Ivass ha pubblicato il Quaderno n. 25 Sul calcolo del danno patrimoniale da
perdita di capacità lavorativa: aspetti attuariali e applicativi, a cura di Riccardo Cesari.
La serie Quaderni intende promuovere la diffusione di studi e contributi originali sui temi assicurativi al fine di suscitare commenti critici e suggerimenti.
Sia l’Amministrazione giudiziaria che la conciliazione extra-giudiziale sono spesso chiamate a valutare l’equo risarcimento per il danno patrimoniale (danno futuro) derivante dalla perdita totale o parziale della capacità lavorativa e in generale della capacità di guadagno di una persona (lucro cessante) a seguito di un evento avverso determinato da un soggetto terzo.
Finora i due punti di riferimento disponibili per la determinazione dei risarcimenti sono stati la tabella di cui al R.D. 9 ottobre 1922 n. 1403 (“Tabella del 1922”) contenete il valore di una rendita unitaria immediata vitalizia mensile anticipata e la più recente tabella di cui al Quaderno n.41/1990 del Consiglio Superiore della Magistratura pp. 127-130 (“Tabella del CSM” o “Tabella di Genova”).
La Tabella del 1922, alla luce anche dell’intero secolo trascorso dalla sua pubblicazione, presenta diversi problemi: copre le età 12-80 anni, utilizza le tavole di sopravvivenza e mortalità del 1901-1912, adotta un tasso tecnico del 4.5%, non distingue tra maschi e femmine.
La Tabella del CSM, d’altra parte, pur distinguendo tra maschi e femmine e includendo una
rivalutazione (inflazione) al 3% annuo della rendita vitalizia, si riferisce alle tavole di mortalità ISTAT del 1981, include un tasso d’interesse legale del 5% e un tasso tecnico del 2%.
Entrambe le tavole sono dunque soggette all’obsolescenza indotta sia dalla veloce dinamica delle condizioni di mercato (tassi d’interesse, tassi d’inflazione) sia dalla più lenta ma inesorabile evoluzione della mortalità.
In questo Quaderno l’Istituto di Vigilanza vuole fornire una impostazione semplice
e sufficientemente rigorosa per la definizione di una tabella di riferimento per la determinazione del risarcimento del danno da perdita di capacità lavorativa, indicando anche le variabili e le relative fonti informative necessarie per il suo aggiornamento “in tempo reale”.
Le indicazioni fornite potranno essere utilizzate per la costruzione pratica di una tabella che possa, ad un tempo, essere di riferimento comune per tutta la giurisprudenza nazionale e possa costituire una soluzione praticabile per la determinazione di un risarcimento tanto equo quanto prevedibile, con beneficio di tutto il sistema previdenziale-assicurativo: imprese, danneggiati, operatori di giustizia.
Secondo Cesari il problema della determinazione del risarcimento del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa può trovare una soluzione semplice, facilmente implementabile e metodologicamente corretta facendo ricorso ai principi della finanza attuariale.
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