Tredici Regioni promosse, sei amministrazioni in bilico perché inadeguate in almeno un’area assistenziale e la bocciatura della Valle d’Aosta.

L’Emilia Romagna è prima in prevenzione (con un punteggio di 96,1 su 100), mentre la Toscana guida l’area distrettuale (cure territoriali) con 96,4 e la Provincia autonoma di Trento è capofila con 98,3 punti, nelle performance degli ospedali.

Sono questi i principali risultati della classifica che emerge dal monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).

Il report relativo al 2022 e presentato a Roma al ministero della Salute, che lo trasmetterà al Parlamento, avviene secondo i criteri del Nuovo sistema di garanzia (Nsg), che è il risultato di un’architettura di 88 indicatori ( 16 per la prevenzione e la sanità pubblica, 33 per l’assistenza distrettuale e 24 per quella ospedaliera, 4 di contesto per la stima del bisogno sanitario, 1 di equità sociale e 10 per il monitoraggio e la valutazione di 6 percorsi diagnostico-terapeutici) che dopo l’istituzione nel 2019, esce dalla prima fase di sperimentazione e fa scattare per le Regioni “promosse”, ovvero quelle con punteggio superiore a 60 in ciascuna delle tre macroaree (prevenzione, territorio e ospedale), l’accesso alla quota integrativa del Fondo sanitario nazionale.

Il monitoraggio rileva nel 2022 un quadro di complessivo miglioramento che porta alla “promozione” delle seguenti Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.

Bocciatura secca in tutte le macro aree per la Valle d’Aosta, mentre Calabria, Sicilia e Sardegna sono sotto-soglia nelle aree prevenzione e distretto. Bolzano, Abruzzo e Molise vanno sotto i 60 punti nell’ambito della prevenzione.

Tra le altre evidenze, il report mostra un’Italia in bilico su vaccini, screening oncologici, stili di vita. Evidente la spaccatura in due del Paese, tra Nord e Sud, su valori come la tempestività d’intervento del 118, mentre c’è un arretramento su dati sentinella come gli interventi di frattura del femore entro le 48 ore e l’uso eccessivo di antibiotici, critico in particolare in Campania e Abruzzo.

“Il Nuovo sistema di garanzia Nsg rappresenta uno strumento per verificare la capacita’ delle Regioni di garantire il diritto alla tutela della salute dei cittadini e per indirizzare la programmazione sanitaria, per aumentare qualità ed efficacia del Ssn. A partire dal 2024 il numero di indicatori ‘core’ passerà da 22 a 25 per renderlo sempre più efficace e puntuale nella valutazione”, ha spiegato il ministro della Salute nel messaggio inviato alla presentazione dei dati 2022 sui Livelli essenziali di assistenza (Lea). “I dati ci dicono che c’è ancora molto da lavorare sugli screening oncologici, caratterizzati ancora da alta variabilità regionale, sugli stili di vita, sui tempi d’attesa per le prestazioni ambulatoriali e sugli alti tassi di ospedalizzazioni. Su questo fronte abbiamo messo in campo misure importanti tra cui i provvedimenti per abbattere le liste d’attesa e potenziare le reti di assistenza territoriale e ospedaliera che stiamo portando avanti nell’ambito del Pnrr”.