Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

L’Italia invecchierà ancora di più facendo inevitabilmente lievitare la domanda di cure mediche, mettendo in affanno il Servizio sanitario nazionale. Per questo (almeno chi può permetterselo) sceglie sempre più spesso di sottoscrivere un fondo sanitario o una polizza, utile ad accelerare i tempi di liste d’attesa nelle strutture pubbliche divenuti ormai improponibili. Gli ultimi dati pubblicati da Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione, che riguardano il primo trimestre di quest’anno hanno registrato una raccolta premi di 1,4 miliardi per le polizze malattia, in crescita del 12,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se si guardano i dati dal 2017 è evidente la crescita costante che le coperture sanitarie stanno avendo tra gli italiani negli ultimi anni: nel primo semestre di sette anni fa i premi del ramo malattia erano pari complessivamente a 1,2 miliardi. Poi nel 2019, nel periodo pre-covid, ero già saliti a 1,5 miliardi, per poi arrivare all’esplosione dei 2,15 miliardi nello stesso periodo del 2023, quasi raddoppiati rispetto al 2017. A muovere, recependo l’interesse da parte degli italiani, sono stati tutti i principali gruppi assicurativi, passando anche per le banche e per Poste Italiane. Il gruppo postale, per esempio è diventato il sesto operatore italiano del settore delle polizze malattia, proprio mentre Intesa Sanpaolo è riuscita a guadagnare la terza posizione.
Con la riforma del 1978 le mutue pubbliche sono state fatte confluire nel servizio sanitario nazionale e per le mutue ad adesione volontaria è stato previsto un ruolo di integrazione al sistema sanitario nazionale. La riforma sanitaria del 1992 ha poi previsto il ruolo dei fondi sanitari integrativi e tra le fonti istitutive sono state riconosciute anche le società di mutuo soccorso. Un mondo che ora sta vivendo una seconda giovinezza per rispondere alle crescente richiesta di welfare tra gli italiani, compresa la salute. «Grazie alla loro caratteristica di essere aperte a tutti, a prescindere dall’appartenenza a una determinata categoria lavorativa, e all’offerta di assistenza per tutta la vita, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro, queste forme riescono a rispondere alla platea di tutti i cittadini», ha sottolineato Damiana Mastantuono, dirigente area welfare e sanità del Mefop, durante il convegno su «Mutualità e Welfare» organizzato nei giorni scorsi. «Nella sanità integrativa si sta realizzando un vero e proprio ecosistema, forse non ancora disciplinato, con le mutue che si posso affiancare al sistema assicurativo, il quale resta determinate», ha aggiunto.
Come si sta evolvendo il sistema italiano di previdenza complementare alla luce della normativa euroep? E quali sono i movimenti in corso e le tendenze nell’ordinamento interno? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Paolo Pellegrini, vicedirettore generale del Mefop, la società costuita dal Mef per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione.
Ancora un mese di vacche magre per l’industria italiana del risparmio gestito. A maggio, secondo quanto certificato da Assogestioni, la raccolta netta è stata negativa per 1,5 miliardi di euro: un dato che ha portato il saldo totale da inizio anno in negativo di 11,4 miliardi. Nonostante ciò il patrimonio complessivo delle associate è salito leggermente, da 2.337 a 2.344 miliardi, grazie a un effetto perforamance che l’Ufficio Studi dell’associazione di categoria presieduta da Carlo Trabattoni ha stimato nel +0,3%. Va anche ricordato che la raccolta di maggio, seppur negativa, ha migliorato il saldo di aprile, quando i riscatti avevano superato quota 3,8 miliardi.
Europa divisa anche sui mutui. A seguito del taglio dei tassi da parte della Bce, tutti i Paesi della zona euro hanno registrato una contrazione del costo dei finanziamenti ipotecari. Ma le differenze da Paese e Paese si mantengono ampie. A tal punto che il costo di un mutuo in Italia può arrivare a costare addirittura il 10% in meno rispetto allo stesso finanziamento sottoscritto da chi compra un’abitazione in Germania o in Francia. E’ quanto emerso dall’analisi realizzata dall’Ufficio Studio di TeleMutuo.it che ha passato in rassegna il costo medio dei finanziamenti immobiliari nei principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Italia), così da stilare la classifica degli Stati più costosi e di quelli più convenienti sul fronte della quota interessi dovuta per un mutuo a tasso fisso per l’acquisto della prima casa.
Seguendo l’antico adagio del «passo dopo passo», sempre meno comune tra le aziende dell’insurtech, Prima Assicurazioni alza i target e punta dritto a superare il miliardo di raccolta premi nel 2024, viaggiando verso il raddoppio della marginalità. Per la tech company, che opera come agenzia assicurativa specializzata nella vendita di polizze auto, moto, furgoni, casa, famiglia e infortuni, l’anno è partito con un boost delle raccolte: il primo trimestre ha raggiunto i 250 milioni di euro, consentendo alla società guidata dal ceo e co-fondatore George Ottathycal di alzare i target per quest’anno e puntare a raggiungere tra i 3,8 e i 4 milioni di clienti, dagli attuali 3,2 milioni.
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unico, le cui prestazioni sono collegate ad una selezione di fondi interni unit linked. Sono a disposizione quattro differenti linee di investimento tagliate su livello di rischio diversi, ovvero Reale Linea Obbligazionaria (possibile solo in fase di sottoscrizione per un massimo del 30% del capitale investito), Reale Linea Bilanciata Attiva, Reale Impresa Italia e Reale Linea Mercato Globale. La Reale Linea Obbligazionaria investe in prevalenza nel comparto obbligazionario con rischio medio-basso, la Reale Linea Mercato Globale mira a incremento il valore nel medio-lungo periodo con investimenti nel comparto azionario a livello globale (azionario almeno al 70%).

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Crescono i morti sul lavoro: 369 nei primi cinque mesi dell’anno, +3,1% sul 2023, di cui 16 over 69 anni. Lo rivela l’Inail che dà conto anche delle denunce di infortunio salite del 2,1% nello stesso periodo, per un totale di 251.132. E delle malattie professionali: quasi 39 mila, +24%. Una contabilità da brividi, come quella ricostruita dalla Uil. In Italia, il lavoro uccide più della mafia. Tra 1983 e 2018 ci sono stati 6.681 omicidi della criminalità organizzata contro 55 mila morti sul lavoro. «Una strage silenziosa». Ma anche «impunita», perché i processi si perdono nei meandri dei tribunali, e spesso si concludono con la prescrizione, denuncia il sindacato.

È tutto pronto da tempo, ma ancora l’Arbitro assicurativo (Aas) non parte. Sarebbe proprio questo organismo, istituito per legge ben sei anni fa e organizzato sull’impronta dell’Arbitro bancario finanziario (Abf), a dover assicurare una facile e rapida soluzioni delle liti fra consumatori, compagnie e intermediari assicurativi. Ma come ha ricordato il presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini nelle sue considerazioni alla presentazione dell’attività svolta dall’Authority nel 2023 «l’articolato iter previsto dalla legge per l’emanazione della normativa di attuazione non si è concluso. Dopo il parere interlocutorio reso da ultimo dal Consiglio di Stato, abbiamo fornito ai ministeri competenti (Giustizia e MiMit) tutto il nostro supporto per riscontrare le osservazioni avanzate – ha spiegato Signorini –. Vi è ora un nuovo testo; confidiamo che questo risponda in modo compiuto alle osservazioni sollevate dal Consiglio di Stato e che, acquisito il preventivo parere di questo Organo, possa completarsi l’iter normativo e così finalizzare in modo rapido le attività propedeutiche all’operatività dell’arbitro assicurativo