IL PARLAMENTO EUROPEO: LE ESPOSIZIONI SONO RISCHIOSE, SÌ AD ALTE RICHIESTE DI CAPITALE
di Francesco Ninfole
Le banche Ue dovranno mettere da parte una quantità rilevante di capitale se vorranno avere cripto-asset come i bitcoin. Le esposizioni verso le cripto saranno considerate rischiose e perciò avranno una ponderazione patrimoniale elevata (1.250%). Ciò vuol dire, secondo le norme prudenziali, che le banche dovranno conservare come capitale circa lo stesso ammontare di quanto detenuto in criptoattività. Inoltre gli istituti dovranno pubblicare molte più informazioni sulle cripto, a cominciare dalle esposizioni dirette e indirette. È quanto emerge dal testo del Parlamento Ue, pubblicato nei giorni scorsi, sul pacchetto di regole bancarie note come Basilea 3. Le norme per le banche europee (che saranno approvate, salvo sorprese, in via definitiva dal trilogo Commissione-Consiglio-Parlamento Ue entro fine anno) entreranno così in vigore prima di quelle internazionali sulle cripto, che invece saranno valide da gennaio 2025, come definito in una disciplina separata dal Comitato di Basilea (si veda MF-Milano Finanza del 22 dicembre).
Il Parlamento Ue vuole che le banche abbiano risorse adeguate per affrontare eventuali crisi di cripto-attività come quelle osservate negli ultimi mesi. «Il rapido aumento dell’attività dei mercati sui cripto-asset e il coinvolgimento potenzialmente crescente degli istituti dovrebbero essere riflessi in modo approfondito nel quadro prudenziale dell’Unione al fine di mitigare adeguatamente i rischi di questi strumenti per la stabilità finanziaria degli istituti», è scritto nel rapporto approvato dal Parlamento Ue (relatore il socialista Jonas Fernandez). «Ciò è ancora più urgente alla luce dei recenti sviluppi negativi nei mercati delle cripto-attività. Le norme prudenziali in vigore non sono state concepite per cogliere adeguatamente i rischi». Da qui l’accelerazione Ue sulle cripto. La Commissione dovrà comunque presentare una proposta legislativa entro metà 2023 per varare la normativa internazionale del Comitato di Basilea che partirà nel 2025. Nel frattempo fino a fine 2024 le banche dovranno applicare una ponderazione sulle esposizioni cripto del 1250%.
Per il momento le banche non hanno investito in modo significativo nelle cripto, che invece si sono diffuse in modo più ampio tra i piccoli risparmiatori. Gli istituti sembrano più consapevoli del retail dei rischi, ancor prima ancora dell’arrivo della regolamentazione. In un sondaggio del Comitato di Basilea su 19 banche erano emerse esposizioni per 9,4 miliardi, pari allo 0,14% del totale. Il livello scende allo 0,01% su un campione più ampio. Grazie alla bassa esposizione le crisi delle cripto non hanno avuto impatto rilevante sulle banche né hanno provocato il contagio che si era verificato sui derivati. In ogni caso le autorità vogliono che i rischi delle cripto-attività, il cui valore può precipitare o persino annullarsi in poco tempo, siano riflessi nella normativa bancaria.
Le regole del Comitato di Basilea fanno maggiori differenziazioni rispetto a quelle Ue sulle tipologie di cripto. La stretta internazionale riguarda in particolare il cosiddetto «secondo gruppo» di cripto-attività, quelle che non hanno «efficaci meccanismi di stabilizzazione». Il gruppo 2 include perciò le cripto-attività che gli esperti definiscono «unbacked», cioè quelle che non si basano per il valore su alcun asset sottostante ma soltanto sulla dinamica dell’offerta e della domanda, come avviene per esempio per il bitcoin. Per le banche che hanno cripto del gruppo 2 è previsto un limite al possesso pari all’1% del capitale Tier 1. Per le esposizioni oltre questa soglia è previsto un forte aggravio patrimoniale fino a quando la banca non si rimette in regola. Se l’esposizione della banca supera anche il 2% del Tier 1, allora il regime patrimoniale più severo si applica all’intera posizione, quindi anche per la parte sotto l’1%. Il meccanismo definito è una via di mezzo tra la soglia dell’1% inizialmente proposta dal Comitato di Basilea e il 5% desiderato dalle banche. (riproduzione riservata)
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