Alla fine del I trimestre 2023 i premi totali del settore danni erano pari a 11,2 mld, in aumento dell’11,0%rispetto alla fine del I trimestre del 2022, quando il settore registrava una crescita del 5,1%.
In questo modo la raccolta premi supera per la prima volta gli 11 miliardi alla fine dei primi tre mesi dell’anno.
L’aumento del totale dei premi danni rilevato alla fine del mese di marzo 2023 è ascrivibile, secondo ANIA, che ha pubblicato la statistica, soprattutto allo sviluppo del settore Non-Auto che registra una variazione positiva di circa il 14%; in crescita (+6,8%) i premi del settore Auto per effetto soprattutto dell’aumento dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri (+15,8%) e in modo ridotto anche del ramo R.C. Auto che ha registrato un incremento dei premi pari al 4,1%.
Relativamente alla totalità delle imprese italiane, rappresentanze di imprese UE ed extra UE, i premi rilevati alla fine del I trimestre 2023 sono stati pari a 11.168 mln, in aumento dell’11,0% rispetto alla fine del I trimestre del 2022 quando i premi contabilizzati
erano stati pari a 10.046 mln e crescevano del 5,1% su base annua. In particolare, le compagnie nazionali ed extra europee sono cresciute dell’8,9% mentre le rappresentanze di imprese europee hanno registrato una crescita significativa pari al 23%.
L’aumento su base annua – precisa ANIA – è la conseguenza di:
- un incremento del 6,8% nel settore Auto che fa seguito al lieve aumento dello 0,7% che si registrava alla fine del 2022;
- una crescita sostenuta negli altri rami danni, i cui premi hanno segnato una variazione del +13,8%, in deciso aumento rispetto a quanto rilevato a dicembre 2022 (+9,7%).
La raccolta nel comparto auto
Nel comparto Auto alla fine del mese di marzo si è rilevato un incremento dei premi del 4,1% e si è confermato l’andamento positivo (+15,8%) del ramo Corpi veicoli terrestri. L’aumento dei premi del ramo R.C. Auto è l’effetto combinato di un incremento dei premi medi che in base alle stime associative aumentano nel primo trimestre del 2023 del 3,0% e di un aumento del parco di veicoli assicurati dell’1,4%. L’aumento del premio medio è coerente con quanto viene rilevato dall’ISTAT anche se in questo caso i valori sono assimilabili ai cosiddetti prezzi di listino e non corrispondono ai premi effettivamente pagati dagli assicurati. Nei primi tre mesi del 2023 la variazione media dell’ISTAT a 12 mesi relativa ai premi R.C. Auto risultava in aumento e pari a +1,1%. Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con 1.093 mln di raccolta premi a fine marzo 2023, è cresciuto di quasi il 16% rispetto all’anno precedente, in modo più sostenuto rispetto a quanto rilevato alla fine 2022 (+6,9%), anche grazie alla ripresa delle nuove immatricolazioni registrata nei primi tre mesi del 2023 (+22,1%).
Gli altri rami danni
Gli altri rami danni sono stati positivamente influenzati dal recupero della produzione nazionale e da una forte espansione dei consumi delle famiglie. La crescita complessiva di questo comparto è stata del 13,8% (era +9,7% alla fine di dicembre 2022).
Hanno contribuito alla crescita tutti i rami assicurativi: in modo particolare il ramo Malattia e il ramo R.C. Generale che, con un volume premi rispettivamente di circa 1,2 mld e 1,6 mld sono cresciuti rispettivamente del 21,2% e del 19,8%; il ramo Infortuni con 1,1 mld cresce del 6,5%, il ramo Incendio con circa 0,8 mld del 14,3% e infine il ramo Altri danni ai beni con una crescita del 9,3% e un volume di poco meno di 1 mld.
Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni non auto, si evidenzia la crescita dei rami corpi veicoli aerei (+58,2%) e merci trasportate (+29,1%). Crescono mediamente dell’8%-9% i rami Perdite pecuniarie, Tutela legale e Assistenza.
La raccolta delle rappresentanze
Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nel corso del 2023 hanno contabilizzato premi per 1,9 miliardi, in aumento del 23,1% rispetto a quanto rilevato nel 2022.
Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 16,8%; in particolare, nel settore Auto il peso è stato dell’8% mentre negli altri rami danni di oltre il 22%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%: Merci trasportate (42,9%), R.C. aeromobili (46,0%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese arriva a oltre l’86%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel Malattia (5,3%), nella R.C. Auto (7,6%) e nei Corpi veicoli terrestri (9,4%).
La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 23,9% (era +47% a fine 2022). Sono cresciuti sia i premi della R.C. Auto (+22,2%) sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri che si sono incrementati del 28,2%. I premi del comparto non auto sono aumentati di quasi il 23%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un terzo del totale settore (circa 600 milioni), ha registrato alla fine del mese di marzo 2023 un aumento di circa il 35%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 150 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (164 mln, +12,2%), del ramo Altri danni ai beni (160 mln, +18,3%) e del ramo Credito (196 mln, +14,5%).
Analisi di dettaglio per canale distributivo e ramo
La principale forma di intermediazione in termini di market share rimane il canale agenziale (69,9%), in calo rispetto a quanto rilevato alla fine del mese di marzo 2022 (72,0%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (90,3%), R.C. Auto (84,2%), Altri danni ai beni (79,7%), R.C. Generale (77,9%), Cauzione (78,5%), Tutela legale (75,4%) e Assistenza (71,4%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (9,6%), Corpi veicoli marittimi (11,1%) e R.C. Aeromobili (23,0%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 90,1%, 88,5%, 76,4%.
I broker rappresentano il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 10,6%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (52,8%), Corpi veicoli ferroviari (60,7%), Credito (30,0%), Cauzione (20,1%). Ania sottolina, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2022, in 23,4 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il primo trimestre 2023, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 46,5% mentre quella dei broker salirebbe a 34,0%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 9,6% (8,6% alla fine 2022), continuano a rappresentare un canale di distribuzione in crescita (alla fine di settembre 2022 erano diventati per la prima volta, e solo per quel periodo, il secondo canale di distribuzione del settore danni); sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (32,4%), Credito (24,8%) e Infortuni (20,9%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (16,1%), Incendio (13,5%), Assistenza (13,6%) e Tutela legale (13,4%).
La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine marzo 2023 registra un’incidenza del 9,5% (9,2% a marzo 2022). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesano per il 5,8% (5,3% un anno prima), mentre per il 3,1% il canale internet (come a marzo 2022); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta in lieve aumento e pari all’1,4%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,9% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,2%), la Tutela legale (1,5%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,3%).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 43,1%e a 47,9%. In particolare, nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con una quota del 73,5%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (55,0%). Gli sportelli bancari sono il terzo canale di vendita con una quota del 4,4% (3,6% nel settore auto e 4,5% nei restanti rami). Risulta nel complesso pari a 3,6% la quota della vendita diretta.