Marsh McLennan ha rilasciato l’aggiornamento del suo Flood Risk Index 2.0, che avverte come le inondazioni siano tra i disastri naturali quello più pervasivo, nonostante il rischio sia regolarmente sottovalutato.
Una situazione destinata a peggiorare secondo Marsh, a causa delle conseguenze del climate change e dei trend economici e demografici, Fattori che contribuiranno ad alzare le perdite economiche in occasione dei fenomeni alluvionali.
Il Flood Risk Index 2.0 di Marsh McLennan evidenzia la necessità di adottare urgentemente misure idonee a ridurre il rischio alluvione e sostenere i governi e le organizzazioni internazionali a valutare meglio il loro grado di esposizione e vulnerabilità a questa tipologia di rischio.
Il report di Marsh include indici di rischio per 180 Paesi che tengono conto delle condizioni odierne e degli scenari di riscaldamento del pianeta di 1,5°C, 2°C e 3,5°C. L’indice mostra che un riscaldamento di 3,5°C porterebbe a un drammatico aumento del rischio di inondazioni a livello globale, ma pur contenendo l’aumento delle temperature medie a 1,5 o 2°C la minaccia peggiorerebbe in maniera sostanziale.
Il Flood Risk Index 2.0 evidenzia anche alcuni dei rischi specifici che corrono i singoli paesi del mondo. In Australia, il 30% della popolazione e il 28% delle attività economiche sono a rischio in base alle condizioni attuali. Percentuali di rischio che aumenterebbero rispettivamente al 49% e al 52% in condizioni di innalzamento delle temperature di 2°C.
Spostandosi in Germania, attualmente il rischio inondazione riguarda il 6% della popolazione e il 6% del patrimonio economico, mentre in uno scenario di riscaldamento di 2°C, il rischio riguarderebbe il 16% delle persone e il 17% del patrimonio economico.
In uno scenario di riscaldamento di 2°C, l’India sarebbe il paese del G20 con il più elevato indice di rischio inondazione.
In conclusione, l’aumento del rischio inondazioni causato dal climate change minaccia la prosperità e il benessere in numerosi paesi del mondo e richiede una risposta strategica da parte dei governi. I problemi che ne derivano sono interconnessi e sistemici, e vanno dall’interruzione delle attività produttive, all’ instabilità finanziaria fino ai crescenti oneri a carico del sistema pubblico.