Inizio d’anno in decisa frenata per il mercato dei lavori pubblici che continua a ridimensionarsi per via delle difficoltà degli enti pubblici ad applicare le nuove regole degli appalti digitali.
Secondo i dati dell’osservatorio Cresme Europa Servizi, nei primi due mesi dell’anno i nuovi bandi emessi tra gennaio e febbraio del 2024 sono crollati: i 1.805 avvisi pubblicati per un valore di 2,435 miliardi corrispondono a un calo del 43,3% per il numero di procedure e del 70,5% per l’importo delle opere rispetto allo stesso periodo del 2023.
Le stazioni appaltanti sono tutte in negativo, con perdite che vanno dal 40,2% per il numero di gare delle amministrazioni comunali (974 per 646 milioni, -60,7% per i valori) all’89,2% dell’Anas (appena 4 gare bandite nel 2024 per 4,1 milioni, -99%).
L’unico dato positivo arriva dal valore delle opere promosse dalle amministrazioni regionali che hanno indetto 27 gare (-46%) per 74,1 milioni (+4,5%).
I dati raccolti nel 2023 dal Cresme, indicavano nei primi due mesi dell’anno 20 maxigare oltre i 50 milioni per 3,5 miliardi. A un anno di distanza, oggi si registrano solo 4 appalti per 388 milioni (-88%).
Il bando più importante di febbraio è stato quelli di Rete ferroviaria italiana che assegna la progettazione esecutiva e la realizzazione degli interventi di raddoppio della tratta PM 228-Albacina, parte integrante della linea Orte-Falconara per 114 milioni finanziati anche con fondi Pnrr.