Sono giorni di attesa e di speranza per il nostro S.S.N., con il nuovo governo chiamato a decidere quante risorse assegnare al settore della sanità per i prossimi anni
di Francesco Sottile
Se per il ministro Orazio Schillaci il quadro è chiaro, con un fabbisogno di circa 4 miliardi di euro, per Nino Caltabellotta – medico e presidente della Fondazione GIMBE – il problema principale non è stabilire quante risorse destinare al nostro Servizio Sanitario Nazionale, quanto piuttosto “avere un piano, perché la sanità ha bisogno di un rilancio progressivo del finanziamento pubblico”. Secondo il Dott. Cartabellotta, infatti, considerato che la spesa sanitaria pubblica pro – capite in Italia è sotto la media dei Paesi OCE di circa 13 miliardi di euro e che meno dell’Italia spendono solo i paesi dell’Europa dell’Est e del Sud (Spagna, Portogallo e Grecia), l’aspetto più urgente è quello di “prevedere un piano di rifinanziamento pluriennale per allinearvi al 2030 all’interno almeno alla media dei paesi UE. Al tempo stesso occorrerà disegnare un nuovo modello di assistenza sanitaria e prevedere coraggiose riforme”.
Un pensiero va anche alla grande carenza di infermieri: “i posti disponibili del corso di laurea non vengono nemmeno coperti tutti, mentre la riorganizzazione dell’assistenza territoriale con il Pnrr affida un ruolo chiave all’infermiere di famiglia”.
CONTENUTO A PAGAMENTOIl contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati a Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante
© Riproduzione riservata