Per il quarto anno consecutivo il 2023 ha visto danni assicurati globali causati dalle catastrofi naturali superiori a 100 miliardi di dollari, ma con un danno economico totale che ha superato i 350 miliardi di dollari: è chiaro che il divario di protezione è sempre presente; tali perdite stanno diventando la norma, non l’eccezione. È quanto emerge dall’ultima Natural Catastrophe Review pubblicata da WTW.
Il report offre una visione degli eventi recenti, delle lezioni apprese e delle prospettive per il futuro. Dall’analisi delle conseguenze del forte maltempo del 2023 negli Stati Uniti, ai dettagli sull’attività degli uragani nell’Atlantico settentrionale in un clima in evoluzione, fino all’analisi di come la siccità del Canale di Panama abbia interrotto il trasporto marittimo globale, la rassegna include i commenti degli esperti di WTW e dei principali ricercatori del WTW Research Network.
Tra i risultati principali:
- Pericoli secondari al centro dell’attenzione: gli impatti economici e sociali dei pericoli secondari sono stati un punto focale per i gestori del rischio nel 2023, dopo un anno dominato da forti tempeste convettive, incendi, siccità e inondazioni.
- Tempeste da record: negli Stati Uniti gli assicuratori hanno registrato l’anno più costoso di sempre per quanto riguarda le tempeste convettive gravi (SCS), con sinistri totali superiori a 50 miliardi di dollari.
- Rivalutazione delle soglie: negli ultimi anni, gli assicuratori hanno considerato le perdite annue di circa 20-30 miliardi di dollari causate dalle tempeste convettive negli Stati Uniti come indicative di un anno difficile. Ma questa soglia dovrebbe ora essere rivalutata dopo i danni senza precedenti registrati nel 2023 e la continua crescita delle esposizioni immobiliari.
Cameron Rye, responsabile della ricerca e dell’innovazione in materia di modellistica di WTW Research Network, ha dichiarato: “In un mondo sempre più plasmato dall’invecchiamento delle infrastrutture, dai cambiamenti climatici e dalla crescita urbana in aree a rischio, ci troviamo ad affrontare disastri che solo pochi anni fa non erano previsti o erano ritenuti improbabili”. Al di là dei danni economici, 2023 ha evidenziato la necessità di un approccio proattivo all’identificazione, alla mitigazione e all’adattamento dei rischi”.