Dal Nord Italia l’inviato speciale Ugo Ottavian

Le basi di un fenomeno

Grosso modo nel Bel Paese le cose stanno così:

  • La tassazione fra diretta ed indiretta assorbe quasi la metà del reddito degli italiani
  • Nel 2022 in Italia si sono contati in totale circa 25 milioni di occupati
  • Circa 18,1 milioni pari al 72% del totale, sono lavoratori dipendenti
  • Gli altri, cioè 6,9 milioni di persone sono lavoratori indipendenti.

La sanità pubblica in Italia, il cosiddetto Welfare State è stata voluta con un patto sociale. La nascita del Servizio Sanitario Nazionale è datata il 24 dicembre 1978 e muove i suoi primi passi con la legge di riforma sanitaria n. 833, è questo lo strumento che introduce il modello universale di tutela della salute.

Lo Stato, quindi i nostri rappresentanti, hanno riorganizzato il precedente sistema mutualistico e forti dei contributi delle casse delle categorie e dei lavoratori dipendenti, hanno gestito la transizione verso, almeno in teoria, una sanità pubblica, per tutti, efficiente e rapida.

Chi ha lavorato all’interno delle compagnie di assicurazione, come il vostro inviato speciale che scrive queste righe, ricorda benissimo quanto fossero “d’elite” le coperture del ramo malattie in quell’epoca, proprio perché tutti si rivolgevano alla sanità pubblica.

Complici molti fattori però, le cose sono ora notevolmente cambiate.

Spenti negli anni ’70 gli echi del boom economico italiano, inaugurata nel 2000 l’Europa dell’Euro, con le sue direttive sovranazionali, ci siamo inseriti in un progetto di “Globalizzazione” più subìto che guidato ed i vari piani nazionali sono rimasti piani di sviluppo solo a parole.

Dalla Sanità pubblica ai Centri di Medicina

Non ce ne siamo accorti in tempo, ma la grande corsa stava finendo. L’economia italiana negli ultimi 30 anni si è riformata poco e niente e le conseguenze si stanno vedendo nei mutamenti sociali e nella vita delle persone. Complici soprattutto gli stipendi bassi e l’informatizzazione dei processi lavorativi, si sono venuti a creare grandi fenomeni di cambiamento. Se una volta i detti popolari dicevano che ”non esistono più le mezze stagioni”, oggi si può tranquillamente dire che “non esiste più la classe media”. Frutto della transizione verso “Industria 4.0” e oltre, il cambiamento della società ha dovuto, “ob torto collo” adeguarsi.

Gli italiani non si sposano più e non fanno più figli, i giovani cervelli che tanto sono costati alle famiglie sono diventati medici o ingegneri, ma vanno a lavorare all’estero.

Aggiungi a questo una spesa pubblica   esagerata ed un impoverimento reale della popolazione e prova a riguardare la situazione attraverso questa lente di ingrandimento.

Un primo macrofenomeno balza subito all’occhio, le nuove strutture sanitarie private hanno aggregato tutti i medici fuoriusciti dal “Pubblico” nei “Centri di Medicina”. E qui, contro pagamento immediato della prestazione, le visite e le prestazioni sanitarie sono molto più rapide.

Gli esiti del cambiamento

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