Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Nel secondo semestre del 2023 è proseguita la contrazione della domanda di credito delle imprese per tutte le aree del Paese a eccezione del Centro, in cui le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere moderatamente. Emerge dall’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 244 banche e relativa al secondo semestre del 2023.
Torna a crescere la voglia di casa degli italiani. Mentre nel corso del primo semestre 2024 le richieste di prestiti hanno registrato un calo dell’1,9% su base annua, nella prima metà dell’anno la domanda di mutui delle famiglie tricolore ha segnato un +3,4%, trainata in particolare dal fenomeno delle surroghe (+6,4%). Ancora di più, se si guarda al solo mese di giugno, le richieste di mutuo degli italiani sono aumentate di ben il 5,8% rispetto allo stesso mese del 2023, toccando il secondo valore massimo del semestre dopo il picco di marzo. Queste sono le principali evidenze emerse dal periodico Barometro sui mutui contratti dagli italiani stilato da Crif, un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing, nonché in avanzate soluzioni in ambito digitale e open banking per lo sviluppo del business.

Nel secondo semestre del 2023 è proseguita la contrazione della domanda di credito delle imprese in Italia tranne che al Centro, dove le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere moderatamente: è quanto emerge dall’indagine condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia. Sulla riduzione della domanda al Nord e nel Mezzogiorno hanno inciso, oltre che l’indebolimento della congiuntura e i più elevati tassi di interesse praticati dalle banche, il maggiore ricorso all’autofinanziamento e le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. La domanda destinata alla copertura del capitale circolante è cresciuta al Centro-sud, quella finalizzata al finanziamento degli investimenti è aumentata solo al Centro.
Pubblicazioni eccessive, su siti web di istituti scolastici, di dati personali degli alunni; comunicazioni indebite a terzi dei dati, in assenza di una base giuridica idonea e in violazione dei principi applicabili al trattamento dei dati; e-mail con troppi destinatari: sono queste le violazioni della privacy registrate nel settore scuola e rendicontate dal Garante della privacy nella relazione annuale per il 2023, presentata a luglio 2024.

L’11 luglio la Corte di giustizia Ue è tornata a esprimersi sulla legittimazione degli organismi che possono proporre un reclamo per conto degli interessati relativo alla violazione delle norme sulla tutela dei dati personali nel caso Meta Platforms Ireland (C-757/22). Il caso verteva sull’interpretazione dell’articolo 80 del Gdpr che riconosce il diritto dell’interessato di dare mandato a un organismo, un’organizzazione o un’associazione senza scopo di lucro, costituiti in uno Stato membro e attivi nel settore della tutela dei dati personali, al fine di esercitare per proprio conto i rimedi forniti dal Gdpr tra cui i ricorsi giurisdizionali nei confronti del titolare del trattamento.