PRESENTATO IL PIANO DA 1,2 MILIARDI DI INVESTIMENTI, DI CUI 800 MILIONI DAL PNRR
di Anna Messia
Un valore generato in sei anni di 380 milioni, più di 1 miliardo di euro di impatto sul pil nel periodo di investimento 2022-2026 e di operatività degli uffici postali fino al 2031, 18.600 posti di lavoro creati e 32 milioni generati dalla riduzione di emissioni inquinanti. Sono gli obiettivi a cui punta progetto Polis di Poste Italiane presentanto ieri dal gruppo guidato da Matteo Del Fante davanti alle più alte cariche dello Stato. L’intenzione è trasformare 7 mila dei 13 mila uffici postali del gruppo, per offrire ai cittadini i servizi della pubblica amministrazione (dal passaporto al casellario giudiziario, dal duplicato della patente all’Isee) nei piccoli comuni con meno di 15 mila abitanti. Ma anche spazi di co-working, tanto da fare di Poste Italiane il primo operatore del Paese, colonnine elettriche e impianti fotovoltaici con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di cui 800 milioni finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e 400 milioni direttamente da Poste Italiane. In pratica il gruppo guidato da Del Fante investirà 1 euro ogni 2 finanziati. L’obiettivo ambizioso è contrastare lo spopolamento subito negli ultimi anni da territori con meno di 15 mila abitanti, che rappresentano l’80% del Paese abitati da 16 milioni di persone, 5 mila sindaci presenti ieri all’evento di presentazione: al momento sono stati completati i lavori in 40 uffici postali e avviati in altri 230, che diventeranno 1.500 entro fine anno.
Se i vecchi piani di Poste Italiane prevedevano la chiusura degli uffici più piccoli con l’arrivo di Del Fante i piani sono stati rivisti, investendo proprio sul mantenimento della presenza capillare, ha ricordato ieri il manager sottolienato che il gruppo è un’azienda di mercato quotata, ma ha anche «un ruolo nel Sistema Paese, capace di coniugare i diversi tipi di business con la nostra funzione sociale nei territori e nelle comunità». Del Fante, il cui incarico scade a maggio prossimo con l’intero consiglio di amministrazione, ha ricordato i numeri degli ultimi 5 anni di Poste Italiane: ricavi in aumento da 10,5 a 11,6 miliardi, investimenti annui in crescita da 450 a 800 milioni e margine operativo più che raddoppiato, da 1,1 miliardi a 2,3 miliardi, oltre all’ingresso in nuovi mercati, come quello dei contratti luce e gas che da febbraio, come anticipato da MF-DowJones, saranno offerti in tutti gli uffici postali. Con il progetto Polis verrà consentito «l’accesso a servizi di connessione Internet ma anche opportunità di networking, incontro, collaborazione e smart working, ancora più utile in questo momento di storica ridefinizione dei modi e dei luoghi di lavoro», ha detto la presidente di Poste Maria Bianca Farina aprendo l’evento. E la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha aggiunto che l’intenzione «è unire l’Italia, ricucire il tessuto fra città più grandi e piccole, garantire a tutti i cittadini lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, senza territori e servizi di serie A e B» e riguardo a Polis ha aggiunto, si tratta di «modello di collaborazione a 360 gradi tra un’azienda strategica e l’amministrazione centrale e locale dello Stato, un modello di inclusione e innovazione sociale per l’Europa», con l’Italia che «può ancora essere un modello che gli altri copiano». Standing ovation per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che definito il progetto importante sia come tappa del Pnrr sia come risposta alle esigenze del Paese perché dà la possibilità ai cittadini di usufruire di servizi altrimenti difficili da raggiungere. Citando il film «Le notti bianche del postino» di Andrey Konchalovski in cui il portalettere recando ogni giorno la posta sotto il circolo polare artico garantisce il suo collegamento con il mondo, Mattarella ha affermato: «il mondo è cambiato ma la vocazione di Poste italiane di tenere connessa l’Italia si conferma». Mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottilineato il valore più profondo di azienda pubblica, ovvero non solo valore economico dell’impresa, ma anche valenza sociale. (riproduzione riservata)
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