Secondo quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, la spesa per Sanità digitale in Italia nel 2023 è stata pari a 2,2 miliardi di euro (+ 22% rispetto al 2022). La cybersecurity si conferma, come l’anno scorso, al primo posto tra le priorità per le aziende sanitarie.
Nel 2023 il 35% dei medici specialisti e il 48% dei Medici di Medicina Generale hanno fatto accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico, che riduce il tempo necessario per reperire le informazioni (per il 70% degli specialisti e il 65% dei Mmg) e semplifica la lettura dei documenti scambiati (70% degli specialisti e il 60% dei Mmg). Inoltre, fornisce informazioni critiche per la gestione del paziente in situazioni di emergenza (68% degli specialisti e 60% dei Mmg) e permette di prendere decisioni più personalizzate e basate sull’intera storia clinica del paziente (68% e 53%).
L’IA potrà essere un valido supporto per le proprie attività
Secondo il 72% degli specialisti e il 70% dei Mmg l’intelligenza artificiale potrà rafforzare le capacità di accuratezza e personalizzazione delle cure. Per il 55% degli specialisti e il 66% dei Mmg potrà rendere più sostenibili le attività di monitoraggio di un elevato numero di pazienti cronici. Sei pazienti su dieci (62%) dichiarano che, se usata con prudenza, l’IA possa portare più benefici che rischi e che possa aiutare il medico nel prendere decisioni più precise e rapide (58%).
Il rischio che l’automatizzazione di alcune attività possa condurre a errori (55% degli specialisti e 59% dei Mmg) e che l’introduzione dell’IA nella pratica clinica possa diminuire il valore del giudizio clinico basato sull’esperienza professionale (53% e 56%), sono invece le principali preoccupazioni.
Oltre a dr Google, gli italiani faranno riferimento a dr ChatGpt? Il 22% degli italiani, secondo l’indagine ha utilizzato ChatGpt almeno una volta nell’ultimo anno: il 23% di questi l’ha usato per cercare informazioni su prevenzione e stili di vita, il 19% su problemi di salute e il 15% su farmaci e terapie. Nel 40% dei casi l’utente che si è rivolto a ChatGpt in cerca di informazioni sulla salute afferma che le informazioni trovate hanno consentito di ridurre le comunicazioni con il medico. Il 29% degli specialisti, il 34% degli infermieri e ben due terzi dei Mmg ha utilizzato soluzioni di AI generativa (GenAI) per ricercare informazioni scientifiche.
L’ostacolo della limitata cultura e mancanza di competenze
Il 63% delle strutture sanitarie vede ancora la disponibilità di risorse economiche come la barriera più significativa all’innovazione digitale. Tra gli altri ostacoli maggiormente percepiti troviamo anche quest’anno la limitata cultura per il digitale (43%) e la mancanza di competenze per l’utilizzo degli strumenti (40%), oltre all’integrazione dei nuovi strumenti con i sistemi informatici già presenti nelle strutture (41%).
Fonte: Corcom