Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’inflazione in Germania e Spagna è aumentata leggermente più del previsto in aprile, sulla scia del surriscaldamento dei prezzi alimentari ed energetici, innescando dubbi sul ritmo del progressivo percorso di allentamento della politica monetaria atteso dalla Bce. Stando ai dati armonizzati dell’Unione Europea, l’indice dei prezzi al consumo tedesco è aumentato al 2,4% su base annua ad aprile, in rialzo sia rispetto al 2,3% di marzo sia alle attese degli analisti che prevedevano un dato invariato. Migliore il dato core, al netto dei prezzi di cibo ed energia, sceso dal 3,3% di marzo al 3% in aprile. Anche osservando i dati spagnoli la tendenza sembra essere analoga. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo è leggermente salito al 3,4% rispetto al 3,3% di marzo (e previsto dal consenso), mentre la componente core è scesa al 2,9% in aprile rispetto al 3,3% di marzo.
Oggi è arrivato un altro allarme sul tema. Lo ha lanciato Gian Carlo Blangiardo, ex presidente dell’Istat, il quale segnala che nel corso del 2023 la popolazione italiana ha perso complessivamente 184 milioni di anni di aspettativa di vita. MF-Milano Finanza ha interpellato la sociologa Chiara Saraceno per alcune riflessioni su come affrontare la crisi demografica. Per Saraceno è fondamentale investire nel capitale umano disponibile, soprattutto nelle generazioni più giovani. Secondo Saraceno, bisogna «investire in servizi educativi per la primissima infanzia, nel tempo pieno scolastico di qualità, nella costruzione di comunità educative che sostengano famiglie e scuola nel favorire lo sviluppo delle capacità; è una questione non solo di giustizia ma di sostenibilità».
Dopo Mediass il broker assicurativo inglese Ardonagh chiude un’altra acquisizione. Si tratta di Mansutti srl, la divisione commerciale di Mansutti spa, dedicata al mercato corporate che fa attualmente parte del gruppo Wefox. A fine marzo Ardonagh, guidata in Italia dal ceo Carlo Faina, aveva annunciato l’acquisto del 100% di Mediass.
Vola in borsa il colosso olandese Philips dopo l’accordo raggiunto con le autorità Usa sulla questione dei ventilatori polmonari difettosi: la società pagherà 1,1 miliardi di dollari, la metà di quanto stimavano gli analisti, per chiudere il contenzioso. Nel 2021 milioni di ventilatori Respironics per l’apnea notturna sono stati richiamati perché producevano una schiuma potenzialmente tossica e cancerogena. Da qui i guai per Philips, che a gennaio aveva trovato un’intesa con la Food and Drug Administration (Fda) su cui serviva l’ok dell’autorità giudiziaria.
Generali si prepara a fidelizzare i suoi investitori retail anche con la creazione di un club degli azionisti. Il progetto, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è in fase di sviluppo con l’intenzione di offrire ai soci della compagnia servizi e prodotti a condizioni di favore. Come per esempio coperture assicurative da proporre ai detentori di azioni Generali che non siano ancora clienti della compagnia, ma anche vino o altri prodotti, visto che nel gruppo c’è Tenute del Leone Alato (ex Genagricola), azienda leader in Italia nel settore agricolo. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal gruppo, il 9,93% del capitale dell’assicurazione è in mano a oltre 171 mila persone che hanno fino a 10 mila titoli della compagnia (per un corrispettivo di quasi 230 mila euro in base ai circa 22 euro per azione dell’attuale quotazione in borsa), mentre un altro 11,3% è detenuto da chi ha tra 10 mila e 100 mila titoli del Leone per un totale del 25% che fa capo al retail.
Nel corso del mese di marzo infatti le sgr censite nel perimetro di Assogestioni, associazione di categoria dell’industria presieduta da Carlo Trabattoni, hanno messo a segno una raccolta netta positiva per 387 milioni di euro, in forte recupero dopo i 2,4 miliardi deflussi accusati a febbraio. Numeri che non riescono tuttavia a colmare il rosso da inizio anno, pari a 4,6 miliardi. A marzo la raccolta è stata guidata dai fondi aperti, che hanno messo a segno afflussi pari a 1,9 miliardi. Scorporando la categoria nelle singole voci che la compongono, si nota tuttavia come il grosso della performance mensile sia attribuibile ai fondi obbligazionari, che da soli hanno portato all’industria 4,7 miliardi. Al contempo, degno di nota è il ritorno in grande stile dei fondi monetari, quelli cioè che includono al loro interno bond a breve e brevissima scadenza: a marzo il loro contributo al sistema fondi è stato pari a 1,9 miliardi, contro gli 1,8 miliardi riscattati a febbraio. In rosso tutte le altre categorie: -1,6 miliardi gli azionari, -1,7 i bilanciati, -1,3 i flessibili. Da gennaio i comparti a reddito fisso hanno portato al sistema 16,3 miliardi.
Un intervento retributivo una tantum di 2.000 euro per ciascuno dei 2.600 dipendenti del gruppo, di cui 1.200 euro in credito welfare e 800 euro in busta paga, per fronteggiare l’inflazione, e uno stanziamento straordinario di 4 milioni per sostenere la rete delle agenzie in un periodo di attività particolarmente intensa, anche a causa del cambiamento climatico.

Entro il prossimo trenta giugno le imprese di assicurazione dovranno verificare che i dati anagrafici dei soggetti che rivestono cariche sociali, di gestione e di controllo siano stati correttamente registrati nella nuova procedura informatica messa a punto dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Lo stabilisce il regolamento n. 55 dell’11 aprile 2024, recante disposizioni in materia di trasmissione digitalizzata dei dati anagrafici degli esponenti aziendali delle imprese assicurative pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 97, del 26 aprile 2024. È bene ricordare che il quadro regolamentare esistente già prevede l’obbligo, in capo alle imprese, di comunicare all’IVASS i citati dati anagrafici ma con modalità che sono risultate poco efficienti e lente. La nuova procedura informatica denominata Registro delle Imprese e Gruppi Assicurativi (RIGA), introdotta col regolamento 55, attuativo degli artt. 190 e 190-bis del dlgs 7 settembre 2005 n. 209, innova le modalità operative per la raccolta delle informazioni da parte dei soggetti vigilati, assicurando all’IVASS e alla Banca d’Italia un canale informativo più immediato e completo.
Generali Real Estate si rafforza sui mercati globali. Alberto Agazzi ha assunto un nuovo ruolo focalizzato sullo sviluppo e la crescita della società sui mercati di Regno Unito, Usa e Asia Pacifico: in particolare, facendo leva sulla vasta esperienza sui mercati europei e asiatici, nel real estate equity and debt e su diverse asset class, maturata come a.d. e general manager di Generali Real Estate sgr, Agazzi è responsabile della definizione e del perseguimento dei piani di sviluppo del business di Generali Real Estate nei mercati chiave al di fuori dell’Europa continentale.
Scuole in allerta sulla conservazione delle e-mail e dei metadati della posta elettronica. Il regolamento UE sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr) detta il principio generale della conservazione limitata nel tempo (a pena di pesanti sanzioni amministrative), ma mancano regole standard e sulla questione è in corso un braccio di ferro tra il Garante italiano della privacy e imprese. È attesa, tra l’altro, una pronuncia risolutiva del Garante, ma nel frattempo le scuole devono decidere come applicare le vaghe prescrizioni, prive di dettagli, e, quindi, quanto e come conservare questa mole incommensurabile di dati in costante crescita. Il tema, d’altro canto, impatta soprattutto sulle pubbliche amministrazioni, che trattano, anche nella corrispondenza elettronica, dati molto delicati e, in particolare, su quelle PA, come le scuole, che utilizzano continuamente dati che riguardano soggetti appartenenti a fasce deboli quali sono i minori di età.
  • Axa Italia: Quixa lancia Van&Job.
Quixa Assicurazioni, compagnia digitale del gruppo Axa Italia, lancia Van&Job, un prodotto dedicato alle microimprese di massimo due dipendenti e ai professionisti proprietari di un furgone, che offre, in unico contratto, una copertura completa per il van e l’attività imprenditoriale. L’offerta si basa su pacchetti preconfigurati, è acquistabile in pochi click e gestibile direttamente in modo digitale. A sostegno della nuova proposta, Quixa Assicurazioni torna in comunicazione con una nuova campagna pubblicitaria.

Una forte flessione del fatturato delle imprese, -4,4%, a marzo, in tutti i settori dell’economia, ma più accentuato nell’industria. È ciò che emerge dall’RTT, il Real Time Turnover Index, l’indice sviluppato dal Centro studi di Confindustria e diffuso ieri (costruito in base ai dati sul fatturato destagionalizzato e deflazionato del campione di imprese clienti di TeamSystem), un dato negativo che segue il -0,8% di febbraio. Se si guarda tutto il primo trimestre dell’anno ne emerge l’indicazione, in base a questo indice, che il primo trimestre del 2024 è in flessione per il totale dell’economia. In particolare nei servizi, dopo vari mesi di aumento, si registra un calo di -3,2 %; nell’industria il calo arriva addirittura a -5,6%, dopo il lieve segno meno di febbraio, una nuova flessione che, insieme al calo delle scorte Istat, suggerisce una riduzione della produzione. Nelle costruzioni, invece, l’RTT a marzo mostra un calo in attenuazione, -2,0%, dopo quelli molto marcati dei primi due mesi del 2024, tutti legati alla scadenza degli incentivi.
Il punto di rottura del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è stato sicuramente la pandemia, che ha condensato vecchi problemi facendoli esplodere: liste di attesa infinite, mancanza di medici, di ospedali e di posti letto, concorsi deserti, specializzazioni senza iscritti, Pronto Soccorsi intasati, migrazione sanitaria e progressivo definanziamento pubblico. I privati lo hanno capito e provano a drenare una quota di pazienti “parcheggiati”, convogliandoli nel proprio sistema di cure. Anche se, a differenza del Ssn, ti curano solo se paghi. Il risultato è che la contribuzione alla spesa sanitaria da parte dei privati cittadini (la cosiddetta spesa out of pocket) è in crescita esponenziale (nel 2022 ha raggiunto la cifra record di 41,5 miliardi di euro, pari al 21,4% di quella totale) e oggi vale più del doppio rispetto a quella di Francia (8,9%) e Germania (11%).
«Il Servizio sanitario nazionale è come una pianta che va curata per farla crescere forte e sana. Non basta innaffiarla, così come al Ssn non bastano solo fondi, che servono certo, ma da soli non bastano. Bisogna dargli il giusto fertilizzante e la prevenzione è forse quello principale: basti pensare che solo sconfiggendo la sedentarietà si risparmierebbero secondo alcune stime 4,5 miliardi che potrebbero essere impiegati altrove. Ma soprattutto il 40% dei tumori si potrebbe evitare con stili di vita sani». Francesco Vaia, Direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute prova a raccontare così il suo “manifesto” secondo il quale «bisogna fare tutti sistema» perché «il Ssn da solo non può farcela, serve un’alleanza che parta dalle scuole, entri nelle famiglie e arrivi fin dentro le aziende».
Conti in ascesa e consiglio di amministrazione rinnovato con Luigi Lana confermato alla presidenza e Luca Filippone, al timone dal 2015, sempre group general manager della società. Sono questi i due punti cardine emersi ieri a valle dell’assemblea dei delegati di Reale Mutua, che ha messo il sigillo a un bilancio 2023 che ha visto i profitti consolidati di Reale Group balzare del 27% a 156,9 milioni di euro. «Un risultato molto buono e in crescita malgrado un’annata molto complicata per la redditività del ramo Danni», ha esordito Filippone che, in questo colloquio con Il Sole 24 Ore, ha ricondotto la performance dei profitti principalmente a tre aspetti: «L’incremento della redditività nel Vita, i rendimenti finanziari del Danni in ascesa, grazie alla duration corta sugli asset che ha consentito di riposizionarsi velocemente sui rendimenti in salita andando a compensare gli effetti negativi dell’andamento tecnico, e infine la plusvalenza di 40 milioni su Blue Assistance, la cui joint venture con Intesa Sanpaolo, InSalute servizi, sta funzionando molto bene». Unico neo, come sottolineato dal manager stesso, il combined ratio del Danni che è salito al 99,2%, in peggioramento di 3,2 punti percentuali rispetto allo stesso dato del 2022 (96%).

Handelsblatt

 

I clienti tedeschi delle assicurazioni vita potranno nuovamente sottoscrivere polizze con tassi di interesse garantiti più elevati a partire dal prossimo anno. Il Ministero federale delle Finanze prevede di aumentare il tasso di interesse massimo garantito all’1,0% dallo 0,25% a partire dal 1° gennaio 2025, come ha annunciato lunedì il ministero guidato dall’FDP in risposta a una richiesta dell’agenzia di stampa Reuters. Si tratta del primo aumento in oltre 30 anni. “Il Ministero federale delle Finanze tiene conto dell’aumento dei tassi di interesse sul mercato dei capitali”, si legge nel comunicato. Il ministero segue così una raccomandazione degli esperti del settore assicurativo.
Gli aumenti dei premi delle assicurazioni auto non compensano ancora l’inflazione dei costi dei sinistri. La direttrice esecutiva del Bafin Julia Wiens li tiene quindi sotto controllo e li fa migliorare. È quanto afferma la nuova direttrice esecutiva del Bafin nella sua prima intervista. La Wiens è responsabile della supervisione delle assicurazioni e delle pensioni presso il Bafin dal gennaio 2024. Sottolinea che l’autorità di vigilanza non accetta linee assicurative in perdita permanente. La 54enne è visibilmente più soddisfatta degli assicuratori vita, che sono solidi e hanno affrontato bene l’aumento dei tassi di interesse. Come il suo predecessore Frank Grund, anche la matematica e attuaria si aspetta che i fornitori offrano ai clienti un buon rapporto qualità-prezzo. Per raggiungere questo obiettivo, alcune compagnie devono ora ridurre i costi di distribuzione.