IL CASO
a cura di Fabrizio Mauceri
ASSINEWS 360 – febbraio 2024
Il cosiddetto rischio di impresa può causare diversi
danni economici all’imprenditore se non viene gestito
correttamente, andando ad incidere in modo consistente
sul patrimonio dell’impresa e/o dell’imprenditore. Questa
tipologia di rischio – e quindi danno – può trovare in
qualche modo una copertura assicurativa, soprattutto
nelle situazioni cosiddette borderline? Vedremo in questa
sede una fattispecie ibrida relativa al settore alimentare.
Il caso
Un pastificio storico dell’Italia settentrionale decide di lanciare un nuovo prodotto sul mercato. Volendo in qualche modo far fronte all’iniziativa di un importante concorrente che aveva lanciato una campagna pubblicitaria su dei nuovi tortellini ai gamberi ed ai crostacei, decide di creare un nuovo prodotto di ravioli ripieni di polpa di granchio blu. Si tratta di una specie non autoctona che sta invadendo il mare mediterraneo e pare quindi che più se ne pescano meglio è. Non viene quindi fatta nessuna analisi o studio di costibenefici, né alcuna indagine da come il prodotto avrebbe potuto essere accolto nel mercato. Il nuovo prodotto viene quindi inserito nel mercato e viene diffuso in alcune catene di supermercati che coprono un quinto delle regioni italiane.
L’investimento per l’immissione nel mercato del nuovo prodotto non è trascurabile. Il primo costo che è stato affrontato è quello relativo all’approvigionamento della materia prima (ossia di un quantitativo rilevante di polpa di granchio blu), a cui si aggiungono i costi per la realizzazione di una nuova linea di produzione dedicata al nuovo prodotto con acquisto nuovi macchinari ed assunzione di nuovo personale e infine le spese di confezionamento, imballaggio e distribuzione. Il raviolo, dal punto di vista estetico, si presenta di un colore bluastro e non raccoglie sin da subito molti consensi tra i consumatori finali. Ben presto, tra l’altro, si diffonde la voce che il prodotto non sia particolarmente buono e dicerie popolari finiscono per screditarlo come non naturale e dannoso per la salute.
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