E’ IN ARRIVO IL PIANO DI GESTIONE PER IL 2023. VALE 575 MLN L’ANNO, IL DOPPIO RISPETTO AL PASSATO
di Luigi Chiarello
Tutto pronto per la pubblicazione del piano di gestione rischi in agricoltura per il 2023, manca solo il via libera dalla conferenza Stato-Regioni e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il pacchetto di sostegno vale quasi 2,9 mld di euro per il quinquennio 2023/27; quindi, prevede una spesa annuale di 575 mln di euro: circa il doppio rispetto alla dotazione media disponibile dal 2014 al 2022.
L’Italia ha deciso di puntare sugli strumenti di gestione del rischio, con particolare riferimento alle coperture acquisite dagli agricoltori in via preventiva, così da ottenere un indennizzo a copertura dei danni, nel caso si verifichino effetti avversi di natura climatica, fitosanitaria, epizootica e di mercato.
Il piano strategico della Pac per il 2023/27, approvato dalla commissione europea il due dicembre scorso, prevede quattro diversi interventi: tre sono in continuità col periodo di programmazione precedente (assicurazioni agevolate, fondi di mutualizzazione, fondi per la stabilizzazione del reddito settoriale), uno è innovativo per l’intera Unione europea.
Si tratta del Fondo mutualistico nazionale sulle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina): sarà attuato in Italia per la prima volta dal 2023, a favore di tutti gli agricoltori beneficiari di pagamenti diretti. In pratica, è una sorta di mutuo soccorso che scatta allorquando si verifichino fenomeni climatici avversi di portata generalizzata e che in genere provocano danni piuttosto ingenti.
Il ministero dell’agricoltura ha deciso di attivare questo strumento per assicurare un livello di copertura standard a tutti gli agricoltori, superando l’attuale sistema di polizze assicurative che ha forte concentrazione nel nord del paese e per settori (ortofrutta e vite in primis).
Il piano di gestione dei rischi in agricoltura 2023 contiene tutte le informazioni necessarie per gli agricoltori, le compagnie assicurative, i consorzi di difesa e gli altri operatori interessati per utilizzare i quattro interventi di gestione del rischio.
Per quanto riguarda le polizze agevolate non ci sono sostanziali novità rispetto al 2022, fatta eccezione per le disposizioni relative alle polizze indicizzate o index based, la cui caratteristica fondamentale è la modalità di identificazione e quantificazione del danno che non avviene attraverso l’intervento dei periti in campo, ma tramite la misura di un indice biologico e/o meteorologico e l’utilizzo di modelli matematici.
La vera novità per le assicurazioni agevolate è legata all’introduzione del fondo mutualistico catastrofale, in quanto parte dei danni altrimenti sostenuti dalle compagnie assicurative, verrà coperta dall’intervento del fondo stesso. Tutto ciò dovrebbe comportare conseguenze sul mercato assicurativo e sul valore dei premi richiesti agli agricoltori.
Nel 2023, lo strumento di stabilizzazione del reddito settoriale può essere utilizzato per nove settori produttivi: gli stessi previsti per il 2022. Le domande per l’adesione alla copertura mutualistica devono essere sottoscritte dagli agricoltori entro il 30 giugno prossimo, fatta salva la possibilità di eventuali proroghe, qualora se ne rilevasse la necessità.
Il decreto in via di approvazione svela alcuni elementi relativi al funzionamento del Fondo catastrofale. Per aver diritto agli indennizzi, occorre superare una soglia minima di danno del 20% della produzione media annua dell’agricoltore. Sono beneficiari dell’intervento: imprenditori agricoli iscritti nel registro imprese, percettori di pagamenti diretti, agricoltori in attività e titolari del fascicolo aziendale. I risarcimenti coprono i costi variabili di produzione sostenuti per ottenere la coltura oggetto di danno e sono corrisposti a seguito della denuncia di sinistro presentata dall’agricoltore.
Fonte: