Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Secondo il quotidiano inglese Sun, il Bayesian valeva almeno 14 milioni di sterline (16,5 milioni di euro) e poteva essere noleggiato per circa 200 mila euro a settimana. Come tutte le imbarcazioni, anche il Bayesian per navigare doveva avere stipulato due assicurazioni. Una è chiamata «scafo e macchine» ed è una sorta di copertura kasko, che copre fino al valore massimo dello yacht. L’altra è conosciuta come «protection and indemnity» e serve a risarcire tutti gli altri tipi di danni eventuali. Il massimale generalmente è tarato su un paio di miliardi di dollari, la stessa copertura prevista per una petroliera. Sono 12 i club principali al mondo che erogano questo tipo di assicurazione e è fino a questo massimale che la società sarà disposta ad accordare il risarcimento
Proseguono senza sosta le operazioni di ricerca dei sei dispersi del naufragio del veliero di lusso Bayesian, affondato il 19 agosto al largo delle coste siciliane, nelle vicinanze di Santa Flavia. Le circostanze che hanno portato all’affondamento restano da chiarire, soprattutto considerando che la barca, un’imponente unità di 56 metri realizzata da Perini Navi, era dotata di tecnologie avanzate per garantire la sicurezza in mare. Tra i superstiti, ci sono stati racconti di come il Bayesian si sia ribaltato rapidamente, lasciando gli ospiti in balia delle onde. La barca è affondata in un tempo sorprendentemente breve, senza che ci fosse modo di prepararsi o reagire. Le autorità stanno cercando di stabilire le cause esatte del naufragio. Il maltempo è stato segnalato come fattore principale, con temperature elevate del Mar Mediterraneo che potrebbero aver contribuito a intensificare la tempesta. Un ufficiale della guardia costiera ha riferito che la violenza del vento ha superato le previsioni.
I rischi sistemici posti dalle entità finanziarie non bancarie e scarsamente o non regolate (Non Banking Financial Institutions – Nbfi) tornano a essere al centro delle attenzioni e delle preoccupazioni delle banche centrali e delle autorità di vigilanza. Nonostante i tentativi precedenti di migliorare la trasparenza, le informazioni sulle Nbfi rimangono insufficienti e i rischi di contagio e liquidità persistono
Unicredit riduce la rischiosità degli attivi con una manovra da 4,5 miliardi di euro. La banca guidata da Andrea Orcel ha chiuso una doppia cartolarizzazione sintetica a cui stava lavorando già da qualche mese. Questo genere di operazioni consentono di assicurare i prestiti contro il rischio di default (con una copertura che può arrivare fino al 15% delle perdite potenziali) vendendo titoli a fondi pensione, fondi sovrani e hedge fund. La mossa permette quindi alle banche di ridurre gli assorbimenti di capitale imposti dalla regolamentazione, mentre gli investitori possono ottenere rendimenti a doppia cifra.

Il 47% dei suoli italiani è in uno stato di cattiva salute secondo le elaborazioni dell’Osservatorio europeo per il suolo e diffusi da Re Soil Foundation col “Rapporto 2023 Il suolo italiano al tempo della crisi climatica”. Tra le principali cause del cattivo stato di salute, al primo posto c’è l’erosione, che interessa il 23% dei suoli, di cui l’80% sono terreni agricoli. Segue poi, al 19%, la mancanza di carbonio organico: il 68% delle aree agricole e a prati permanenti ha perso più del 60% del carbonio organico originariamente presente. Terza causa, con il 14%, sono le elevate concentrazioni di rame, specie nelle aree storicamente dedicate alla viticoltura.
Clima, aumento dei costi di produzione, infezioni fungine e virus, calo dei consumi, concorrenza straniera. Sono tutti elementi che minacciano il comparto ortofrutta estiva, settore che vale oltre 16 mld di euro e rappresenta il 25% del totale della produzione agricola nazionale.
L’Italia verso l’ereditocrazia: è necessaria una revisione del sistema fiscale per contrastare la concentrazione della ricchezza. Il fisco italiano, basato principalmente sulle imposte sul reddito, si rivela inadeguato per affrontare la sfida della concentrazione della ricchezza. La via d’uscita? Una minimum tax sulle eredità, sulla scia di quanto deciso a livello Ocse per le multinazionali, e una exit tax per i patrimoni in “uscita” dal paese. È quanto suggerisce lo studio “Pilastri fiscali delle Nazioni Unite per affrontare la concentrazione di capitale (attraverso le imposte di successione) e la fuga di ricchezza (attraverso le exit tax) – Implicazioni per l’Ue” di Domenico Imparato dell’Università di Chicago.
Anche un minimo concorso di colpa può ridurre la condanna per omicidio stradale all’automobilista responsabile dell’incidente. Può decurtare le pena fino a dimezzarla, infatti, l’attenuante speciale di cui all’articolo 589 bis comma settimo Cp, che si configura quando l’evento non costituisce «un’esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole». E può scattare ad esempio se il conducente che ha perso la vita nello scontro non teneva la destra in modo rigoroso oppure circolava di poco sopra il limite di velocità. È quanto emerge da una sentenza pubblicata il 28 maggio 2024 dalla quarta sezione penale della Cassazione
Rendite Inail più pesanti. Dal 1° luglio, infatti, salgono del 5,4% le prestazioni per infortuni e malattie professionali nel settore industria. Lo stabilisce un decreto del ministro del lavoro, pubblicato nella sezione pubblicità legale del sito internet, che approva la deliberazione n. 20 del 29 maggio 2024 del consiglio di amministrazione Inail.
La salute rappresenta oggi la priorità per l’81% degli italiani, ma a fronte di una spesa sanitaria complessiva – in costante e progressiva crescita – di 131,1 miliardi di euro nel 2022 da parte del Governo a favore del Ssn, i cittadini italiani comunque sono costretti a pagare di tasca propria ben 41,5 miliardi di euro, di cui solo l’11% (4,7 miliardi
di euro) attraverso l’intermediazione di fondi, casse o assicurazioni. Per rispondere alla
domanda crescente di salute della popolazione, bisogna puntare ad aumentare, anche
di molto, quest’ultima percentuale, accrescendo il ruolo di enti privati, fondi, casse e
assicurazioni e diminuendo di conseguenza il carico di spesa diretto dei cittadini. Del come,
se ne è parlato ieri al Meeting di Rimini nel corso del convegno «La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibile», nell’ambito del programma dell’edizione 2024.

corsera

Con quello della manovra, si apre il cantiere pensioni. La proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna, data abbastanza per scontata da fonti di governo, interesserebbe pochissimi lavoratori. Anche l’eventuale sostituzione di Quota 103 (in pensione a 62 anni con 41 di contributi) con Quota 41 (gli anni di versamenti, indipendentemente dall’età), come insiste la Lega, riguarderebbe poche persone, perché accompagnata, nella proposta dello stesso Carroccio, dal calcolo interamente contributivo (ci si rimette almeno il 15%). Sul tavolo, secondo fonti di governo, potrebbe approdare la proposta di usare la rendita maturata nei fondi pensione integrativi per raggiungere la soglia necessaria (3 volte l’assegno sociale, cioè 1.600 euro, ma si potrebbe tornare al 2,8) ad accedere al pensionamento anticipato (64 anni con 20 di contributi) per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 e sta nel contributivo. Per rafforzare gli stessi fondi pensione la Lega propone l’obbligo di versare in essi il 25% degli accantonamenti del Tfr. Ma sono tutte ipotesi da approfondire.

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Addio quote, opzioni, scivoli. Basta con le eccezioni. Andare in pensione prima, si può. Ma deve essere disincentivato. E soprattutto le regole devono diventare permanenti, non negoziate ogni anno dalla politica. A questo lavora una commissione di 12 esperti del Cnel di Istat, Inps, Bankitalia, sindacati, università, istituita dal presidente Renato Brunetta, che produrrà un rapporto entro settembre da presentare al governo in tempo per la manovra, come fu l’anno scorso per il salario minimo.


Handelsblatt

 

È stata una strana disputa nella scena insurtech tedesca. Dopo mesi di accuse, minacce di avvocati e stratagemmi legali, sembra che i tre manager che ad aprile hanno tagliato fuori il resto dell’azienda da tutte le comunicazioni e i database abbiano avuto la meglio. La neonata “Kompass Group Deutschland AG” può continuare a esistere, sostiene la direzione della società in un comunicato. È stato raggiunto un accordo in tribunale. Il presidente del Consiglio di sorveglianza della vecchia “Kompass Group AG” non si sbilancia. “Siamo in procinto di raggiungere un accordo”, ha confermato Hans-Gerd Coenen in un comunicato. Tuttavia, non è stato ancora concordato un accordo definitivo.