Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nello specifico, ogni soggetto, che abbia stipulato una polizza assicurativa per la copertura dei danni a beni, mobili e immobili, strumentali all’esercizio dell’attività di impresa, può chiedere l’immediata liquidazione del danno subito a causa dell’evento catastrofale, nel limite del 30% del valore stimato da perizia asseverata da tecnico abilitato.La richiesta deve essere inviata all’impresa assicurativa entro novanta giorni dall’evento, anche in deroga ai termini previsti dal contratto. Dal canto suo, l’impresa assicurativa entro e non oltre dieci giorni dalla ricezione della richiesta, può effettuare un sopralluogo per verificare le condizioni dei luoghi e dei beni strumentali, nonché la riconducibilità causale diretta dei danni esistenti agli eventi calamitosi. Se non sorgono contestazioni in merito, l’assicurazione ha cinque giorni per liquidare l’importo richiesto. Allo stesso modo, se l’impresa assicurativa non effettua il sopralluogo deve comunque provvedere alla liquidazione entro venti giorni dalla ricezione della richiesta. Questo procedimento accelerato non pregiudica, aggiunge la norma, le successive «procedure di verifica e liquidazione del danno nella misura prevista dal contratto».Le citate disposizioni si applicano alle polizze stipulate dopo l’entrata in vigore del Ddl ma anche a quelle firmate prima «per le quali non siano decorsi i termini contrattuali per l’invio della denuncia di sinistro». Non risultano valide invece per «le speciali gestioni commissariali per la ricostruzione post-calamità già istituite alla data di entrata in vigore della presente legge».
Un’automobile euro 4, utilizzata con un corretto stile di guida, può inquinare meno di una Euro 6 guidata bruscamente o con la marcia non corretta. A sostenerlo davanti al Parlamento europeo, dati alla mano, è stata UnipolSai (prima assicurazione italiana RcAuto) e la materia, come è facile intuire, è particolarmente calda nei giorni della Cop28 e della Giornata dei trasporti dell’Ue, con Bruxelles pronta ad accelerare sull’uso di classi sempre più evolute: così la circolazione nelle città è spesso limitata ai veicoli appartenenti all’ultimo standard di motore prodotto dalle case automobilistiche, con il blocco di quelli più inquinanti che rischia però di colpire le fasce più deboli della popolazione, che faticano a cambiare auto di frequente.
Quanto sono Esg i ceo di Piazza Affari? La startup Ermes dell’Università La Sapienza, in collaborazione con il proxy advisors Frontis Governance, ha elaborato per la prima volta un’analisi che dà un quadro dettagliato sull’allineamento tra le politiche di remunerazione nel 2022 degli ad delle società del Ftse Mib e le strategie di sostenibilità delle stesse aziende. Su un totale di 40 società quotate al Fese Mib, ben 28 mostrano un allineamento tra Esg Strategy e Esg Pay, ovvero almeno il 50% degli obiettivi Esg strategici sono inclusi nei piani di remunerazione variabile. Di queste 28, 15 società sono identificate come best in class perché, oltre ad avere almeno il 50% degli obiettivi Esg strategici inclusi nei piani di remunerazione variabile, assegnano a questi un peso di almeno il 20% sul totale previsto dal piano della remunerazione variabile.
Il suolo in Italia non gode di buona salute. Secondo il rapporto di Re Soil Foundation (Unibo, Coldiretti, Novamont e Politecnico di Torino), il 47% dei suoli italiani è affetto da problemi come erosione, perdita di sostanza organica, desertificazione, contaminazione da metalli pesanti, salinizzazione. L’80% dei terreni agricoli, pari al 23% del territorio nazionale, è sottoposto a fenomeni erosivi e il 68% ha perso più del 60% del carbonio organico, il 23% presenta livelli eccessivi di azoto e il 7% subisce fenomeni di salinizzazione secondaria.
Un nuovo paradigma per misurare le emissioni di CO2 delle auto private, non più basato sulla classe Euro ma sul comportamento del singolo veicolo. Il guidatore è determinante nella quantità di emissioni prodotte: lo stile di guida, la velocità media, i chilometri percorsi sono variabili in grado di influenzare le emissioni. Il nuovo paradigma è del The Urban Mobility Council (Tumc), il Think Tank nato su iniziativa del Gruppo Unipol, ed è stato presentato ieri a Bruxelles al Parlamento europeo da Matteo Laterza, ad di UnipolSai, e da Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento Elettronica informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. Mettendo a confronto le emissioni di mille veicoli Euro 4 ed Euro 6, i dati delle scatole nere di Unipol mostrano che il 26% degli Euro 4 ha emesso meno CO2 rispetto ad altrettanti Euro 6. «Le scatole nere utilizzate da Unipol per monitorare lo stile di guida dei clienti potrebbero evolvere in scatole verdi con l’obiettivo di contribuire a far consumare e quindi emettere meno», ha commentato Laterza.
Che cosa comporterà il nuovo ambito dell’obbligo assicurativo Rc auto? Da una parte è stato esteso alle aree private, dall’altro è stato limitato al solo uso conforme del veicolo. Lo prevede il decreto legislativo di recepimento della nuova direttiva europea sulla Rc auto (la 2021/2118), approvato dal Consiglio dei ministri il 16 novembre, allineandosi alle regole Ue e toccando, anzitutto, il cardine della disciplina nazionale della materia: l’articolo 122 del Codice delle assicurazioni (Cap). Quel che invece è da approfondire e chiarire è il fatto che, secondo quella stessa disposizione, i veicoli assoggettati all’obbligo sono quelli definiti dall’articolo 1, comma 1, lettera rrr del Cap (per come modificato per effetto della direttiva e dunque anche i veicoli elettrici leggeri che saranno individuati con futuro decreto del Mimit, il ministero delle Imprese) purchè «utilizzati conformemente alla funzione del veicolo in quanto mezzo di trasporto al momento dell’incidente». Cosa deve intendersi per utilizzo del veicolo conforme alla sua funzione di mezzo di trasporto? E quando, viceversa, un incidente può dirsi non coperto perché occorso durante un utilizzo diverso?
Il danno biologico riportato da un pedone caduto su un marciapiede a causa dell’inclinazione di un tombino non va risarcito con i criteri previsti dal Codice delle assicurazioni (Cap, Dlgs 209/2005) per gli incidenti stradali: va fatto riferimento dal diritto comune. Lo ha chiarito la Cassazione, con la sentenza n. 32373 emessa il 22 novembre. In primo grado, attribuita la responsabilità al Comune, per stabilire l’entità del risarcimento il giudice si era basato sulle tabelle di legge previste per i danni di natura micropermanente nel settore delle assicurazioni per la responsabilità civile da circolazione, invece che sulle Tabelle di Milano (elaborate dal Tribunale per tutte le altre fattispecie). Perciò era stato liquidato un importo inferiore rispetto a quello ottenibile in base a queste ultime.
Accade talora, nel diritto d’impresa, che innovazioni normative potenzialmente «disruptive» giungano «senza che nessuno la veda arrivare». E, dunque, senza preventiva attenzione e successiva consapevolezza imprenditoriale. L’episodio più recente – ed eclatante – è la rivoluzionaria quanto ancora misconosciuta legge di attuazione della direttiva Ue che dal 25 giugno introduce l’«azione rappresentativa a tutela degli interessi collettivi dei consumatori». La quale, tutelando non solo diritti azionabili dai singoli ma (e soprattutto) meri interessi collettivi non individualmente tutelati, legittima ad agire in giudizio associazioni consumeristiche anche straniere (purché dell’Ue), sia apre alla third-party litigation funding (finanziamento speculativo della lite), e accorda al giudice ordinario poteri molto incidenti: quelli di imporre provvedimenti inibitori, ma anche misure «correttive» molto invasive, e altresì condanne risarcitorie.
L’Ivass comunica di avere ordinato l’oscuramento dei seguenti 4 siti web che offrono abusivamente servizi assicurativi: -www.assi-carboni.it; -www.auri-assicurazioni.com; -www.marchiassicura.it; -amicobroker.info. Gli ordini di cessazione dell’attività abusiva sono pubblicati nella sezione «Difendiamoci dalle truffe» del sito dell’Ivass che raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via Internet, telefono o messaggistica veloce, soprattutto se relative a polizze r.c. auto di durata temporanea.
Softbank Corp ha acquistato per circa 473 milioni di euro una partecipazione del 51% in Cubic Telecom, società con sede a Dublino che opera nel settore dei veicoli definiti dal software, ovvero i veicoli del futuro. Il ramo giapponese delle telecomunicazioni del colosso degli investimenti tecnologici Software Group (che opera attraverso il veicolo di investimento Vision Fund) e Cubic Telecom «formeranno una partnership strategica globale per aprire la strada al futuro dei veicoli connessi definiti dal software», hanno dichiarato le due società. L’operazione dà a Cubic Telecom una valutazione di oltre 900 milioni di euro.