di Silvia Valente
Gli italiani sono sempre più interessati e attenti al mondo delle criptovalute. Ormai quasi la totalità della popolazione ha sentito quantomeno parlare delle monete virtuali (91%) ed è cresciuta la percentuale degli italiani che le conoscono, raggiungendo il 42% (+3%). Ma soprattutto il 30% degli italiani ha investito in cripto e di questi l’81% ha intenzione di continuare a farlo nel 2023. E nondimeno il 35% degli italiani che ancora non si sono addentrati nella dimensione cripto prevede di farlo in futuro. Questa la fotografia scattata dall’Organismo Agenti e Mediatori (Oam).
L’italiano che investe in valute virtuali è tendenzialmente uomo (63% dei casi), vive nel Nord e nel Sud Italia e percepisce un reddito compreso tra i 10.000 euro e i 39.999 euro (54%). Non a caso l’ammontare dell’investimento non supera i 10mila euro nel 59% dei casi e non va oltre i 40mila euro nell’84%.
Inoltre, rileva l’Oam, chi acquista cripto in Italia ha un livello di istruzione medio alto come anche un buon grado di alfabetizzazione finanziaria. Tanto che un italiano su tre ha investito in modalità fai da te, prediligendo nettamente il Bitcoin (59%) seguito con distacco da Ethereum (23%).
Gli italiani scelgono di investire in cripto in particolar modo per diversificare il proprio portafoglio nel 55% dei casi e per conseguire alti rendimenti nel 40%.
D’altro canto, chi non ha acquistato le valute virtuali è frenato soprattutto dalla percezione di non avere le conoscenze necessarie per farlo (44%) e dell’alto rischio dell’investimento, indipendentemente dal rendimento atteso (42%). Se si parla poi di basso e medio livello di rischio gli intervistati preoccupati raggiungono il 58%. Anche perché il 61% è consapevole che il valore di una criptovaluta potrebbe crollare anche dell’80% nell’arco di pochi giorni, precisa l’istituto presieduto da Francesco Alfonso. Resta però quasi un 30% degli intervistati che non ha investito nel mondo cripto perché non ha a disposizione fondi da dedicarvi.
Che futuro aspetta dunque le valute virtuali? Il campione sentito dall’Oam si spacca a metà. Il 40% dei rispondenti ritiene che l’utilizzo delle criptovalute supererà quello delle monete a corso legale mentre il 53% resta ancorato alle valute tradizionali a causa soprattutto dell’alta volatilità di tali asset. (riproduzione riservata)
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