Insurance Europe ha pubblicato un documento di sintesi sul quadro legislativo della Direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD), in vista della pubblicazione della prossima relazione dell’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) sull’applicazione della IDD.
Nel complesso, la IDD sta funzionando bene ed è riuscita ad aumentare la protezione dei consumatori attraverso regole di condotta forti ed efficaci per la vendita di tutti i prodotti assicurativi. L’armonizzazione minima e l’approccio basato sui principi adottato nella IDD consentono di applicare le regole in modo appropriato a livello nazionale e tengono conto della struttura del mercato locale e delle aspettative dei consumatori.
Il documento di sintesi presenta alcuni commenti relativi all’applicazione pratica della IDD, che devono essere considerati nel contesto di un testo legislativo altrimenti solido:
- La IDD è una normativa incentrata sul consumatore. Pertanto, la sua applicazione ad altri contesti, come la riassicurazione, i contratti business to business o commerciali, è eccessivamente onerosa e non necessaria. Per un’applicazione proporzionata delle norme, sono necessari meno requisiti per i clienti che richiedono meno protezione.
- La IDD deve essere resa più digitale e tecnologicamente neutrale per preservare l’innovazione e la concorrenza e per facilitare la comunicazione digitale per un viaggio agevole dei consumatori. Ad esempio, le regole attuali richiedono di default una documentazione cartacea, il che rende difficile per gli assicuratori rispondere alle aspettative sempre più digitali dei consumatori.
- L’applicazione delle nuove norme IDD sulla sostenibilità e dei nuovi requisiti UE in materia di informativa sulla sostenibilità è stata particolarmente impegnativa per il settore. A queste difficoltà si sono aggiunte le diverse definizioni e scadenze stabilite dai legislatori europei e la limitata disponibilità di dati che ostacola la capacità degli assicuratori di offrire prodotti sostenibili. Sebbene sia ancora troppo presto per valutare l’impatto complessivo, è già chiaro che la terminologia utilizzata nella legislazione europea è di difficile comprensione per i consumatori.