La ricerca di Italian Insurtech Association e BIME Consulting analizza i cambiamenti nel settore assicurativo salute grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle polizze sanitarie può offrire nuove opportunità per personalizzare le coperture, migliorare l’efficienza operativa e potenziare l’esperienza del cliente, secondo Italian Insurtech Association che, insieme a BIME Consulting, ha realizzato il report “Intelligenza Artificiale e Assicurazioni Salute Opportunità di crescita e volano per l’integrazione pubblico-privato” indagando come l’AI stia permeando il settore assicurativo sanitario.
Attualmente solamente il 25% della popolazione beneficia di una polizza sanitaria integrata. Per il 92% del campione è, quindi, fondamentale e urgente un incisivo intervento normativo per migliorare l’integrazione tra queste due realtà.
Oltre alla tematica normativa, l’indagine analizza quali sono i vantaggi competitivi dell’utilizzo dell’AI nel settore salute. Il 92% del campione ritiene che grazie a questa tecnologia potrà esserci un miglioramento dei servizi salute offerti ai clienti, mentre per il 67% è uno strumento utile per supportare l’attività e l’efficacia degli intermediari. Infine, per il 42% del campione l’AI impatta sullo stile di vita del consumatore e può contribuire alla realizzazione di un’offerta “pay as you live” (es. le polizze salute varieranno in base al grado e allo stile di vita dell’assicurato). Tuttavia, solo l’8% ritiene che l’AI porterà a un aumento del volume d’affari.
Il report evidenzia, inoltre, quali sono i benefici previsti per i clienti grazie all’adozione dell’AI. Per il 75% del campione i servizi saranno personalizzati sulla base dello stato di salute del singolo, il che porterà a un miglioramento complessivo della customer experience, mentre per il 58% del campione comporterà offerte di prodotti e servizi personalizzati, trasparenti e di valore, con servizi salute dedicati ai clienti e accessibili h24.
“Il mercato assicurativo italiano registra ancora un ritardo nell’adozione dell’AI nelle aree a più alto valore del proprio business; infatti, il 25% delle aziende non ha ancora implementato soluzioni di intelligenza artificiale. – Paolo Meciani Founder di BIME Consulting e responsabile della ricerca di IIA. – “Questo gap tecnologico impedisce alle compagnie di sfruttare appieno i vantaggi dell’automazione, dell’analisi predittiva e della personalizzazione dei servizi, elementi cruciali per migliorare l’efficienza operativa e la soddisfazione del cliente nel settore assicurativo, in particolare nell’ambito sanitario, uno di quei settori più sotto stress nel nostro Paese.”
Secondo lo studio l’intelligenza artificiale generativa si ritaglia principalmente un ruolo a supporto degli operatori assicurativi, si evidenzia un chiaro orientamento verso l’uso dell’IA generativa per assistere l’underwriter, con il 75% delle preferenze. L’health insurance vede un grande potenziale nell’IA Generativa per rivoluzionare la valutazione del rischio e migliorare l’efficienza dei processi decisionali. Integrando l’AI, le compagnie assicurative potranno non solo ottimizzare le operazioni, ma anche elevare gli standard di qualità e ridurre gli errori umani.
Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA: “ Le nuove tecnologie tra cui l’AI permetteranno di semplificare l’accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini, un tema molto importante per il nostro Paese. Le compagnie devono affrontare un importante cambio di paradigma della protezione assicurativa classica, limitata sino a pochi anni fa alla cura della malattia e al risarcimento del danno, e spostarsi verso un modello che mette al centro il paziente e punta alla prevenzione, contribuendo all’adozione di comportamenti sani e virtuosi. Queste tecnologie hanno il merito di poter personalizzare questo tipo di servizio, mettendo al centro il consumatore, ma per fare ciò è necessaria una maggior capitalizzazione dei dati sanitari e una maggior collaborazione tra le compagnie e il sistema sanitario nazionale.”
Nell’indagine sono evidenziati anche i rischi legati all’AI come poca trasparenza e difficoltà nello spiegare le scelte fatte (67%), discriminazione per gruppi di individui e non affidabilità dei dati elaborati (42%), eccessiva differenziazione dei prezzi ed esclusione (33%) e violazione della privacy sui dati sanitari (25%).
La ricerca completa verrà presentata il 17 settembre durante INSURTECH DAY: Da prodotti Assicurativi a Ecosistemi, evento organizzato da IIA a Milano, presso Le Village by Crédit Agricole, in Corso di Porta Romana 61.