Aumentano tra i riassicuratori di tutto il mondo le preoccupazioni legate agli effetti dei cambiamenti climatici sui propri modelli di business. E nonostante la continua crescita dei danni provocati dai sempre più frequenti e intensi eventi catastrofali, soprattutto i cosiddetti “secondari” che comprendono le inondazioni, Christian Mumenthaler, Ceo di Swiss Re, il secondo riassicuratore più grande al mondo dopo Munich Re, ritiene che le catastrofi naturali siano ancora assicurabili.
In un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt alla vigilia del tradizionale Rendez-Vous de Septembre (RVS) di Monte Carlo (in svolgimento dal 10 al 14 settembre in presenza dopo due anni), Mumenthaler ha spiegato che i costi delle coperture assicurative sono destinati a crescere, in considerazione dell’aumento di eventi catastrofali che sono la conseguenza più evidente dei cambiamenti climatici in corso. “Per mantenere una stabilità economica sul lungo periodo, i ricavi devono essere adeguati e quindi non c’è altra scelta se non aumentare i prezzi”.
Mumenthaler ha aggiunto che nel 2022 i riassicuratori hanno apportato aumenti significativi dei tassi nella fase di rinnovo dei contratti, “ma la crescita dell’inflazione ha eroso in larga parte questi aumenti”. Il Ceo di Swiss Re ha ribadito che l’inflazione continuerà a essere un argomento caldo nei prossimi mesi per via delle conseguenze negative che presenta nel breve periodo per gli assicuratori, risentendo delle turbolenze dei mercati finanziari.
Il Ceo di Swiss Re ha inoltre precisato che i contratti riassicurativi di luglio sono stati rinnovati con un incremento medio dei prezzi del 12%. Infine, Mumenthaler ha confermato che, nel prossimo futuro, non saranno riassicurate le centrali a carbone da parte di Swiss Re, nonostante l’attuale mancanza di gas. Per il Ceo di Swiss Re ci sono disponibilità finanziarie sufficienti per investire nelle energie rinnovabili, ma occorre abbreviare i tempi lunghi delle procedure autorizzative.