, al netto delle eventuali penali contrattualmente previste

corsera

Mai come in questo momento fermarsi per fare il punto è fondamentale: in termini di danni catastrofali, il 2023 è tra gli anni più costosi della storia. E le prospettive non sembrano migliorare, con l’Emilia-Romagna costretta, nuovamente alla conta dei danni per l’ultima ondata di pioggia, che ha portato all’esondazione di diversi fiumi con migliaia di sfollati. «Per il quarto anno consecutivo, i sinistri assicurativi hanno superato i 100 miliardi di dollari a livello globale. In Italia si è registrato un picco assoluto di danni assicurati: oltre 6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi attribuibili agli eventi atmosferici e 800 milioni di euro alle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana», sottolinea Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania nel corso dell’evento che si è tenuto ieri a Roma in partnership con il G7 a presidenza italiana, «Disaster risk financing: the role of insurance for new public-private partnerships».
Al mattino l’acqua, dopo aver lambito il centro di Lugo, inizia a ritirarsi. In via Giulio Mancini rimane solitario un piccolo pesce gatto, sicuramente trascinato dalla piena del Senio che ha rotto gli argini a Cotignola. La prima onda è arrivata qui giovedì sera e si è alzata tutta la notte, ha invaso le campagne e allagato la zona industriale. Ma non è arrivata fino al centro storico, come era avvenuto nel maggio del 2023. Veronica Valmori, assessora alla Protezione civile, tira un sospiro di sollievo: «L’esperienza dell’anno scorso è servita, abbiamo migliorato l’organizzazione, ci siamo dotati di nuovi mezzi tecnologici per comunicare l’allerta. E finalmente i cittadini rispondono e s’informano».

In Italia «attualmente, solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 5% delle imprese ha una polizza per gli stessi rischi», ha rivelato. In questo contesto «i mercati assicurativi e finanziari sono fondamentali nel gestire l’impatto dei rischi naturali», è il messaggio ribadito ieri. La soluzione, da lungo tempo caldeggiata, è nella collaborazione tra settore pubblico e privato. Strada avallata anche dalle autorità di vigilanza, come sottolineato ieri dal presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini. E adottata dal Governo italiano, con l’introduzione di un obbligo ad assicurare tutte le attività produttive che decorrerà entro i primi tre mesi del 2025. Il decreto attuativo, è stato confermato ieri, è alle battute finali. L’estensione anche alle case degli italiani è stata ampiamente evocata ieri, tanto che il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha auspicato responsabilità da parte dei cittadini affinché non sia vissuta come una “nuova patrimoniale”. «La chiave sta nel ridurre le perdite potenziali facendo leva sui punti di forza del settore pubblico e di quello privato, vale a dire l’attuazione di misure di riduzione del rischio, la promozione dell’adattamento e della resilienza, l’incentivazione della mitigazione del rischio e il miglioramento della raccolta e della modellazione dei dati», ha detto la presidente. Eppure, nonostante il fatto che in Italia un modello sia stato costruito includendo il ruolo di Sace, come partner pubblico per la riassicurazione dei rischi fino a un concorso del 50%, la strada da percorrere è ancora piena di sfide.
Le catastrofi naturali sempre più frequenti mettono in crisi intere economie e i Ppip, le partnership assicurative pubblico- privato, possono essere la soluzione per mitigarne gli effetti. Alti funzionari dello Stato, manager privati, regolatori pubblici, esponenti di organizzazioni internazionali, alla conferenza internazionale sul tema organizzata a Roma dall’Ania sono tutti concordi che serve un deciso salto di qualità per copertura dei rischi NatCat (catastrofi naturali), per colmare il gap di protezione. «È necessario arrivare ad un sistema che possa coprire le aziende, le famiglie e le infrastrutture – ha detto Riccardo Barbieri Hermitte, direttore generale del Mef –. I costi tuttavia devono essere sostenibili». Quindi l’assicurazione obbligatoria contro i danni catastrofali per le imprese «è il primo step, poi dobbiamo ragionare su tutto il resto». I passaggi successivi, secondo il parere del direttore generale del Mef, potrebbero riguardare l’obbligatorietà per le infrastrutture e per le famiglie. Questo tema, nell’opinione di Barbieri, è «tra le cose che si potrebbero fare con il bilancio europeo», ha detto a margine della conferenza.