I potenziali benefici dell’intelligenza artificiale (AI) sono enormi. Una stima suggerisce che l’IA generativa potrebbe da sola aggiungere “tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari” all’anno all’economia globale. Tuttavia l’IA può fallire rispetto ai benchmark di performance, può perpetuare inavvertitamente la discriminazione, può essere oggetto di attacchi malevoli o può causare danni reali. Ovunque ci siano opportunità – e le opportunità sono enormi – ci saranno dei rischi. Fornire soluzioni per i rischi legati all’IA rappresenta un’opportunità significativa per il settore assicurativo. È anche una potenziale vulnerabilità, soprattutto quando i rischi legati all’IA si accumulano in modo invisibile all’interno dei portafogli degli assicuratori.
In un nuovo studio Swiss Re ha isolato i 6 rischi assicurativi specifici legati all’IA:
- Distorsione dei dati o mancanza di equità. Discriminazione involontaria da parte dell’IA di gruppi in base a sesso, razza, età o altre caratteristiche distintive come la geografia.
- Cyber. Vulnerabilità informatiche dei sistemi di IA; o uso maligno dei sistemi di IA
- Algoritmo e prestazioni. Mancato raggiungimento da parte dell’IA dei parametri di prestazione richiesti.
- Mancanza di etica, responsabilità e trasparenza. Mancata adesione dell’IA a un codice etico e di responsabilità, oscurata dalla mancanza di trasparenza.
- Proprietà intellettuale (IP). Uso di proprietà intellettuale di terzi per l’addestramento dell’IA e violazioni involontarie della proprietà intellettuale da parte dei sistemi di IA.
- Privacy. Esposizione di dati personali sensibili nell’addestramento dell’IA e divulgazione involontaria o identificazione effettiva di persone nell’output dell’IA.
La pubblicazione, comparando dati storici e trend attuali, esamina i pericoli derivanti dal maggiore uso dell’IA in dieci diversi settori industriali diversi, fornendo alcune prime analisi e riflessioni su come i rischi possano manifestarsi nei vari rami e su come i riassicuratori possano modellare di conseguenza la propria offerta commerciale.
Il settore sanitario sarà il più colpito dagli effetti negativi dell’intelligenza artificiale
Per via di uso distorto dei dati, algoritmi errati, bias cognitivi e attacchi informatici, nel prossimo decennio il settore sanitario (attualmente al terzo posto tra i settori più a rischio) sarà il più colpito dagli effetti negativi dell’intelligenza artificiale, seguito da “mobilità e trasporti” e poi da “energia e utilities”.
“Le compagnie assicurative stanno cominciando a introdurre coperture specifiche per i rischi legati all’uso dell’IA e se al momento il settore informatico è il più colpito, in futuro il maggiore uso di tale tecnologia cambierà radicalmente la situazione” dice Christoph Nabholz, Chief Research & Sustainability Officer di Swiss Re. “Il settore sanitario e farmaceutico è quello che utilizzerà sempre più l’intelligenza artificiale per ottimizzare funzioni quali amministrazione, monitoraggio dei pazienti, diagnosi o sviluppo di farmaci. E questo comporta una maggiore esposizione ai rischi quali, per esempio, diagnosi errate, con conseguenti malattie gravi curate male fino ad arrivare a perdere la vita.
Oltre al rischio cyber, dove l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo nel migliorare la sicurezza informatica, ma allo stesso modo, potrebbe creare nuove vulnerabilità, per esempio, se i criminali prendono di mira in modo specifico i sistemi sanitari che funzionano con l’IA, i rischi sono alti in ambito Privacy: i dati personali utilizzati nell’assistenza sanitaria sono sensibili. L’aumento dell’automazione, compresi i sistemi di intelligenza artificiale, porta a una maggiore condivisione dei dati tra gli attori, a una maggiore vulnerabilità e a una difficoltà da parte delle autorità di regolamentazione a tenere il passo.
Tuttavia, requisiti di privacy troppo rigidi limiteranno l’utilità dei sistemi di IA.
L’IA può imparare solo dai dati provenienti dall’ampio campo della ricerca medica. Se questi dati sono (storicamente) distorti, i risultati che produce saranno distorti. Ovunque venga utilizzato, il fallimento delle prestazioni dell’intelligenza artificiale in una fase della catena del valore può avere effetti significativi a valle nell’ambito dell’assistenza sanitaria, tra cui lesioni fisiche e persino la morte.
Da non sottovalutare inoltre i rischi che derivano dall’utilizzo dei sistemi di IA per autodiagnosi: dopo dottor Google, sarà la volta di dottor ChatGpt & Co.?
Al secondo posto la mobilità e i trasporti
Al secondo posto della classifica dei rischi futuri legati all’uso dell’IA c’è quello “mobilità e trasporti”, soprattutto a causa dell’uso della guida connessa e automatizzata alimentata dall’IA, che pone delle sfide in contesti urbani molto diversi.
Per gli assicuratori, i veicoli autonomi presenteranno molti dei rischi delle auto convenzionali, come il furto, i danni causati da eventi atmosferici e altre catastrofi naturali e i guasti hardware. Tuttavia, ci saranno anche alcuni cambiamenti nei modelli di business:
- le auto connesse saranno vulnerabili a potenziali interruzioni di rete o attacchi informatici.
- Responsabilità: le auto a guida autonoma richiederanno uno spostamento dei regimi di responsabilità dal conducente al software e, in ultima analisi, al produttore di intelligenza artificiale.
Al terzo posto energia e utility
Sul terzo gradino del podio “energia e utility”, altro settore che utilizzerà ampiamente l’IA, soprattutto perché la transizione a zero emissioni in corso richiede l’elettrificazione e la creazione di reti intelligenti.
“I vantaggi dell’IA sono enormi, come lo sono le potenziali vulnerabilità” conclude Pravina Ladva, Group Chief Digital & Technology Officer at Swiss Re. “Dato il suo ruolo di ammortizzatore, il settore riassicurativo ha un ruolo importante nell’affrontare i nuovi rischi e contribuire a costruire la fiducia digitale necessaria per sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie emergenti.”