GIURISPRUDENZA

Autore: Ginevra Begani e Matteo Schiavone
ASSINEWS 352 – maggio 2023

La Corte di Cassazione – sezione III civile, con la sentenza n. 6386 depositata in data 03 marzo 2023, è intervenuta in materia di infezioni nosocomiali (infezioni contratte nel corso del ricovero a causa di batteri presenti all’interno della struttura sanitaria), ribadendo l’orientamento dei giudici di legittimità sia a proposito della natura della responsabilità che il paziente, da un lato, ed i prossimi congiunti di quest’ultimo in caso di suo decesso, dall’altro lato, possono invocare a fondamento delle proprie domande di risarcimento, sia a proposito dei rispettivi oneri probatori, descrivendo, in particolare, il contenuto della “prova liberatoria” che deve offrire l’ospedale.

La Suprema Corte, esaminando un caso concreto avente ad oggetto il decesso di un paziente a seguito di una infezione da “staphiloccoccus aureus” manifestatasi all’indomani delle dimissioni dall’ospedale, ha chiarito, innanzitutto, la differenza della responsabilità che la vittima sopravvissuta all’infezione può porre a fondamento della pretesa risarcitoria azionata nei confronti della struttura sanitaria, rispetto a quella che possono far valere i prossimi congiunti del paziente deceduto.
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